‘Ritratti di pancia’, il cesareo visto dalla fotografa Congia

Il momento del parto per una donna è come una sottile linea di confine tra l’essere e il divenire. Essere donna, divenire mamma. Eppure in tante, troppe, occasioni questo momento che dovrebbe essere significativo, intimo e perché no, anche un po’ magico, finisce in una sala operatoria, talvolta per effettiva necessità, altre per un’eccessiva medicalizzazione del parto.

Ebbene, molte donne quel momento non lo vivono con serenità e si portano dietro gli strascichi nel corso degli anni. Un trauma quello del cesareo che può segnare tantissimo. Non tutte, bene inteso, molte addirittura lo scelgono, dove possibile, e non siamo certo qui per giudicare le scelte di nessuno.

Vogliamo invece parlare di un lavoro, un progetto artistico che si è occupato dello sviscerare il dolore, il trauma, la sofferenza di tutte quelle donne che hanno subito un taglio cesareo senza riuscire a metabolizzarlo. Il lavoro si intitola “Ritratti di pancia” ed è il progetto fotografico della fotografa Gisella Congia.

Uno sguardo attento tra le più intime pieghe della psiche delle donne, delle madri. Attenzione però, non aspettatevi una raccolta di invettive contro questa pratica chirurgica. Gisella si avvicina in punta di piedi, leggera come una ballerina di danza classica, osserva, domanda, ma non giudica

Ritratti di pancia è un vero reportage che scandaglia la profondità dell’animo femminile travolto, sconquassato, talvolta brutalmente, da una medicalizzazione forse eccessiva. E così nel video che raccoglie le foto del suo lavoro si possono osservare immagini crude, mai violente, che accennano, suggeriscono, magari giudicano, ma sempre secondo ogni soggettivo punto di vista delle protagoniste.

Pance violate, che hanno generato la vita, ma che non riescono a trovare un senso, a trovare pace per quel taglio che non è solo uno sfregio, non è un’offesa estetica, quanto morale. E così si leggono, a didascalia delle foto, le considerazioni delle donne che hanno subito un cesareo:Non ho partorito mio figlio, me lo hanno tirato fuori […] mi è stato strappato via, carne della mia carne.” O ancora “Il mio bambino è nato una sera di settembre con taglio cesareo, lasciando il mio cuore come una stanza vuota”.

Perché questo è quello che molte avvertono, una violazione della maternità, di quel tempio sacro che è il corpo di una donna.

E queste sensazioni, Gisella Congia è riuscita a esprimerle a tutto tondo, con delle pennellate a tratti vivaci, a tratti più sfumate, che non lasciano nulla all’immaginazione. I colori sono forti, la tinta rossa spalmata sul ventre e lungo il pube, laddove si pratica il taglio, è emblematica.

Un lavoro che non è solo fotografia, è arte, empatia, sentimento. Un progetto che sicuramente non passerà inosservato.

 

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35 commenti

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  1. Empatia. ..questa sconosciuta! Nessuna di voi ha pensato che a queste mamme forse il cesareo poteva essere evitato? Purtroppo in Italia, in molti ospedali, per fretta, incompetenza, ignoranza, viene fatto un cesareo dove non serve. Queste mamme probabilmente a differenza vostra non lo avevano programmato, magari erano serene e in un attimo si sono trovate in una sala operatoria, hanno sofferto, poi hanno scoperto che si sarebbe potuto evitare se fossero andate in un altro ospedale/se si fossero informate/se non si fossero completamente lasciate guidare dalle mani del ginecologo di turno… se i se sono tanti i loro sentimenti sono più che legittimi e voi non siete nessuno x giudicarle.

  2. Ma é possibile che appena una/uno si senta diversa o abbia affrontato le cose in modo diverso dobbiate sentirvi giudicate??? É un lavoro dedicatoa quelle mamme che non hanno vissuto bene il proprio TC
    Un lavoro per dare voce a quei sentimenti che spesso ci chiedono di reprimere o non esprimere
    io ho fatto 3 TC, non avevo scelta, non potevo fare diversamente; questo non vuol dire che per forza li ho vissuti bene perché da lí sono nati i miei bimbi.
    Avessi avuto la possibilitá avrei scelto un parto naturale.
    mi sento meno mamma NO
    ho sofferto meno NO
    li ho vissuti bene NO
    il mio dolore fisico é stato sminuito SÍ
    I miei sentimenti verso il TC sono stati sminuiti SÍ
    é un lavoro che da voce al silenzio

  3. Ho partorito con TC perché così doveva andare ……ero entrata per un naturale ma poi la mia bimba Matilde e’nata da un TC .Era la prima volta che entravo in una S.O. Ma e’stata unica irripetibile perché e’solo un secondo modo di dare la vita (sono moglie di un infermiere di S.O.) La nostra vita e’arrivata sorridente senza tanti sforzi. Questo grazie anche ad uno staff eccellente!!!!!!!! Per me W il mio T.C!

  4. Due cesarei perchè porto un pacemaker: altrimenti non avrei potuto avere bambini. Il cesareo è santo e benedetto: e chi pensa che sia una passeggiata, o che lo si scelga per facilitare le cose, è una poraccia. Chi lo vive tragicamente è perchè ha intorno gente che pensa che se non fai tutto naturale non sei una madre. Al posto vostro farei un minuto di silenzio.

  5. Evidentemente per qst mamma è stato un” TRAUMA”. .così lo ha vissuto lei…perché non è stata preparata. .ad affrontarne l’eventualità!
    Io ne ho fatti tre di parti cesarei…e spesso anch’io ho avuto la sensazione di essere considerata “fortunata perché non ho sofferto “.Così pensano loro almeno. Ma vi assicuro che chi ha avuto modo di provare tt i due tipi di parti non la pensa così, ANZI.

  6. ma stiamo impazzendo?ho letto frasi dispregiative, di dolore per chi ha fatto il cesareo!io l’ho fatto d’urgenza e senza questa splendida cicatrice, che adoro perchè mi ha dato mia figlia, io e lei non saremmo qui, saremmo morte è sicuro!!!ho letto cose del tipo: me lo hanno tirato fuori, strappato….cosa volevi che rimanesse dentro di te per 20 anni???ma la vogliamo smettere di considerare le mamme che hanno fatto il cesareo, per scelta o per urgenza!la mamma non è quella che ti partorisce ma quella che ti cresce!!!BASTA

  7. Molto triste qst video. .. 15 minuti in cui anziché parlare dei sacrifici e dell’amore di una madre x i figli si insinui in maniera subdola e sottile che una donna che partorisce cn TC sia meno mamma di chi fa il parto naturale. Io ho avuto un travaglio indotto di 12 ore prima del cesareo d’urgenza e sn felicissima di averlo fatto xke il mio bambino è nato fortunatamente in tempo e sta bene. Viva i parti…qualunque essi siano.

  8. Anche io cesareo… d’urgenza x sofferenza fetale dopo induzione fallita…all’inizio mi sentivo triste per non aver vissuto il “momento” del mettere al mondo, ma quando i medici mi hanno detto “prima viene la salute di mamma e bambino”…ho pensato alla grande gioia di avere avuto uno splendido bambino, sano!

  9. Ho partorito con cesareo ma sinceramente non mi sento “meno mamma” rispetto ad un’altra che ha avuto la fortuna di fare naturalmente. Soffriamo anche noi, anzi forse noi soffriamo molto di più il parto (vedi il post dell’uno e dell’altro…) ma siamo tutte mamme allo stesso modo. Bel video ma un po’ inopportuno che per 15 minuti non si legga altro che se si é partorito con cesareo si é mamme incompiute.

  10. Non o rimpianto il cesareo, e nato mio figlio!!! (avrei voluto fare un parto naturale,) un cesareo necessario pe lui,tropo gigante il mio bimbo 🚼 (3.960kg, 54cm)adesso sono orgogliosa di me e la cicatrice che è rimasta (

  11. Cesareo perchè il mio piccolo non voleva scendere in posizione…in più dagli ultimi monitoraggi avevano detto che poteva essere molto grosso e un parto naturale poteva essere rischioso x me e x lui…infatti è nato d 4,650kg…
    Quindi orgogliosa del mio cesareo…ho dato la vita a mio figlio tanto quanto una donna che ha affrontato un parto naturale…

  12. Non è per gli estremisti come qualcuno scrive ma è un video che spiega esattamente come puo’ sentirsi una Donna dopo questo tipo di esperienza. Inoltre apre gli occhi sul fatto che oggi alcune cliniche o ospedali hanno il taglio facile. Io ho avuto due cesari e spesso penso a come sarebbe stato. Mi manca un pezzo. Il primo cesareo in clinica motivo inesistente. Ci soffro mi è mancato e mi manca sopratutto non ho un bel ricordo dei primissimi giorni

  13. Odio gli estremismi. ..da qualunque parte sorgano. Questo video è fatto da è per gli estremisti del parto vaginale.
    È naturale amore materno anteporre la sicurezza della propria creatura alle proprie preferenze esperienziali. É commuovente e totalizzante partorire il proprio bimbo qualunque sia la via.

  14. Io 3 parti cesarei: i primi due d’urgenza e l’ultimo (un mese fa) programmato.
    Certo avrei voluto provare un parto naturale, ma prima di tutto la sicurezza dei miei gioielli!!!
    Nessun trauma, solo cicatrici di cui andarne fiera!!!

  15. Bimbo podalico anche io.
    Taglio cesareo,la vita ci segna con cicatrici ben più dolorose da sopportare (sopratutto nell’anima).
    Quella del cesareo la guarderò sempre con estrema gioia perché rappresenta il mio tesoro più grande.

  16. Io ho fatto un cesareo per bimbo podalico ma non l’ho vissuta per niente tragicamente. Quando prima del cesareo ne sentivo parlare drammaticamente ero un po’ perplessa. Ora sono certa che sta tutto in come ti prepari, come lo vivi e cosa ti aspetti. Io non ho nessun trauma.

    • Anch’io ho fatto un cesareo e poi 2 naturali… Il cesareo per me è stato molto più bello ed emozionante, ero sveglia, ho visto tutto in modo indolore… I successivi ho fatto naturale solo per evitare interventi non necessari, non certo perché mi sentivo meno mamma!!!