Casi di morbillo: il post del pediatra diventa virale

Un pediatra di Bari lancia un appello in seguito ai recenti casi di morbillo in un ospedale barese : in un post su Facebook Antonio di Mauro lancia il suo messaggio intenso e toccante, destinato a smuovere le coscienze in merito alle vaccinazioni.

La notizia : 8 casi nel barese

Sono in corso indagini sugli otto casi di morbillo diagnosticati all’Ospedale Giovanni XXIII di Bari e su come la malattia si sia diffusa : le forze dell’ordine devono ora appurare se c’è stato un ritardo nelle misure per arginare il contagio e se effettivamente sia tutto partito dal famoso “paziente zero”, ovvero una bambina di dieci anni non vaccinata dal morbillo.

Tre pazienti adulti sono ricoverati al reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari; gli altri cinque sono minorenni, due di questi sono già stati dimessi e tre sono ancora ricoverati, ma in lento recupero. Colpito dal virus anche un bambino di undici mesi, ancora troppo piccolo per essere vaccinato e ricoverato nello stesso reparto di malattie infettive dell’ospedale barese in questione, reparto in cui la bambina di dieci anni era ricoverata ad ottobre. La notizia ha ovviamente ha ovviamente risvegliato il dibattito, mai davvero sopito, sulla questione vaccini.

Il post virale del pediatra

A tale proposito un pediatra dell’ASL di Bari, Antonio di Mauro, ha pubblicato domenica sul suo profilo Facebook un messaggio che in poco tempo ha fatto il giro del web. Di Mauro spiega come la vaccinazione sia un atto di protezione verso sé stessi, ma anche un atto di solidarietà verso il prossimo. 

Infatti invitava chi lo stava leggendo a non usare più l’espressione immunità di gregge, in quanto ci qualificherebbe come “pecore senza cervello”, e a adottare quella, secondo il pediatra più opportuna, di immunità solidale. L’immunità diffusa è secondo il pediatra il migliore sistema per proteggere chi non può essere vaccinato : è un atto di solidarietà, un atto fatto da “uomini con il cuore”.

Il post, presente sul profilo personale di Di Mauro e poi condiviso da lui stesso su una pagina creata per l’occasione, in meno di ventiquattro ore ha ricevuto più di diecimila mi piace ed è stato ricondiviso da oltre undicimila persone.

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