Sindrome della morte in culla: linee guida per prevenirla

La SIDS (Sudden Infant Death Syndorme), ovvero la Sindrome della morte in culla, rappresenta per certi versi ancora un mistero da un punto di vista medico. Essa, infatti, comporta il decesso improvviso e inspiegabile di un bambino sano (generalmente sotto l’anno di età) durante il sonno. L’ipotesi più credibile è che la morte in culla del lattante sia determinata da una sostanziale immaturità dei suoi centri di controllo del respiro e della frequenza cardiaca. Il bambino, in altri termini, non sarebbe in grado di  gestire e, dunque, di sopravvivere a dei normali momenti di apnea durante il sonno.

Ma come è possibile prevenire una simile e tragica evenienza? Un protocollo internazionale prevede l’adozione di alcune semplici regole in grado di scongiurare la SIDS:

  1. Far dormire il lattante in posizione supina: la posizione prona, infatti, favorisce le apnee prolungate e, inoltre, in caso di rigurgito, si rischia che esofago e trachea si sovrappongono, determinando problemi respiratori;
  2. Prediligere i materassi rigidi: in questo modo il piccolo non rischia di affossare il viso nel morbido esponendosi al rischio di soffocamento;
  3. Evitare la pratica del bed sharing, ovvero la condivisione del “lettone” con mamma e papà;
  4. Assicurarsi che i piedi del bambino tocchino il fondo della culla: in questo modo il piccolo non correrà il rischio di scivolare sotto le coperte;
  5. Eliminare cuscini e peluche: questi accessori, infatti, potrebbero impedirgli di respirare correttamente;
  6. Non fumare in casa: in questo modo si favorirà il corretto sviluppo dell’apparato respiratorio del bambino;
  7. Non coprire troppo il bambino: vestiti e coperte in eccesso, infatti, potrebbero aumentare il fenomeno della sudorazione;
  8. Allattare al seno: è stato empiricamente dimostrato che il latte materno riduce la possibilità che si verifichi la SIDS nel bambino;
  9. Favorire l’uso del ciuccio durante il sonno dopo il primo mese di vita e non oltre l’anno;
  10. Mantenere una temperatura all’interno della casa che non superi i 20°C. 

Linee Guida Contro la morte in culla: l’aggiornamento dell’Accademia Americana di Pediatria

L’American Academy of Pediatry ha pubblicato lo scorso 21 giugno un aggiornamento delle linee guida per la prevenzione della morte in culla. Nella revisione vengono confermate tutte le indicazioni precedenti, ma vengono anche inserite alcune importanti novità:

  • Evitare di fare dormire il bambino su superfici inclinate, da evitare anche quella minima di 10°. La raccomandazione si estende anche ai bambini che soffrono di reflusso, in quanto ogni genere di inclinazione viene considerata non sicura per il neonato. Vale sempre la regola di scegliere sempre materassi rigidi.
  • Far dormire il neonato in camera con mamma e papà, almeno fino al sesto mese, meglio se fino ai 12 mesi: questo permette ai genitori di poter verificare con più efficacia il sonno del piccolo. Sì al co-sleeping dunque, come prima però si raccomanda di non far dormire il bambino nello stesso letto dei genitori (bed-sharing), ma in un lettino/culla accanto a loro.

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32 commenti

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  1. Per fortuna ho sempre evitato (a parte il primissimo mese) di far dormire nel lettone la mia bimba. Dormivo massimo 2 ore ed era fondamentale che le facessi per bene altrimenti con il sonno che avevo, avrei potuto schiacciarla o comprirla con le coperte senza nemmeno rendermene conto. Tante ragazze madri li mettono nel lettone insieme a loro.. ma non sono mai stata d’accordo. Per carità … ogni genitore è libero di fare ciò che crede con i suoi bimbi,però se riuscite evitatelo finché sono così piccoli

    • Anche la mia seconda il primo mese poi l’ho passata in culla…ed ho sempre dormito.con la prima che invece mi ostinavo a metterla in culla da subito non ho chiuso occhio i primi due mesi e non scherzo piangeva di continuo giorno e notte