Ok alle mascherine di stoffa a scuola: per gli insegnanti si valutano quelle trasparenti

È arrivato l’ultimo verbale del Comitato tecnico scientifico sul rientro a scuola e le linee guida da adottare dal personale scolastico e dalle famiglie. In queste ultime ore si profilava l’idea di bandire le mascherine di stoffa e utilizzare invece quelle chirurgiche, perché più sicure. Per gli insegnanti invece si sta valutando l’utilizzo di quelle trasparenti che consentono la lettura del labiale e quindi una maggiore interazione con gli studenti.

Le mascherine trasparenti per gli insegnanti

Si è parlato molto della limitazione dell’interazione studenti-insegnanti, in particolar modo in presenza di alunni disabili o anche ipo-udenti. Una possibile soluzione viene dall’utilizzo delle mascherine trasparenti, che consentirebbero la lettura del labiale e una maggiore interazione.

L’azienda Under Shield di Padova ha presentato il progetto delle mascherine trasparenti, unico nel nostro Paese, elaborato con l’Istituto per sordi di Magarotto. Per dare il via alla commercializzazione è stato richiesto il marchio CE, ma non c’è da preoccuparsi in quanto l’omologazione è stata ottenuta e l’azienda è pronta a partire con la produzione. Il debutto avverrà all’istituto Magarotto.

Ok alle mascherine di comunità, ma si raccomanda l’uso di quelle chirurgiche

Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università degli studi di Milano, è tra gli esperti che promuovono l’utilizzo esclusivo delle mascherine chirurgiche a scuola. Gli studi effettuati sui vari tipi di mascherine hanno evidenziato la maggiore sicurezza di questi dispositivi medici, in special modo se messe a confronto con le mascherine di stoffa, dette anche “di comunità”. Queste ultime, anche se è possibile lavarle e disinfettarle secondo gli esperti non sono altrettanto sicure.

Tuttavia il CTS ha lasciato la possibilità di scelta, ricordando però che saranno messe a disposizione quotidianamente le mascherine chirurgiche al personale e a tutti gli studenti : infatti “adottando il principio di massima precauzione (…) appare raccomandabile l’uso di dispositivi efficaci e standardizzati per lavoratori della scuola e studenti quali le mascherine chirurgiche messe gratuitamente a disposizione della struttura commissariale” (fonte : Verbale n. 104 della seduta del CTS del 31 agosto 2020 )

Il non utilizzo e il non rispetto dell’obbligo potrà essere punito con sanzioni che prevedono anche la sospensione dello studente, ma potranno comunque essere organizzate apposite esercitazioni per tutto il personale della scuola, per prendere dimestichezza con le misure previste.

Niente mascherina in condizione di staticità

Un’altra importante precisazione, per tutti i genitori che si preoccupavano dell’uso continuativo dei dispositivi di protezione è che la mascherina non sarà obbligatoria in condizioni di staticità, chiaramente ove sia possibile mantenere la distanza di sicurezza :

“nell’ambito della scuola primaria, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità (i.e. bambini seduti al banco) con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto)”

Un discorso simile vale anche per la scuola secondaria, dove però si dovrà valutare anche la situazione epidemiologica di bassa circolazione del virus.

Rientro a Scuola : un momento delicato e sempre in evoluzione

Sempre Pregliasco parla ai presidi e dirigenti scolastici definendo il momento “delicato”. Sembrava quasi un impresa impossibile e invece con le dovute precauzioni, mascherina, disinfezione delle mani e degli ambienti e distanziamento sociale, le scuole possono riaprire in sicurezza. Ci vorrà un po’ di tempo per assestarsi e abituarsi alle nuove regole ma l’importante è che l’istruzione possa continuare. Intanto restiamo tutti in attesa di un vaccino.

Il Comitato Tecnico Scientifico ricorda anche che l’uso delle mascherine è solo una delle misure che devono essere adottate nella scuola, insieme a tutte le altre per limitare il propagarsi del virus e cioè distanziamento, igiene dell’ambiente e igiene personale, ricambio d’aria e sanificazione.

Infine, il CTS precisa anche che un cambio del quadro epidemiologico e le nuove conoscenze scientifiche potranno determinare una modifica di queste raccomandazioni da parte dell’autorità sanitaria.

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