Nella Giornata internazionale del bambino, Save The Children lancia l’allarme

Il 1 Giugno ricorre la Giornata internazionale del bambino e la celebrazione è caratterizzata da dati allarmanti: oltre la metà della popolazione infantile mondiale è costretta a vivere in condizioni di indigenza, discriminazione e sfruttamento.

Save The Children lancia l’allarme: 1,2 miliardi di bambini vivono in condizioni precarie

Da 99 anni l’organizzazione umanitaria Save the Children si pone l’obiettivo di tutelare e migliorare le condizioni di vita infantili nelle aree più povere e disagiate del mondo, ma evidentemente c’è ancora molta strada da fare.

Ieri, 31 Maggio, la Onlus ha presentato un rapporto dal titolo “Le tante facce dell’esclusione” dove emergono dati allarmanti. Più di un miliardo di bambini nel mondo soffre per le tre piaghe principali che minacciano l’infanzia: povertà, lavoro minorile ed emarginazione.

Bambini strappati al gioco e alla serenità troppo presto, piccoli uomini costretti a diventare adulti nel giro di pochi anni, sempre che riescano a sopravvivere.

Sembra incredibile ma al giorno d’oggi, ogni 24 ore 15.000 bimbi perdono la vita per incidenti banali o malattie perfettamente arginabili, non arrivando così al quinto anno di età.

Il Niger risulta essere il Paese più indigente: un bambino su quattro rischia ogni giorno di morire di fame

Save the Children ha stilato una classifica mondiale effettuando analisi statistiche su 175 paesi: Il Niger riporta le cifre più preoccupanti con un bambino su quattro in condizioni di estrema povertà; ma in generale l’Africa, l’Asia e l’India sono le zone più disagiate con picchi di indigenza, malnutrizione e mortalità infantile che oscillano dal 30% al 52% del totale mondiale.

I paesi che invece riscontrano meno problemi risultano essere quelli Scandinavi e Singapore. L’Italia si colloca in ottava posizione, ma anche nel nostro Paese quasi un milione e mezzo di bambini è estremamente povero.

In confronto al 2017, quest’anno 95 paesi su 175 vantano condizioni di vita decisamente migliori, ma si avanza ad un ritmo ancora troppo lento. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile decisi dall’Onu per il 2030 devono essere assolutamente raggiunti: assicurare condizioni dignitose di vita, debellare le malattie curabili e offrire un livello di istruzione di base a tutti i bambini del mondo.

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