Mamme bis a confronto: come organizzarsi al meglio

Se per le mamme alle prime armi organizzarsi con un neonato diventa difficile, le mamme bis raddoppiano i loro impegni. Le fatiche di ogni giorno si mescolano alle mille cose da fare e riuscire a portare avanti casa, lavoro ed educazioni dei figli può diventare davvero pesante.

Oggi abbiamo chiesto aiuto a tre giovani mamme bis per riuscire ad estrapolare dalle loro esperienze dei consigli su come può una mamma con un secondo figlio organizzarsi al meglio.

Valeria è mamma di due bimbi, di 6 e 9 anni. Senza aiuti e lontana dalla famiglia ha dovuto sacrificare la sua carriera e mollare il lavoro per stare vicino ai suoi figli. 

“Da quando sono diventata mamma” – racconta  – “mi sono riscoperta molto creativa, i miei bambini mi ispirano ogni giorno ed è grazie a loro che ho potuto fermarmi e decidere di aprire una piccola attività artigianale. Lavorando da casa passo molto tempo con loro e tra scuola e attività sportive le nostre giornate sono sempre colme di impegni.”

Ecco come si svolge una sua giornata tipo:

“Alle 7 suona la sveglia per i bambini che per fortuna si lavano e vestono da soli, fanno colazione e alle 8 si esce per andare a scuola. Il più grande per tre giorni la settimana sta a casa per pranzo e da settembre avrò anche la piccola che comincerà anche lei la scuola primaria. Un piccolo accorgimento per sveltire le procedure mattutine è preparare i vestiti dal giorno prima. La mia bimba cambia idea facilmente ma avere tutto pronto mi aiuta di sicuro.

La faccenda compiti è la più complicata da gestire. La piccola ancora non capisce quanto sia importante per il grande avere silenzio per riuscire a concentrarsi e quindi devo trovarle sempre mille cose da fare, distrarla e si, lo ammetto, se devo aiutarlo a ripetere qualche materia per le interrogazioni, le faccio guardare un po’ di TV, sono una mamma degenere! I pomeriggi sono scanditi tra i compiti per la scuola e le attività sportive, basket per il grande e danza classica per la piccola.

A seconda delle situazioni divento una tassista, guardiana, costumista, tifosa, infermiera, maestra, a volte un po’ strega. Altri giorni sono animatrice di pomeriggi, pasticcera, colf, cuoca e anche cantante.

D’inverno al nord si cena prima, si sta parecchio in casa e ai bambini viene sempre fame presto. Spesso cenano verso le sette. Sto insegnando loro ad aiutarmi e devo dire che le procedure sono un po’ alleviate, quando sono impegnati si lagnano e litigano di meno.

Prima della nanna io o il papà leggiamo loro qualche storia, soprattutto alla piccola perché il grande ormai legge da solo e con le fiabe, ahimè, un po’ si annoia. Durante la settimana si spegne la luce verso le 9:00, 9:30 ma per fortuna arriva il weekend dove gli orari sono più flessibili e il papà mi può aiutare maggiormente nei preparativi e nei compiti per la scuola ma soprattutto si sta fuori casa con maggior leggerezza.”

Silvia, anche lei mamma bis e mamma lavoratrice, aveva paura di non riuscire a organizzarsi con la nascita del suo secondo figlio ma poi il tempo ha smentito le sue preoccupazioni. Ha allattato fin da subito il bambino ogni ora ma con il secondo all’asilo si è adattata ai suoi ritmi. Dormiva quando lui riposava per ricaricarsi un po’.

Da educatrice in un asilo nido è stata capace di scandire i nuovi ritmi e ha programmato la sua tabella giornaliera con una perfetta organizzazione.

Silvia ci racconta la loro giornata tipo:

Ci svegliamo e allatto il piccolo e poi facciamo colazione tutti assieme. Mentre i bambini giocano io mi occupo della casa e a metà mattina, quando tutto è in ordine, ho il tempo di giocare con i bimbi, o andare a fare la spesa, o  cucinare. Insomma, fino all’ora di pranzo il nostro scopo è fare attività.  

Dopo pranzo si riposa tutti insieme dopo che i bimbi hanno giocato, poi sveglia e merenda e un po’ di attività ludica con il papà che è rientrato dal lavoro. Verso le 19:00 pigiama in preparazione per la notte, poi cena e cerchiamo di fare in modo che per le 21 i bimbi siano a letto con i denti lavati. Favola della buona notte, allattamento e poi nanne.

Con la giornata scandita e regolare sono riuscita ad organizzarmi anche senza alcun aiuto se non quello di mio marito. I bambini sono sempre sereni e gestirne due diventa più semplice.”

Anche Giusy è una vera forza della natura. Ha due bambini piccoli e due lavori che le rubano tutta la giornata. Ha un’organizzazione impeccabile che da vera manager di se stessa ci ha descritto così:

  • Quando tutti vanno a letto la sera io mi occupo delle faccende, quindi pulisco la cucina, il bagno e programmo la lavatrice che faccio partire alle 5 del mattino.
  • al mattino sveglia alle 6.30, colazione al marito e per me e stendo la lavatrice che avevo programmato. Poi si svegliano da soli i bambini (prestissimo) e preparo loro la colazione. Mentre giocano se riesco rifaccio il letto altrimenti se richiedono molte attenzioni rimango con loro per dividerli dalle loro litigate. Lavati e vestiti si parte, uno a scuola e l’altro dai nonni. Si pranza con i nonni, poi io ritorno a casa per fare quelle faccende che non sono riuscita a concludere al mattino.
  • Alle 15.00 fuori di casa e si va a far la spesa, poi si prende il bambino dell’asilo e si accompagna dall’altra nonna libera.
  • alle 16.00 io corro a lavoro e rimango fino alle 20.30.
  • se il turno del maritino lo permette va lui a prendere il bambino altrimenti me li ritrovo tutti giù al mio ufficio e insieme appassionatamente ce ne torniamo a casa, tra litigi, pianti e capricci.
  • arrivata a casa mi aspettano: la cena, i panni da piegare e di nuovo tutto il solito tram tram.

Che dire? Tre super mamme bis eccezionali che ci aiutano a capire che anche con due bambini se si organizza la giornata al meglio, tutto è possibile. 

Il video della settimana

28 commenti

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  1. Uno di 6 anni e una di un mese…a me piace…faticoso si ma mi riempie d’amore…apprezzo molto quando ho mia mamma intorno comunque…😅😍

  2. Si ma senza lavoro o con lavoro part Time e/o nonni siamo brave tutte. Io lavoro otto ore, due di viaggio per andata e ritorno, non ho aiuto dei nonni. Mio marito collabora tantissimo, ma il secondo non saprei proprio come gestirlo, sia in termini di tempo sia economici, con mutuo di mille euro al mese. Brave alle mamme super, io di super ho ben poco.

  3. Anche a me a settembre nascerà la seconda ed ho un bimbo di 2 anni che già è diventato geloso vedendomi con il pancione. Sarà dura visto che sto da sola e non ho l’aiuto di nessuno

  4. io invece mi ritrovo con un bimbo di 2 anni e mezzo e l altro di 4 mesi ingestibili insieme visto che il primo è geloso e necessita della mamma di continuo e non capisce essendo piccolo le esigenze di quello di 4 mesi …nonostante gli aiuti dei nonni spesso mi ritrovo a correre per la casa e preparare la cena con il piccolo in braccio e l altro attaccato alla gamba piangente e non riesco nemmeno a fare una doccia …

    • Il discorso sarebbe lungo, alcuni non sono “bravi come noi” perché “noi” non glielo permettiamo; altri ritengono invece che il compito di crescere figli sia a totale appannaggio delle madri, che per questo, spesso, lasciano il lavoro rinunciando anche a quella parte di sé che cercherebbe un’affermazione del sé “fuori di casa” senza per questo rinunciare in alcun modo a essere una madre. Il discorso è proprio lungo e complesso, ma articoli come questo dove il padre è relegato a ruolo secondario e si chiede solo alla mamma “come si è organizzata” sono, secondo me, fuorvianti e ledono il mondo femminile. Altra cosa sarebbe chiedere “come si è organizzata la famiglia” dopo la nascita di due o più bambini, così almeno per una volta saremmo sullo stesso piano… la difficoltà di tenere tutto insieme non deve essere sempre tutta “nostra”.

    • Non sono molto d’accordo, il messaggio di questo articolo è positivo e in più punti spiega come il marito aiuta e partecipa alle diverse attività quotidiane.

      La tua è però una critica costruttiva utile per trovare gli spunti giusti a nuovi approfondimenti.

    • Lo so che non è facile, eh, ma spesso vedo donne-mamme a cui vorrei dire “lascialo fare, lasciagli mettere male ‘sto pannolino”, “fallo godere della presenza del figlio”, e quindi mi dispiace per loro se poi vengono etichettate come “esaurite, stanche, pressate” quando sono PERSONE che cercano di fare – come tutti – il loro meglio per affrontare una sfida enorme, che è quella della maternità e, direi, a questo punto, genitorialità.

    • Onestamente il termine aiutare è parecchio sbagliato! Un marito non aiuta, un marito fa semplicemente la sua parte di padre che deve assolutamente essere sullo stesso livello di quella della mamma. Purtroppo troppo spesso ancora si pensa che il marito non possa/sappia fare certe cose…

    • Io ho un bimbo piccolo e sono lontano dai miei genitori .Ho dovuto riprendere a lavorare dopo 15 gg dal parto (cesario) e posso dire che il mio compagno è totalmente Co protagonista: lavora (siamo riusciti ad incastrare gli orari) cambia i pannolini, prepara e da da mangiare al piccolo, fa le lavatrici con quello che serve, stende, pulisce, ci dividiamo le notti visto che il piccolo ha le coliche e non dorme ecc… magari io lo farei in modo diverso,ma non è detto che sia migliore.
      Lui non mi da una mano, perché questo presuppone che siano miei compiti e mie mansioni, ma siccome a casa ci sta anche lui, i panni sono anche i suoi, mangiare siamo sempre in due, l bimbo è la nostra famiglia, non vedo cosa ci sia di strano…