Le mamme poco empatiche crescono figli ansiosi

Lo sviluppo socio – emozionale è importante per un bambino tanto quanto quello fisico e cognitivo.

Uno studio del 2013 condotto dall’HRCCS Medea – La Nostra Famiglia, in collaborazione con l’Harvard Medical School, denominato Four – Month – Old – Infants’ – Long – Term Memory for a Stressful Social Event (La memoria a lungo termine dei bambini di quattro mesi in relazione ad un evento stressante), ha voluto analizzare proprio come, e se, un evento stressante avvenuto in epoca neonatale possa essere ricordato, e i suoi effetti sulla salute.

Il comportamento della madre influenza i figli piccoli

Lo studio è stato realizzato su due gruppi di mamme e bambini, con il metodo Face – to – Face – Still – Face (FFSF). Questa procedura in uso fin dagli anni ’70, prevede che a un certo punto la madre, messa di fronte al proprio bambino, cessi di colpo ogni forma di comunicazione, continuando a guardare il figlio senza però toccarlo o parlargli, e mantenendo in volto un’espressione neutra.

Il comportamento della madre produce degli effetti nel bambino che vanno dalla diminuzione del comportamento sociale positivo, all’assunzione di comportamenti negativi, all’aumento dei livelli di stress (produzione di cortisolo).

Il primo gruppo di mamme e bambini ha ripetuto l’esperimento per due volte (a quattro mesi di vita del bambino e poi a quattro mesi e quindici giorni), mentre il secondo gruppo lo ha effettuato solo a quattro mesi e quindici giorni.

Mentre nei comportamenti dei bambini dei due gruppi non si sono ravvisate differenze sostanziali, si è però notato che in quelli sottoposti ad entrambe le sedute, permaneva la memoria dell’evento stressante precedente, e le reazioni erano modulate in base all’esperienza precedente (ad esempio, era stato prodotto cortisolo a livelli più bassi).

Le conclusioni

L’esperimento ha quindi dimostrato che i bambini, a distanza di due settimane, hanno ancora memoria dell’evento stressante, e che rispondono con una reazione fisiologica, piuttosto che comportamentale.

Questo studio è un altro passo avanti nel rilevare, e prevenire, situazioni di rischio evolutivo.

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