Margherita, 2 mamme e 3 fratelli, racconta in un corto la vita di una famiglia arcobaleno (VIDEO)

Margherita Fiengo Pardi, primogenita della coppia omosessuale composta da Francesca Pardi e Maria Silvia Fiengo, ha realizzato un cortometraggio per raccontare la storia della sua famiglia, in risposta alle tante critiche e opposizione che le istituzioni italiane pongono nei confronti della famiglia omosessuale.

Il corto racconta la storia delle due madri e poi della nascita della famiglia, oggi non solo felice ma anche legalmente riconosciuta grazie ai passi avanti che sono stati fatti, soprattutto a livello comunale e regionale.

Il corto di Margherita: una storia che merita di essere raccontata

Si intitola “Chiedimi se..” il corto realizzato da Margherita, con cui la ragazza oggi diciannovenne si racconta per testimoniare come sia nascere e crescere in una famiglia con due mamme.

E così Margherita fa conoscere al mondo la storia di Francesca e Silvia, conosciutesi alla fine degli anni 80, le difficoltà iniziale dovute alla mentalità ancora molto chiusa verso l’omosessualità, per finire poi con i viaggi all’estero per tentare la fecondazione artificiale e poter avere dei figli. Dopo la nascita di Margherita, la coppia ha avuto altri tre bambini: due gemelli e una sorellina ultima nata, formando così una bella famiglia di ben quattro figli.

Il corto di Margherita: l’importante messaggio che vuole lanciare

Il corto si chiude con una domanda provocatoria che Margherita a quella parte di Italia ancora restia ad accogliere e ammettere a pieno i diritti delle coppie omosessuali: chiedimi se preferirei non essere nata o essere nata in mezzo alla guerra, dice Margherita, mentre mostra la differenza tra la sua infanzia felice e spensierata e quella che devono vivere i bambini che si trovano in paesi con situazioni politiche difficili.

In sottofondo, una critica molto aspra soprattutto a quella parte politica che, da sempre, ha mostrato e mostra tutt’ora maggiore reticenza nell’accettare la diversità e la modernità, osteggiando valori conservatori che possono talvolta tramutarsi in violazioni di diritti altrui.

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