27 giugno 2025 –
Una nuova analisi globale pubblicata sulla rivista The Lancet lancia l’allarme sulla riduzione delle coperture vaccinali nei bambini, un rischio concreto per la salute pubblica mondiale.
Un calo preoccupante che investe tutti i continenti
Secondo uno studio pubblicato su The Lancet il 25 giugno 2025, i tassi di vaccinazione infantile stanno diminuendo in numerosi Paesi, mettendo a rischio milioni di vite. L’indagine ha analizzato l’evoluzione dell’immunizzazione tra il 1980 e il 2023, coinvolgendo 204 nazioni, con l’obiettivo di fornire un quadro aggiornato in vista della conferenza dei donatori della Vaccine Alliance (Gavi), in programma a Bruxelles.
Negli ultimi decenni, i programmi di vaccinazione hanno rappresentato uno dei più grandi successi della medicina preventiva. Si stima che, grazie alla copertura contro malattie come difterite, tetano, pertosse, morbillo, poliomielite e tubercolosi, siano state salvate circa 154 milioni di vite di bambini. Eppure, oggi questi traguardi rischiano di essere vanificati.
Pandemia e disinformazione tra le principali cause
Dal 2010 al 2019, prima ancora della pandemia di Covid-19, si era già osservato un calo nelle vaccinazioni contro il morbillo in quasi la metà dei Paesi, in particolare in America Latina e nei Caraibi. La pandemia ha aggravato la situazione: tra il 2020 e il 2023, quasi 13 milioni di bambini in più non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino e oltre 15 milioni non hanno completato il ciclo vaccinale contro malattie fondamentali.
Tra le cause principali: disuguaglianze economiche, interruzioni sanitarie legate alla pandemia, aumento della disinformazione e ritrosia vaccinale in crescita anche nei Paesi ad alto reddito.
Nel 2023, più della metà dei bambini non vaccinati nel mondo si concentrava in soli otto Paesi, prevalentemente in Africa subsahariana e Asia meridionale. Questo dato evidenzia come l’accesso alle cure e alla prevenzione resti profondamente diseguale.
Epidemie in crescita: il ritorno di malattie che credevamo sconfitte
L’effetto di questo arretramento si sta già manifestando: epidemie di morbillo, poliomielite e altre malattie prevenibili stanno tornando in modo preoccupante. L’Unione Europea ha registrato nel 2024 dieci volte più casi di morbillo rispetto all’anno precedente, e gli Stati Uniti hanno già superato il numero di casi di tutto il 2024 solo nei primi mesi del 2025.

Anche la poliomielite, ormai prossima all’eradicazione globale, è riapparsa in Pakistan, Afghanistan e Papua Nuova Guinea.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si era posta obiettivi ambiziosi per il 2030: garantire i vaccini essenziali al 90% dei bambini e dimezzare il numero di neonati che non ricevono nemmeno una dose di vaccino. Tuttavia, solo 18 Paesi risultano oggi in linea con questi traguardi.
Il taglio dei fondi USA e il ruolo delle grandi fondazioni
A pesare è anche la recente decisione del governo USA di ridurre drasticamente gli aiuti internazionali destinati alla salute globale. Questo ha creato un vuoto che alcune fondazioni stanno cercando di colmare: la Fondazione Gates, per esempio, ha promesso 1,6 miliardi di dollari per sostenere Gavi e rilanciare l’immunizzazione infantile a livello globale.
Gli esperti avvertono che, per la prima volta da decenni, il numero di bambini che moriranno nel 2025 potrebbe aumentare, invertendo una tendenza positiva durata oltre cinquant’anni.
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