Olimpiadi di Tokyo: le atlete che allattano potranno portare i loro bimbi

L’inizio delle Olimpiadi di Tokyo è ormai molto vicino, con la cerimonia di apertura che si terrà il prossimo 23 Luglio, e lo svolgimento dei giochi sarà sicuramente condizionato dalle misure anti-covid sia per gli atleti che per gli spettatori. Una di queste misure poteva impedire alle mamme sportive di allattare i propri figli, ma il comitato Olimpico ha cambiato idea.

La bella notizia data dal CIO

Le Olimpiadi di Tokyo 2021, che sarebbero dovute essere nel 2020, avranno misure restrittive per il covid-19 : come il limite degli spettatori che le autorità nipponiche hanno fissato al 50% della capienza delle varie sedi e la non ammissione di spettatori stranieri. A fronte di questo è arrivata però una buona notizia, che riguarda le neomamme, che potranno portare con sé i propri bambini per continuare l’allattamento al seno anche durante la competizione.

Le atlete di tutti gli sport che stanno allattando i loro figli infatti potranno portarli insieme a loro alle Olimpiadi di Tokyo. Questa notizia è stata diramata dal CIO, il Comitato olimpico internazionale, che in precedenza aveva effettuato al scelta opposta, precisando che nessun familiare degli atleti impegnati nei giochi Olimpici avrebbe potuto seguirli in Giappone.

Alcune atlete hanno mostrato il loro disappunto per questa scelta e alla fine hanno ottenuto il via libera per i figli ancora in allattamento. Tra le atlete che avevano partorito di recente, una in particolare, la cestista canadese Kim Gaucher, aveva espresso pubblicamente la sua contrarietà alla decisione del Comitato, dichiarando che sarebbe stato un grosso problema interrompere l’allattamento della sua bambina Sophie : “Nessuna atleta – ha dichiarato in un tweet – dovrebbe scegliere tra suo figlio e partecipare alle Olimpiadi”. In chiusura del suo video ha anche aggiunto “Siamo nel 2021, facciamo in modo che le mamme lavoratrici siano la normalità“.

L’inversione di rotta dopo le proteste

Molte altre atlete avevano partecipato alla protesta : non è giusto obbligare una madre a scegliere tra allattare il proprio bambino oppure partecipare ai Giochi Olimpici. Un’altra atleta mamma che aveva condiviso le proteste della Gaucher è stata Aliphine Tuliamuksi, una fondista della formazione statunitense che aveva definito inimmaginabile una decisione in quel senso.

La situazione è stata riconsiderata molto attentamente ed è arrivata la decisione opposta, anche se il CIO ha tenuto a precisare che i bambini non potranno entrare nel villaggio olimpico, ma saranno alloggiati in separata sede.

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