Cesareo assistito: quando la mamma partecipa attivamente al parto, ecco come

Nel nostro immaginario collettivo, durante il parto cesareo è il team medico a svolgere ogni singola operazione per estrarre il bambino. Siamo abituati a pensare che il neonato venga affidato alle braccia della neo-mamma solo quando tutte le procedure ostetriche sono concluse, e dopo che il bambino è stato pulito.

Sta però prendendo sempre maggiormente piede la pratica del cosiddetto parto cesareo assistito dalla madre, che consente alla partoriente di partecipare attivamente alla nascita del bimbo.

Cos’è il cesareo assistito?

Il parto cesareo assistito dalla madre prevede che, durante l’intervento, la madre raggiunga l’incisione nell’addome inferiore e con le proprie mani provveda all’estrazione del bambino. Questo approccio innovativo al cesareo offre una prospettiva unica sull’intervento chirurgico, consentendo alla madre di essere più coinvolta e partecipe nell’esperienza di nascita.

Questa pratica è già nota al grande pubblico da circa 10 anni, quando Kourtney Kardashian aveva raccontato la sua esperienza durante la nascita della figlia Penelope, nel 2012. Anche la nota fisioterapista e influencer australiana Lyz Evans, ha diffuso il reportage del suo parto cesareo assistito.

(ATTENZIONE LE IMMAGINI SEGUENTI POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ)

È fondamentale sottolineare che questa procedura è riservata principalmente ai cesarei pianificati, non a quelli d’emergenza. Questo perché, affinché la madre possa essere coinvolta nel parto assistito, sono necessari alcuni importanti accorgimenti durante la fase pre-operatoria.

Prima di poter partecipare a un cesareo assistito dalla madre, infatti, è essenziale che la donna si prepari accuratamente insieme al medico. Questa preparazione prevede una scrupolosa igiene delle mani e degli avambracci, l’utilizzo di una spazzolina per unghie e l’uso di guanti chirurgici sterili che saranno utilizzati quando la madre raggiungerà il bambino. Il tutto ovviamente è necessario per assicurare che l’ambiente operatorio sia assolutamente asettico, al fine di tutelare la salute sia della madre che del nascituro.

Il cesareo assistiti dalla madre non è ancora una pratica all’ordine del giorno, e non è detto che ogni medico sia d’accordo nel consentire questa pratica. In ogni caso, le donne che hanno avuto modo di sottoporsi a questo tipo di cesareo dicono che è valsa sicuramente la pena per la pianificazione e la preparazione e poter essere poi in grado di svolgere un ruolo attivo nel loro parto.

Parto cesareo assistito: quali sono i sono benefici?

Per una donna, scoprire che un cesareo sarà necessario per portare alla luce il suo futuro figlio può risultare motivo di preoccupazione, ma anche di delusione nella convinzione che non si tratta di una procedura naturale.

La scelta di un cesareo assistito dalla madre, invece, può rendere l’esperienza più soddisfacente e significativa, e può essere d’aiuto nell’alleviare l’ansia in vista dell’intervento chirurgico.

Durante il classico parto cesareo, il team medico posiziona una tenda per separare la parte superiore del corpo della donna da quella inferiore sul quale i dottori devono intervenire. In un cesareo assistito dalla madre, invece, questa tenda non viene messa, oppure viene messo un telo trasparente consentendo alla madre di osservare direttamente l’intervento chirurgico. Inoltre, poiché la madre è in grado di contribuire attivamente a estrarre il proprio figlio dall’addome, si sente pienamente coinvolta nel processo e ciò può risultare in una esperienza di bonding madre-figlio davvero gratificante.

Il parto cesareo assistito è sicuro? Ci sono dei rischi?

La principale preoccupazione per la sicurezza del cesareo assistito si concentra sul rischio di contaminare l’ambiente sterile in cui viene effettuato l’intervento chirurgico. L’utilizzo di moderne tecniche, oltre che dei più efficaci detergenti e antisettici ospedalieri, consente di ridurre al minimo questo rischio.

Ma, come in ogni operazione, non è possibile azzerare il rischio di complicanze, che generalmente possono essere rappresentate da infezioni. Esse possono tradursi in maggior dolore e rallentamento del processo di guarigione, o più raramente possono evolversi in infezioni più serie.

È qui che il parere professionale del medico svolge una importantissima funzione. Il medico deve valutare attentamente il rischio individuale della paziente prima di dare il consenso al parto cesareo assistito dalla madre. Che, ricordiamolo, è possibile solamente nei casi di cesarei programmati e in gravidanze a basso rischio.

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