Save The Children, al via il progetto ‘Spazi Futuro’: 50 centri all’aperto per bambini e adolescenti

Ha preso il via in questi giorni il nuovo progetto di Save The Children dedicato a tutti i bambini e gli adolescenti in condizioni di disagio: grazie infatti a “Spazi Futuro” sono stati allestiti 50 centri estivi all’aperto in tutta Italia per consentire loro di giocare e socializzare in completa sicurezza anche durante questa Fase 3 dell’emergenza Coronavirus.

Un programma di inclusione dopo il lockdown

“Restituiamo l’estate ai bambini”: è con questo slogan che la Ong internazionale Save The Children ha lanciato negli scorsi giorni un nuovo progetto per garantire ai più piccoli e anche agli adolescenti che vivono in situazioni di disagio l’opportunità di trascorrere un’estate serena. Il programma “Spazi Futuro” infatti ha consentito di allestire lungo tutta la penisola 50 centri attrezzati all’aperto in cui i partecipanti (dai 3 ai 17 anni) possano giocare, socializzare tra di loro e imparare divertendosi in tutta sicurezza nel rispetto delle nuove norme sanitarie e di distanziamento sociale. Inoltre il progetto, organizzato a titolo completamente gratuito e che tocca quasi tutte le regioni, si rivolge soprattutto ai quartieri svantaggiati o ubicati in zone periferiche delle città italiane.

L’importanza delle attività extra-scolastiche

L’idea della Ong è dunque quella di regalare un’estate di gioco e di apprendimento a tanti minori le cui famiglie, per motivi economici o dovuti al contesto in cui sono cresciuti, non potranno andare in vacanza: come spiegano i promotori del programma l’obbiettivo è quello di far recuperare loro “il tempo perduto durante i mesi di lockdown quando sono stati costretti a rimanere a casa non potendo frequentare la scuola o trascorrere qualche ora coi loro coetanei. Ecco perché contro quella che Daniela Fatarella (direttrice generale di Save The Children Italia) definisce la “povertà educativa” è importante promuovere delle attività extra-scolastiche: in particolar modo nelle aree delle principali città italiane dove l’emergenza Covid-19 ha contribuito ulteriormente ad aggravare la situazione, tra crollo dei redditi di molte famiglie e impossibilità di iscrivere i figli in centri estivi a pagamento.

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