Padri in sala parto? Sì, ma con giudizio…

La presenza dei papà in sala parto, sembra ormai essere diventata una consuetudine in tutti gli ospedali di Italia. Se il parto è naturale, infatti, senza complicazioni che poi magari vanno a richiedere un cesareo, la figura del compagno può rivelarsi un asso nella manica.

Può, ma non sempre accade: non tutti gli essere umani sono tarati sugli stessi livelli di sopportazione. Può accadere magari che non riesca ad affrontare la vista del sangue, o quella della donna che ama, stravolta dai dolori delle doglie. D’altro canto una donna, magari al primo parto, magari spaventata, potrebbe richiedere perentoriamente la sua presenza accanto a sé. Come trovare la quadratura del cerchio?

Concentrandovi su qual è la cosa migliore per il figlio che sta arrivando, e per la mamma che deve partorire, ma facendolo per tempo, e non presi dall’agitazione del momento fatidico. In ogni caso deve essere un discorso alla pari e molto pratico, perché il padre in sala parto ha un ruolo fattivo, e non serve solo a rinfacciargli in futuro “Hai visto che sofferenza è?”.

Fate quindi un esame di coscienza comune: ecco quali sono le caratteristiche che deve avere un papà perfetto per la sala parto.

Deve mantenere la tranquillità: farsi prendere da un attacco d’ansia e trasmetterla alla donna che sta per partorire non è un buon inizio.

Deve saper ascoltare e fare squadra: questo è il momento per essere lucidi, ascoltare le indicazioni dell’ostetrica e assecondare le necessità della mamma, da un massaggio alla schiena ad un aiuto nella respirazione.

Deve essere empatico: né commiserazione, né minimizzazione. Qui c’è una donna che partorisce e sta provando un dolore che voi non potete nemmeno lontanamente immaginare. Affrontate insieme a lei la sofferenza per quello che è: immensa, ma da sconfiggere.

Non siate d’intralcio: se dovete svenire, chiedete permesso, uscite in corridoio e fatelo lì. Un vostro malore potrebbe incidere negativamente su un processo complesso.

Siate positivi: sottolineate sempre i progressi compiuti, l’impegno e la forza d’animo con cui la vostra compagna sta affrontando questa prova.

Se il partner non se la sente, non forzatelo e non fatelo sentire in colpa: ricordate che anche se il papà resta fuori dalla sala parto, farà il primo bagno al piccolo e gli starà vicino nell’attimo in cui i medici dovranno intervenire su di voi. E questo è indispensabile come averlo presente a condividere il vostro dolore!

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