Mamme lavoratrici in pensione anticipata, le novità della riforma

Le mamme lavoratrici, oltre alla Quota 100, potrebbero usufruire di un ulteriore “sconto” per accedere alla pensione.

Si tratta di una riduzione di quattro mesi ogni figlio, fino ad un massimo di 12 mesi, per accedere alla pensione di vecchiaia in anticipo.

La richiesta è stata presentata dalla Lega con un emendamento al decreto sulla Riforma delle Pensioni, che si trova ora in commissione Lavoro al Senato in attesa di essere convertito in legge entro fine marzo.

Pensione anticipata per le mamme lavoratrici, ecco cosa cambia

Se la Riforma delle Pensioni dovesse entrare in vigore nei prossimi mesi si aprirebbe uno scenario interessante per le mamme lavoratrici. Oltre alla Quota 100 e all’Opzione Donna (che consente di anticipare la pensione usufruendo solo del sistema contributivo), la soglia per accedere alla pensione di vecchiaia potrebbe ulteriormente abbassarsi grazie alla Riduzione per Figli.

Quest’ultima agevolazione è stata proposta in un emendamento dalla Lega per favorire il prepensionamento della mamme che lavorano. In sostanza si anticiperebbe l’età per andare in pensione di ulteriori 4 mesi per ciascun figlio, fino ad un massimo di 12 mesi.

Oggi per accedere alla pensione di vecchiaia servono 67 anni e 20 anni di lavoro con contributi regolarmente versati, mentre per poter richiedere la pensione anticipata servono 41 anni e 10 mesi di contributi versati.

Se l’emendamento dovesse essere approvato e inserito nella legge della Riforma delle Pensioni, le mamme lavoratrici otterrebbero uno sconto sul requisito anagrafico da 4 a 12 mesi (quindi 66 anni e 20 di contributi) oppure uno sconto sul requisito contributi nel caso di pensione anticipata (40 anni e 10 mesi di contributi).

Emendamento bis: la Lega chiede 3 anni di contributi figurativi per ogni figlio

La Lega, nell’ottica di favorire le madri lavoratrici, ha presentato un ulteriore emendamento, nel quale chiede l’accredito di tre anni di contributi figurativi per ogni figlio.

In questo modo si otterrebbe un balzo in avanti sulla quota dei contributi ai fini pensionistici per ottenere la pensione anticipata. Per avere l’accredito dei 3 anni contributivi a figlio dovranno sussistere però alcune condizioni: avere almeno 50 anni e aver maturato 20 anni di contribuzione.

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