Ricreazione a scuola: è un diritto degli alunni?

13 febbraio 2024 –

La ricreazione a scuola, forse uno dei momenti più attesi della giornata passata a scuola: quando i bambini possono finalmente sgranchirsi le gambe, mangiare la merenda e fare due chiacchiere e giocare con gli amici. Eppure l’intervallo non è uguale per tutti, in alcune scuole addirittura i bambini non possono alzarsi dal banco, possono andare in bagno solo a coppie e altri non fanno in tempo a finire la merenda che subito suona la campanella.

Spesso negata, durante gli anni di pandemia a causa delle misure restrittive a scuola, adesso tanti genitori e tanti bambini si chiedono: ma la ricreazione è un diritto?

Esiste il diritto all’intervallo per legge?

La questione dell’intervallo scolastico torna ad essere discussa perché una recente indagine promossa dall’ACP (Associazione Culturale Pediatri) riporta risultati assai interessanti: anche se la maggior parte dei bambini intervistati conferma la presenza di un cortile o di uno spazio esterno nella propria scuola, per circa la metà degli intervistati, l’intervallo mattutino si svolge in classe e al banco. con l’impossibilità di uscire dall’aula (come punizione, cattivo tempo o altri motivi).

Per altri ancora (circa il 27%) emerge che l’intervallo duri troppo poco, infatti alcuni bambini non riescono neanche a finire di mangiare la merenda.

Fonte: Tutti a ricreazione…in classe o in cortile? Cosa dicono i bambini – Quaderni ACP

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Lo studio è particolarmente interessante perché tocca aspetti fondamentali della vita dei nostri figli, che passano buona parte della loro vita a scuola. Temi come il benessere degli alunni e l’efficacia dell’apprendimento a scuola. La ricreazione durante la giornata scolastica infatti non è soltanto un momento di pausa, ma un’opportunità cruciale per gli studenti di rilassarsi e socializzare, contribuendo positivamente al loro benessere psicofisico e alla loro capacità di concentrazione.

Vi sono alcune leggi che regolamentano l’intervallo nelle scuole: il decreto 297 del 16 aprile 1994 (articolo 10, comma 3, lettera A) e dall’articolo 21 della legge n. 59/1997. Queste norme riconoscono ufficialmente la ricreazione come parte integrante dell’orario scolastico, da assicurare agli studenti senza che ciò comporti una riduzione delle ore dedicate all’insegnamento.

Inoltre, una circolare ministeriale, la 105/75, stabilisce la durata minima dell’intervallo in almeno 10 minuti, senza però specificare se questo debba svolgersi all’interno delle aule o all’aperto. Questi documenti suggeriscono che le scuole dovrebbero garantire agli studenti delle pause, non solo per una questione di diritto, ma anche come necessità pedagogica e psicologica.

Intervallo e responsabilità sulla sicurezza

L’autonomia scolastica gioca un ruolo chiave nella gestione dell’intervallo, lasciando ai singoli istituti la responsabilità di regolare tempi e modi. Tuttavia, le norme che abbiamo citato implicano che le scuole sono incoraggiate a prevedere degli intervalli di almeno 10 minuti, durante i quali è richiesta la vigilanza del personale docente. Questo non solo sottolinea l’importanza della pausa ma implica anche che le scuole hanno la responsabilità di offrire un ambiente sicuro e controllato durante questi momenti.

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A questo proposito si può evidenziare questa tendenza: molte scuole, comprese quelle dell’infanzia, tendono a limitare le uscite per un semplice discorso di responsabilità civile sulla sicurezza degli studenti: purtroppo si deve far notare che gli insegnanti sono sempre meno propensi a prendersi responsabilità aggiuntive, come portare i bambini in cortile, anche perché in passato vi sono state numerose cause civili intentate dai genitori stessi.

Il fatto di non portare i bambini fuori in cortile limita quindi il rischio che i bambini possano farsi male e quindi limitano le chiamate in causa per i docenti.

Come ottenere la ricreazione

Quindi la ricreazione, anche se non è espressamente garantita da una legge specifica, è indirettamente sostenuto dai regolamenti sul benessere degli studenti. L’approccio migliore per assicurarsi che le scuole rispettino il diritto a pause durante l’orario scolastico consiste nell’utilizzare i canali ufficiali e i rappresentanti di classe in modo da sollecitare l’adozione o l’applicazione di regolamenti che prevedano adeguati intervalli.

Quindi per ottenere l’intervallo nelle scuole dei nostri figli si dovrebbe iniziare controllando il Regolamento d’Istituto per verificare se l’intervallo è già previsto ma non applicato. Se necessario, si può organizzare una raccolta firme che coinvolga alunni e professori per evidenziare l’importanza e la richiesta diffusa per adottare tempi e luoghi per l’intervallo più adatti alle esigenze dei bambini.

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