Mutilazioni genitali alle bambine, arrestata una dottoressa

Jumana Nagarwala, una dottoressa di Detroit (Michigan), è stata accusata di aver effettuato mutilazioni genitali alle sue piccole pazienti.

La donna avrebbe commesso questo efferato crimine per ben 12 anni, senza essere scoperta, fino a quando, qualche giorno fa, non è giunta alle forze dell’ordine una segnalazione anonima. Il procuratore federale Daniel Lemisch ha in merito affermato: “La signora Nagarwal è accusata di aver praticato orribili atti di brutalità su vittime particolarmente vulnerabili; questa pratica non ha posto nella società moderna”.

Cosa l’ha spinta a commettere questo terribile reato?

Il movente è a dir poco agghiacciante: la dottoressa avrebbe sottoposto bambine di età compresa tra gli 8 e i 12 anni a pratiche mutilatorie per oltre un decennio solo perché le era stato ordinato dalla setta religiosa di cui era adepta.

La donna rischia l’ergastolo per le mutilazioni genitali

Negli Stati Uniti le mutilazioni genitali sono considerate un reato molto grave e, pertanto, la donna rischia di rimanere in carcere per il resto dei suoi giorni. 

Per combattere questo genere di atrocità è nato un portale “Uefgm – United to End Female Genital Mutilation”, consultabile in otto lingue.

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