Mononucleosi e sclerosi multipla nei bambini: lo studio che conferma il legame

12 novembre 2025 –

Un nuovo studio italiano getta luce su un tema importante per la salute dei più piccoli: il possibile legame tra il virus di Epstein-Barr (EBV), responsabile della mononucleosi infettiva, e l’insorgenza della sclerosi multipla in età pediatrica.
La ricerca, condotta dai medici e dai ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l’Università “La Sapienza”, e pubblicata sulla rivista Journal of Neurology, rappresenta un passo decisivo nella comprensione di questa complessa malattia.

Il virus della “malattia del bacio” e la sclerosi multipla

La mononucleosi infettiva, spesso chiamata “malattia del bacio”, è un’infezione comune causata dal virus di Epstein-Barr, che nella maggior parte dei casi si contrae in modo asintomatico durante l’infanzia o l’adolescenza.

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Fino ad oggi, era noto che negli adulti esiste una correlazione tra questo virus e la sclerosi multipla, una malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale in cui il sistema immunitario attacca erroneamente la mielina, la guaina che protegge le fibre nervose. Tuttavia, nei bambini e nei ragazzi questa associazione non era ancora stata confermata con chiarezza.

Lo studio del Bambin Gesù: risultati e scoperte

L’indagine dell’ospedale romano pubblicato su Journal of Neurology, ha coinvolto 219 bambini e adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni, di cui 57 affetti da sclerosi multipla.
Analizzando i campioni di sangue, i ricercatori hanno riscontrato che tutti i giovani con sclerosi multipla avevano contratto il virus di Epstein-Barr, spesso senza sintomi evidenti.

Per rafforzare l’ipotesi, gli studiosi hanno confermato i dati con quelli di altri due gruppi: bambini con malattie autoimmuni non neurologiche e piccoli pazienti con cefalea primaria. In questi, solo il 59% risultava positivo all’EBV, una differenza significativa che indica un legame diretto tra il virus e la sclerosi multipla pediatrica.

Verso nuove strategie di prevenzione

“Comprendere le cause della sclerosi multipla è fondamentale per sviluppare trattamenti mirati e strategie di prevenzione efficaci”, spiega il dottor Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello Sviluppo al Bambino Gesù e coordinatore della ricerca.
I risultati dello studio sostengono la possibilità che un futuro vaccino contro il virus di Epstein-Barr possa ridurre sensibilmente l’incidenza della sclerosi multipla nei più giovani.

Un punto di riferimento per le famiglie

Il Centro per la Sclerosi Multipla del Bambino Gesù è oggi un punto di riferimento nazionale per diagnosi, terapia e ricerca su questa patologia. Qui, i piccoli pazienti e le loro famiglie vengono seguiti passo dopo passo, dall’esordio dei sintomi fino al percorso di cura in età adulta.
Sebbene la sclerosi multipla sia rara prima dei 10 anni (solo l’1% dei casi), un bambino su dieci tra i 10 e i 18 anni può svilupparla, con manifestazioni e bisogni clinici specifici.

Cosa significa per i genitori

Questo studio rappresenta una buona notizia per la ricerca e per le famiglie: sapere che esiste una connessione chiara tra infezione da EBV e sclerosi multipla in età pediatrica permette di guardare al futuro con più consapevolezza.
Le prospettive di prevenzione attraverso un vaccino aprono la strada a una medicina sempre più preventiva, in grado di proteggere i bambini anche da malattie che fino a pochi anni fa sembravano impossibili da evitare.

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