Maternità e lavoro: la vignetta diventa virale

Con l’arrivo di un bebè gli impegni dei neo-genitori aumentano drasticamente e, nel caso in cui si tratti di una coppia che lavora, è la mamma ad essere oberata da una notevole mole di occupazioni, in quanto deve assolvere ai propri compiti lavorativi oltre che a quelli materni.

L’esperienza di Anand Mahindra

Il miliardario indiano Anand Mahindra ha accudito il nipotino di un anno solo per una settimana, e ha poi postato in rete una vignetta relativa a questa sua esperienza, esprimendo tutta la sua solidarietà nei confronti delle mamme. L’immagine è diventata virale sollevando molte reazioni sul problema delle mamme che lavorano.
Risulta evidente che, nonostante la maggior parte dei papà partecipi attivamente all’accudimento del neonato, sono le mamme a farsi carico della maggiore quantità di incombenze.
Le mamme lavoratrici sono poste di fronte a complesse sfide che dipendono dal loro profondo coinvolgimento sia materiale che emotivo nei confronti del nuovo arrivato; a tale situazione si sommano poi gli impegni professionali che, dopo il congedo per maternità, ritornano a fare parte delle loro vite. Secondo Mahindra lo sforzo delle mamme che lavorano non è neppure lontanamente paragonabile a quello dei loro partner, molto meno impegnati.

I’ve been helping to baby-sit my year old grandson this past week & it’s brought home to me the stark reality of this image. I salute every working woman & acknowledge that their successes have required a much greater amount of effort than their male counterparts pic.twitter.com/2EJjDcK1BR

— anand mahindra (@anandmahindra) 5 février 2019

Il carico affrontato dalle mamme che lavorano

Le mamme che lavorano si trovano spesso a dover affrontare un carico di impegni davvero enorme in quanto la cura del loro bambino rappresenta un’attività quasi totalizzante, a cui devono aggiungere quella inerente alla loro professione. In molti casi accade che le donne si vedono pertanto costrette a sacrificare la carriera per poter mandare avanti la famiglia in maniera efficiente, e questa scelta non è giusta.

La “penalità della maternità” è una situazione estremamente frustrante per una donna che desideri essere mamma, ma anche trovare una realizzazione nel suo lavoro. Questo fatto può generare l’insorgenza di risentimento nei confronti del partner, con il quale sarebbe auspicabile dividere ogni tipo di responsabilità. La vignetta postata in rete (originalmente del fumettista Carlin) è diventata virale non perché si tratti di un’immagine divertente, ma in quanto ha sollevato alcuni interrogativi sulle problematiche della maternità e del lavoro.
È comunque possibile superare almeno in parte tali ostacoli utilizzando in maniera produttiva i congedi parentali retribuiti e gli incentivi statali per l’assistenza all’infanzia.

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58 commenti

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  1. Vorrei anche evidenziare che – per scelta o meno- lasciare il lavoro per accudire un figlio, significa automaticamente farsi mantenere da qualcun’altro. Scusate se magari vogliamo indipendenza, sia mai!
    Come qualcuno intelligentemente ha detto, si parla di divisione dei compiti. ma che tristezza è parlare di SCEGLIERE? perchè devo scegliere se avere una famiglia o un lavoro? ma stiamo scherzando? ma tutto bene?
    La questione è che io devo avere il diritto di avere una famiglia e anche di avere una soddisfazione personale. Provate voi a lasciare il lavoro e vivere solo per un altro- figlio o marito che sia. Poi ne parliamo. coloro che parlano con soddisfazione di essere stati cresciuti da vere “madri”, MA SIETE SERI? sono sconvolta di leggere questi commenti.

  2. Interessante come la natura provvede a sé stessa, come il caro Darwin insegna.
    Le società occidentali laddove l’istinto materno delle donne è inferiore al loro arrivismo professionale e alla loro voglia di divertimento, hanno percentuali di crescita al limite dell’estinzione. Ed è giusto così! Essere madre è qualcosa di diverso da tutto ciò di cui vedo discutere qui. E ve lo dice un uomo, che ha avuto la fortuna di essere stato cresciuto da una vera donna, non da una “uoma”.

  3. Che commenti allucinanti che fanno i maschi. Sembra un attacco alla loro mascolinità. “Donna, scegli di fare un figlio? Tutti cacchi tuoi”. A me piacciono le iniziative della Francia, che da decine d’anni cura gli interessi della famiglia. Part time riconosciuto, entrata facilitata a tutti i servizi per la maternità, partendo dalle file prioritarie alle biglietterie. Ma ho un grande dispiacere per questa insensibilità diffusa al problema. Sono certo che se la questione fosse il numero di posti allo stadio andrebbe molto diversamente. Peccato, potevamo essere diversi, ma una volta di più ci dimostriamo che non ne siamo semplicemente capaci. Eppure, uno potrebbe avere piacere a migliorarsi nella vita.

  4. To me, here is the truth as I see it. Let me begin by saying I love children, I have raised three of my own, and am an elementary teacher. Now I will share what I see as the problem…whomever stops their career temporarily or alters their career ( taking work that will leave you more time for your children ), earns less money ….fast forward to the future ….you are now financially vulnerable and do not have much of a pension if any. Oh yes…physically exhausting yourself on a daily basis is your lifestyle..
    You work at your job…you come home and do your second job. We live in a gender biased society and I want something better for my daughters and female students and I hope others do to. Can I do it yes without help…yes. Is it fair …no!

  5. Scegliete un compagno/a e non un “adolescente” da avere accanto e vedrete che avrete meno problemi!

    Se si sceglie di avere un bambino lo si sceglie insieme e insieme ci si occupa del pupo. Se si sceglie di creare una famiglia, della “Casa Dolce Casa” se ne occupano tutti i membri della famiglia in base all’età e alle proprie capacità.

  6. I figli hanno un padre ed una madre , come la casa ha due padroni un uomo e una donna. Se non si vuole sfortunatamente partecipare alla crescita di un figlio in qualità di.padre si può sempre contribuire in.qualità di padrone di casa, o anche la casa la fa la donna?
    Questo paese avrebbe infinite e meravigliose risorse, il.problema siamo noi italiani e mi.tocca ammetterlo anche italiane.
    Con questa mentalità si andrà poco più avanti.
    Siamo tutte persone basta fare distinzioni di genere.

  7. Vale per entrambi i sessi La scelta di crescere un bambino o solo della madre? Quanto aiuta lo stato la donna che deve lavorare e crescere i figli? Crescere i figli per una donna dovrebbe essere una scelta non un dovere per cugini papà sono esenti.
    Non è compito soltanto delle madri, ma di entrambi .

  8. Bene così nessuno metterà al mondo figli.. e l’umanità si estinguerà. Invece di fare questi discorsi dovresti solo ringraziare le donne che crescono bambini, sono il nostro futuro.

  9. Cari uomini dai commenti a dir poco terribili, vi vorrei ricordare che a scegliere di avere figli si è in 2 ed è in 2 che si dovrebbe crescerli, parlate di figli come se la scelta di averne fosse solo della donna. E il signore che ha scritto che solo l’uomo lavora e la donna deve stare a casa ad accudire i figli e fare le faccende mi fa rabbrividire…a questo signore vorrei anche ricordare che spesso se una donna fa la scelta di non lavorare è perchè se lo può permettere, uno stipendio nella maggior parte delle famiglie (chen hanno pure un mutuo per la casa da pagare) non basta se è quello di un normale operaio, commesso, impiegato…a meno che economicamente non si abbiano aiuti da parte di genitori e nonni. Io e mio marito lavoriamo in 2, non abbiamo aiuti economici da nessuno, contiamo solo su noi stessi e con uno stipendio solo potremmo permetterci ben poco o nulla, per cui io lavoro, mi faccio in 4 per poter riuscire a stare dietro a mia figlia coi compiti di scuola, con i suoi impegni e per passare un pò di tempo libero assieme. Benvenuti nel 2019!!!

  10. Wow. Fate tutti un passo indietro. Ci sono dei preconcetti duri a morire.

    1. Avere figli non è una scelta della donna, ma è una decisione congiunta della famiglia.

    2. Entrambi i partner contribuiscono a mandare avanti la casa e crescere i figli, e sta alla coppia decidere i ruoli e i compiti, non è detto che sia solo una parte ad avanzare la carriera e l’altro a stare a casa.

    3. Non vivo più in Italia da anni. Non è più il caso di parlare di maternità o paternità, ma di shared parental leave. Se esiste una parola in italiano fatemi sapere! I genitori hanno diritto a ottenere supporto e sostegno dal governo, così come tutti beneficiamo dei servizi sociali, sanità, educazione, ecc. Non capisco perché se ne discuta.

  11. Signor Yuri …Che tristezza di uomo!prima di tutto siamo individui e una donna ha diritto alla realizzazione sociale esattamente come un uomo… ha mai chiesto alla sua compagna se avesse preferito lavorare piuttosto che occuparsi dei figli ? Perché non rimaneva lei a casa? Permettete alle donne di essere individui e non solo uteri e vedrete che i figli continueranno ad essere messi al mondo! Non si può pretendere che la donna si annulli come individuo per il bene pubblico ,che lo faccia l’uomo se lo desidera!

  12. Io sono donna.. E per scelta mia personale ho preferito accudire marito e figlio.. E non me ne pento del tempo loro dedicato.. Sono molto piu calma e tranquilla di quando lavoravo.. Adatto ia giornata di riposo di mio marito per giornate in famiglia.. Mi diletto in cucina a sport a ricamo e al risparmio in casa.. E una decisione personale che dipende da donna a donna.. La liberta di una donna e poter scegliere se stare a casa o lavorare.. Ma deve tener conto anche che i figli non sono robot hanno ritmi particolari e da rispettare per la loro crescita.. Se riescono a combaciare il tutto e portare serenita in famiglia ben venga….

  13. Non penso che questo articolo sia stato scritto per creare una sorta di ‘lotta’ fra generi, quanto per sottolineare le difficoltà a cui le neomamme devono far fronte; pertanto lo scopo suppongo sia quello di sensibilizzare i lettori sull’ argomento e cercare di trovare una soluzione al problema . Ad esempio, un’equa distribuzione delle competenze familiari permetterebbe ad entrambi i partner di cogliere le stesse opportunità lavorative che possano eventualmente presentarsi; ciò servirebbe oltre che a gratificare la singola persona nel suo piccolo, anche a migliorare le relazioni interpersonali e sociali.

  14. Non saremmo il Paese con meno nascite al mondo se le stronze che hanno tirato su dei mentecatti maschilisti come te non si fossero piegate all’oppressione patriarcale rinunciando a se’ stesse ed abnegando la propria identità intellettuale per cucinare, pulire ed accudire la prole.
    Se gli uomini fossero culturalmente predisposti ad aiutare le madri dei loro figli e a spartirsi i compiti per l’accudimento e il mantenimento domestico le donne forse avrebbero più voglia di farsi ingravidare.
    Invece scelgono giustamente la carriera e se’ stesse invece di autoimmolarsi per l’egoismo maschile.
    Saluti.

  15. Cinque commenti maschili, cinque commenti stupidi!!! Da uomo, padre, lavoratore mi vergogno di essere rappresentato da soggetti come voi! Non meritate nemmeno una risposta, non la capireste!

    • Che gran contributo che hai dato alla discussione! Compimenti! Questo si che si chiama “argomentare con cognizione di causa”.

  16. Il problema di questo paese sono proprio questi uomini retrogradi, con mentalità chiuse e dall’animo piccolo.
    Inutile combattere, mi auguro solo che non procreino altri ignoranti come loro, così, forse, un giorno finiranno.
    Poveri noi!

  17. Io e mio marito dividiamo tutti i compiti di accudimento dei figli e cura della casa a metà da quando sono rientrata al lavoro dopo il primo figlio. La stessa cosa dopo la nascita del secondo. Entrambi lavoriamo e dedichiamo tempo ai nostri hobby senza togliere affetto e tempo di qualità ai mostri bimbi. Oggi se entrambi i genitori lavorano credo sia l’unica soluzione. Noi donne dobbiamo combattere per ottenere questo aiuto e gli uomini devono aiutare le proprie mogli in tutte le attività extra lavorative. Premetto che mio marito è libero professionista e lavora tantissime ore al giorno.

  18. Vero, Barbara… mia mamma infatti ha rinunciato alla sua carriera lavorativa, ha deciso – insieme a mio padre, che a sempre fatto anche lui la sua parte – di mettere al mondo 2 figli e di accudirli, di crescerli e di insegnare loro a vivere.
    Vero… se si fosse messa ai nastri di partenza – come nella vignetta – per iniziare una gara con mio padre, sai che forse l’avrebbe anche vinta ??
    Ma – sempre forse – io non sarei qui a riportare questa mia testimonianza…
    Ringrazio quindi mia madre e mio padre – entrambi – per la loro scelta…

    • Roberto, io, se avessi voluto lasciare il lavoro per accudire i figli, sai dove starei? A chiedere il reddito di cittadinanza, poiché mio marito non guadagna un cavolo. Io, invece, ho la fortuna di avere un lavoro di alta professionalità, con uno stipendio di tutto rispetto. Ho cresciuto tre figli praticante da sola, quando li sono separata legalmente, non ho visto neanche un euro di mantenimento.
      Tutto da sola.
      Non sempre la donna madre può scegliere di rimanere a casa.
      Poi, ancora, siamo nel 2019,momento in cui donna e uomo hanno le stesse funzioni nella società.
      A chi scrive che le morti sul lavoro sono una prerogativa maschile, rispondo che io, come le.moe colleghe, viaggiamo sole nei treni, prendiamo taxi, stiamo giornate negli ospedali. Lì, se muori, muori ammazzata da qualche coglione mentecatti, quindi si parla di femminicidio e non di morte sul lavoro. Ma donne sole in città che non sono le loro, rischiano la vita ogni giorno.
      Concludo: la società di oggi vuole la donna in carriera, ormai è difficile trovare una donna soddisfatta del suo essere casalinga, perché lo sfizio se lo vuole togliere con i propri soldi, il viaggio per i figli, la palestra o il corso (parlo sempre dei figli) lo vuole pagare lei, senza dover chiedere il permesso al marito.
      Ma no, meglio ritornare al patriarcato completo.
      Spero non abbiate compagne e non vi riproduciate mai

  19. Molto strano e singolare che la maggior parte dei commenti siano di uomini. Qui non si tratta di discutere sulla scelta tra il lavoro o il figlio. Banalmente si tratta di condividere in maniera responsabile l’arrivo di un figlio, ovvero ognuno dei due dovrà rinunciare a qualcosa e si dovrà far carico in modo equo di tutte le incombenze. Inoltre, se fossimo in un paese civile, ci dovrebbero essere idonee strutture in cui lasciare i propri figli nelle ore in cui si è impegnati per il lavoro. Purtroppo sono ancora numericamente insufficienti.
    Ci sarebbe anche L’art. 47 D.Lgs. 151/2001 che riconoscerebbe ai genitori il diritto di astenersi dal lavoro in caso di malattia di ciascun figlio, ma questo non viene considerato da molti datori di lavoro, che negano tali permessi.
    Ecco cosa dice la norma:
    “Entrambi i genitori, alternativamente, hanno diritto di astenersi dal lavoro per periodi corrispondenti alle malattie di ciascun figlio di età non superiore a tre anni. Ciascun genitore, alternativamente, ha altresì diritto di astenersi dal lavoro, nel limite di cinque giorni lavorativi all’anno, per le malattie di ogni figlio di età compresa fra i tre e gli otto anni.
    Per fruire dei congedi di cui ai commi 1 e 2 il genitore deve presentare il certificato di malattia rilasciato da un medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato. La malattia del bambino che dia luogo a ricovero ospedaliero interrompe, a richiesta del genitore, il decorso delle ferie in godimento per i periodi di cui ai commi 1 e 2. Ai congedi di cui al presente articolo non si applicano le disposizioni sul controllo della malattia del lavoratore. Il congedo spetta al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto.”
    Fonte: https://www.lavoroediritti.com/abclavoro/malattia-fglio#ixzz5xteqKZkw
    Come vedete non è facile.

  20. Grazie Barbara! Concordo!!
    Dovreste vergognarvi voi maschi che avete scritto qui sopra. Non avete capito il senso dell’articolo (che peraltro parte dal raccontare l’esperienza di un uomo, nonno…) e vi siete scordati che viviamo nel 2019. Retrogradi!!!

  21. Basterebbe l’obbligatorietà del Part time per le mamme che altrimenti non possono far a ltroche licenziarsi anche dopo studi qualificanti appunto perché non stanno attaccati al capo h24

  22. A tutti gli uomini che hanno scritto i commenti qua sopra vorrei ricordarli che se la loro mamma avesse condiviso i vostri pensieri a quest’ora non sareste qua a scrivere

    • Peccato che mia madre invece abbia avuto un istinto materno superiore alla gran parte delle “mamme” moderne, e abbia di buon grado deciso di dare priorità ai figli anziché al divertimento o alla carriera. Le madri che non hanno un istinto materno predominante semplicemente non dovrebbero fare figli!

  23. voi lo sapete vero che il 98% dei morti sul lavoro sono uomini? e che tutti i lavori usuranti e mortali vengono svolti dagli uomini? lo sapete vero?

    • Vedo che non hai capito il senso della vignetta. Certo, se confrontiamo un lavoro in miniera con una segretaria, direi che non ci sono paragoni. Ma se paragoniamo un impiegato con un altro (vedi la vignetta: sono tutti uguali alla linea di partenza) lì il paragone regge. L’impiegato con moglie fa carriera perché ha il tempo, perché vive tranquillamente la propria vita in ufficio, perché può anche avere tempo per farsi una cena col capo o una partita a tennis e diventare suo confidente. La donna mediamente no. Le trasferte con bimbi piccoli sono molto difficili, cariche di tensione, di senso di colpa… Mentre per gli uomini è mediamente (salvo eccezioni, che esistono grazie al Cielo) molto più semplice.

    • Concordo nel dire, gentilmente, che fare figli non è obbligatorio ma una scelta. Qui si enunciano solo gli ‘pseudo’ aspetti negativi ma vorrei ricordare che le donne rimangono per diversi mesi in maternità, come giusto che sia per la ripresa fisica, percependo il salario, seppur gradualmente ridotto in %. Il lavoro non svolto in quanto assenti, ricordo ancora… per scelta, ricade, quando possibile, sui colleghi presenti e, quando ciò non fosse possibile, sull’azienda, costretta ad assumere un’altra risorsa retribuendo anche la persona in maternità. Esorto a riflettere anche sugli aspetti delle proprie scelte che ricadono sugli altri. Non ci sorprendiamo quindi che ci siano divisioni di opinioni sull’argomento.

      • Quante cazzate tutte in un commento solo! E lei lo sa che, non per scelta, i miei figli pagheranno la sua pensione, la cureranno o le garantiranno una degna vecchiaia??!?!?!

    • Infatti se fosse più facile dividersi i compiti e lavorare entrambi, la donna non si annullerebbe a casa e lui non si ammazzerebbe di lavoro! ..

      • Se affiancate alla parola madre anche la parola padre, diventa difficile dire ad una donna che la maternità è una scelta perosonale. È bipersonale. Esiste anche la paternità. Quanto all’assegnazione dei ruoli che vuole la donna votata alla cura della casa e della prole e l’uomo al lavoro esterno alla famiglia, perché vi sorpendeno le rivendicazioni di una donna? Vi fa paura la ‘domesticazione’ vero? Vi capisco. È na cosa brutta proprio. Resistete finché potete.

    • Tu invece lo sai che la sera alle 22 nel mio negozio siamo solo donne.. È lo sai che nel momento in cui 2 hanno litigato alla mia cassa puntandosi una bottiglia rotta alla gola io ho temuto di non rivedere più i miei figli? Ma io posso fare sta vita? Uscire dal lavoro alle 23 e attraversare un parcheggio desolato da sola… Nella mia azienda tutta la merda la fanno le donne…

  24. Basta che non facciano figli, così possono dedicarsi alla carriera!
    Non trovo giusto aspettarsi che lo Stato o il datore di lavoro debba pagar loro assistenza, se decidono di avere figli. I mariti che ci stanno a fare se non per provvedere alla loro famiglia?
    Non siamo al mondo per lavorare, ma per vivere.
    Si lavora per avere di che vivere. Non per il piacere di lavorare.
    L’uomo si incolla il lavoro, provvedendo per la famiglia, perché possano stare bene.
    La donna gli facilita il lavoro perché possa fare al meglio.
    Questa vignetta invece fa sembrare che ci sia un premio, che chi lavora sia in una posizione migliore.
    La vita familiare non è una gara.
    Avete scordato il senso della vita, gente…

    • Se bastasse uno stipendio, capirei questo commento.
      Inoltre …“se decidono di avere figli“? CHI???? LE DONNE???? Ah, credevo i figli si facessero in due…

    • Che tristezza di uomo…prima di tutto siamo individui e una donna ha diritto alla realizzazione sociale esattamente come un uomo… ha mai chiesto alla sua compagna se avesse preferito lavorare piuttosto che occuparsi dei figli ? Perché non rimaneva lei a casa? Permettete alle donne di essere individui e non solo uteri e vedrete che i figli continueranno ad essere messi al mondo! Non si può pretendere che la donna si annulli come individuo per il bene pubblico ,che lo faccia l’uomo se lo desidera!

    • Non si potrebbe invece cercare di suddividere piú equamente tra i partner le responsabilitá?Possibilmente coadiuvati da incentivi statali.
      In realtá i papá quando vogliono sono bravissimi e riescono a fare bene tutto quello che fanno le mamme ( ho esempi concreti). Inoltre oggi più che mai sono i mariti a volere un figlio. Quindi se un figlio fa parte di un progetto comune, comuni dovrebbero essere le responsabilitá. Se invece non si vogliono prendere responsabilitá é meglio non fare figli. I piú danneggiati in caso contrario sarebbero loro. Capisco che non sia ancora automatico a volte pretendere quello che non dovrebbe essere preteso, ma semplicemente accettato come un dovere di genitore e marito o compagno responsabile.

  25. Peccato che chi lavora non rientra negli incentivi e per un lavoro normale sembra che si guadagni vagonate di soldi e ti puoi permettete chissà cosa. Ma poi la realtà è che tu vuoi avere tempo per passare cin i tuoi figli, mica prendere 4 babysitter che te li crescano……la soluzione sarebbe far passare le donne/mamma a a part-time fino ai 18 dei figli oppure permetterle di rimanere a casa retribuiti come la maternità fino alla 2/3 elemenatare . …..scrive una mamma di 2 pargoletti è in carriera al lavoro, che ormai non dorme più Per fare tutto

    • Non si potrebbe invece cercare di suddividere piú equamente tra i partner le responsabilitá?Possibilmente coadiuvati da incentivi statali.
      In realtá i papá quando vogliono sono bravissimi e riescono a fare bene tutto quello che fanno le mamme ( ho esempi concreti). Inoltre oggi più che mai sono i mariti a volere un figlio. Quindi se un figlio fa parte di un progetto comune, comuni dovrebbero essere le responsabilitá. Se invece non si vogliono prendere responsabilitá é meglio non fare figli. I piú danneggiati in caso contrario sarebbero loro. Capisco che non sia ancora automatico a volte pretendere quello che non dovrebbe essere preteso, ma semplicemente accettato come un dovere di genitore e marito o compagno responsabile.

  26. Siamo uno dei paesi che ha meno nascite al mondo, questo è il vostro modo per contribuire a questo dramma, mai visto un articolo così subdolo per lo più in un sito dedicato alla maternità, dovreste solo vergognarvi..
    “In molti casi accade che le donne si vedono pertanto costrette a sacrificare la carriera per poter mandare avanti la famiglia in maniera efficiente, e questa scelta non è giusta.”
    costrette … da chi? questa scelta non è giusta… cosa non è giusto? la scelta di sceglire la famiglia o il fatto stesso di scegliere?
    penalità della maternità … un vero incentivo per le giovani donne
    lei Silvia faccia un favore all’umanità, cambi lavoro

  27. Vorrei gentilmente ricordare che fare figli non è, ripeto non è, obbligatorio. Se li fai, sai che avrai delle ripercussioni in termini di tempo e fatica.

    • I figli.non.si fanno per se …ma i figli.sono.della società ….se vogliamo un futuro. Ci vuole qualcuno che Metta al mondo bambini che da grandi lavorando pagheranno le.nostre pensioni per esempio o ci cureranno in quanto medici…venderanno il.pane…. guideranno i taxi..
      quelle che persone che mettono al.mondo i figli,li crescono e li “immettono ” nella societá sono le donne…

      • Fantastica….. Dovresti candidarti come presidente del consiglio…… Magari l’Italia avrebbe un futuro

      • Dato che con astuzia il problema viene spostato sulla quantità di persone che ci dovranno “far funzionare” la società futura, ricordo che le società che numericamente crescono di più sono quelle in cui le donne che decidono di diventare madri si assumono l’incombenza di ciò mettendo in secondo piano qualsiasi altra attività, carriera incula. Alle donne nelle quali l’istinto materno non è predominante rispetto a quello di fare carriera o di divertirsi come teenager, raccomando vivamente di non diventare madri.

    • Che commento del cazzo. Questo lo sanno tutti ma si critica come è composta la società e il risultato che ragionamenti come il tuo siano considerati normali quando invece procreare dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo e non un mero calcolo di costi e fatica.

    • I figli nascono dalla scelta di una coppia. La riflessione che si sta facendo è quella riguardo il carico di responsabilità ed impegni che ricade maggiormente sulle donne rispetto agli uomini anche se entrambi partecipano alla scelta in maniera equa. ..riflettere prima di parlare please!!

      • La verità è che anche se la società aiutasse le mamme più di quanto lo fa attualmente, le mamme sarebbero comunque più oberate di impegni lavorativi e familiari semplicemente perché non ne possiamo fare a meno…più dei papà. Semplicemente perché dopo che hai portato nella pancia, partorito e allattato tuo figlio sei inevitabilmente più coinvolto rispetto a un papà…nonostante anche lui possa amare infinitamente il figlio, nella maggior parte dei casi la mamma avrà un attaccamento maggiore…that’s life! Bisogna solo accettarlo!

    • Bene così nessuno metterà al mondo figli.. e l’umanità si estinguerà. Invece di fare questi discorsi dovresti solo ringraziare le donne che crescono bambini, sono il nostro futuro.

    • Quindi, il voler creare una famiglia rende scontato il fatto che una donna non debba lavorare, perché “altrimenti non ti puoi lamentare”. Benissimo, allora parliamo di necessità, di bisogno di lavorare per poter crescere tuo figlio, e qui dimmi come la mettiamo? Se una donna avesse la possibilità di stare a casa, crescere e educare i propri figli pensi che volontariamente decida di lavorare, gestire casa e crescere la famiglia? La società, il sistema spinge la madre lavoratrice ad abbandonare il lavoro, privando così magari ai propri figli una buona università, o non dandoti gli strumenti necessari per aiutarli a realizzare i propri sogni , perché ci vogliono ignoranti, poveri e sottomessi. Ma menomale che ci sono donne, madri lavoratrici con gli attributi, che seppur stremate dal carico di responsabilità riescono a tenere la testa alta nonostante i pesi sulle spalle.

  28. Il vs test non ha senso. Si paragonano una scarpa e una ciabatta. Che non sono paragonabili. Mammma chioccia o mamma dinamica? Perché la chioccia la fai nei confronti di un figlio e la dinamica nei confronti di te stessa. ( il dinamismo è qualcosa che si può espletare solo ed esclusivamente nei confrontibdi se stessi comunque. L’essere chioccia è un’atteggiamento sempre e cmq rivolto ad un altro individuo. Il dinamismo mai. Solo a sé stessi. Non si dona dinamismo. Lo si vive per sé. Dunque sono 2 atteggiamenti che possono coesistere.