Niente farfalle sul volto di mio figlio: il post di un clown diventa virale

È virale in rete la notizia di una mamma che ha impedito ad un clown che dipinge i volti di raffigurare una farfalla sul viso di suo figlio. La storia, raccontata su twitter, sta facendo riflettere sugli stereotipi di genere.

Clown e disegni per bambini: la farfalla non è da maschio

Sandra ‘Sanduhruh’ (questo il suo nome utente su Twitter), lavora come clown. Tra le sue performances c’è quella sempre amata e richiesta di dipingere i volti dei bambini.
Molti sono i bambini che si sono rivolti a lei e alla sua arte per abbellire il visino. Tra le sue creazioni, particolarmente apprezzate sono le farfalle.
Così, quando è capitato il caso di cui stiamo parlando, Sandra ha voluto condividere la sua (triste) esperienza sui social.
Cos’è accaduto? Un bambino voleva una bella farfalla blu, e Sandra ha acconsentito di buon grado. Tuttavia la madre del ragazzino le ha proibito di continuare, affermando che una farfalla non si addice al volto di un maschio, e ha chiesto delle ossa ed un teschio.

Il racconto su Twitter e gli stereotipi di genere

Sandra ha voluto commentare la storia sul suo profilo twitter, suscitando molte reazioni. ‘Ciao a tutti’, ha esordito, ‘sono un clown e voglio raccontarvi la mia esperienza in un pic nic’.
Ha continuato poi con dei tweet nei quali si è lamentata del fatto che ancora oggi alcuni ragazzini si vergognano di apprezzare alcune cose considerate femminili (come le farfalle ad esempio). Naturalmente Sandra punta il dito contro gli stereotipi di genere che vengono trasmessi dalla famiglia e dalla società.
Ma Sandra si spinge oltre, arrivando ad identificare questo atteggiamento con la possibilità che in età adulta si sviluppi la violenza maschile.
Il confronto è stato condiviso da molti utenti. Uno stereotipo maschile che vede le armi e i teschi andare bene per i maschi, anziché una bellissima farfalla, rischia di fare più male che bene, continua.
Anche perché, conclude Sandra, la mamma mi ha detto che in realtà non sapeva cosa voleva davvero il bambino e la sua scelta è stata quindi ancor più insidiosa.

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