Registro elettronico a scuola: quando si perde il dialogo genitori-figli

L’uso del registro elettronico sta prendendo sempre più piede nella maggior parte delle scuole italiane, dalle elementari alle superiori. Ma molti professori stanno esprimendo dubbi sui reali vantaggi di questo nuovo strumento elettronico.

Più tecnologia = più comunicazione ?

La possibilità di informare studenti e genitori su assenze, compiti, voti e colloqui in tempo reale ha dato ai professori e alle famiglie uno strumento davvero comodo e funzionale. Non tutti gli insegnanti, però, la pensano così: per alcuni, specie nelle scuole primarie, la pubblicazione istantanea del voto non è un vantaggio; toglie la possibilità allo studente di affrontare direttamente i propri genitori e di parlarne, evitando che questi ultimi tornino dal lavoro già informati sull’esito di una prova.

È quello che sostiene Angela Saglia, ad esempio, docente di italiano in un liceo milanese che ritiene la spiegazione e il dialogo dell’alunno con i genitori come un diritto e un modo per far maturare i ragazzi. Ma questa sta diventando una convinzione sempre più diffusa.

Registro elettronico : dannoso per il dialogo ?

Non è così facile dare una risposta univoca: da una parte le comodità innegabili che garantisce questo innovativo strumento, dall’altra il dialogo necessario tra uno studente e la propria famiglia. La velocità di interazione tra scuola e genitori porta più vantaggi che svantaggi ?
Per il Preside del Liceo Volta di Milano il problema nasce quando mamme e papà non sanno resistere alla tentazione di non guardare com’è andata quella tanto attesa interrogazione e, visto il voto, si affrettano a fare la più classica delle ramanzine.

Il possibile compromesso tra docenti e famiglie

La via di mezzo però esiste : mentre qualche docente aspetta un paio di giorni o anche una settimana per pubblicare il voto, dando così il tempo all’alunno per parlare a casa del brutto voto, si potrebbe pensare anche ad un’altra strategia.

Se anche il risultato viene inserito in tempo reale e il genitore ne viene a conoscenza, non è meglio, comunque, dare la possibilità al proprio figlio di spiegare, aprendosi al dialogo? È bene evitare inutili punizioni che mortificherebbero solo il figlio, optando per un confronto che sicuramente lo inviterà ad assumersi le proprie responsabilità e lo farà crescere. Infatti la scuola non forma gli studenti, fornendo metodi di studio, nozioni e concetti, ma offre anche occasioni di crescita personale confrontandosi con compagni, insegnanti e genitori.

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