Scuola e coronavirus: secondo uno studio tedesco il rischio è basso

Il rischio di contagio da Covid-19 tra i bambini è basso: questa la conclusione cui è giunto l’epidemiologo tedesco Walter Haas, primario di malattie infettive a Berlino presso il Robert Koch Institute.

Scuola e coronavirus

Studiosi di tutto il mondo stanno analizzando in tutti i modi il virus che ormai da tempo sta flagellando l’intero pianeta. La diffusione del Covid viene esaminata con particolare attenzione, per poter ottenere preziose informazioni volte a contenere il contagio.

Uno dei punti focali è sicuramente la riapertura delle scuole, dove l’assembramento è praticamente automatico. Il controllo del distanziamento tra i banchi, l’uso delle mascherine protettive e lo scaglionamento degli orari scolastici sono misure che tutti i governi hanno applicato ma bastano realmente ad evitare focolai di infezione?

Tra le ricerche spicca quella di Haas, dopo approfondimenti mirati sulle fasce giovanili della popolazione, il professore afferma che le possibilità di contagio tra i bambini sono piuttosto ridotte.

Covid 19 e istruzione: i numeri

I ricercatori di tutto il mondo concordano sul fatto che i giovanissimi, collocabili nella fascia d’età sino a 14 anni, siano decisamente meno a rischio Coronavirus degli adulti.

Le scuole materne soprattutto, secondo Haas, sono aree a bassa percentuale d’infezione: i bambini da 0 a 5 anni hanno possibilità di trasmettere il virus irrilevanti. Il pericolo si alza con l’aumentare dell’età dei ragazzi fino ad arrivare, per gli adolescenti, alle stesse percentuali di contagio delle persone adulte.

Anche altri studi sono arrivati alle stesse conclusioni del Koch di Berlino, la Brown University di Providence (USA) dichiara che i bambini tra 5 e 11 anni trasmettono la metà dei ragazzi compresi tra 12 e 17. Anche nell’altro emisfero i risultati delle analisi confermano questo stato di cose: l’Università di Melbourne (Australia) ha escluso le scuole dai rischi di alto contagio, su più di 1600 casi di Covid riscontrati negli istituti scolastici appena un terzo ha interessato più di un ragazzo ed il 91% totale ha coinvolto comunque meno di 10 persone.

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