Sovrappeso e obesità infantile? Il latte intero è la cura

Secondo un recente studio condotto dai ricercatori del St.Michael’s Hospital di Toronto su un campione di oltre 21000 bambini e ragazzi, il latte intero, oltre ad apportare benefici alla salute, contribuisce a ridurre del 40% il rischio di obesità e di sovrappeso infantile, rispetto a quello parzialmente scremato.

I benefici del latte intero

Il latte intero, da sempre oggetto di studi medici e scientifici, è un’eccellente fonte di energia, un alimento basico di origine animale adatto a tutti anche se non è sempre facile da digerire.

Il latte costituisce tuttavia un valido aiuto per la salute vascolare, per la prevenzione dell’osteoporosi ed il controllo del peso, così come testimoniano gli studi condotti dal decano della Tufts University (Dariush Mozaffarian). Pare inoltre che la presenza di vitamine e proteine contribuisca a ridurre il rischio di diabete di tipo 2, a migliorare il sistema immunitario e la flora intestinale. Ulteriori studi condotti su un campione di 21000 bambini e ragazzi di età tra gli 1 ed i 18 anni, hanno dimostrato come il latte intero, rispetto a quello scremato, è in grado di ridurre il sovrappeso e l’obesità.

Lo studio che scagiona il latte intero

Per molto tempo, si è creduto che il latte parzialmente scremato fosse meno grasso e quindi meno dannoso per i bambini e gli adulti. Un recente studio condotto dai clinici del St.Michael’s Hospital di Toronto, sulla base di dati raccolti in ben 7 Paesi del mondo, invece, ha completamente ribaltato la situazione, dimostrando come il latte parzialmente scremato contribuisca ad aumentare il rischio di obesità e sovrappeso nei più piccoli del 40% rispetto a quello intero. Sono state avanzate alcune ipotesi in merito. Pare infatti che il grasso naturalmente contenuto in questo alimento basico sazi al punto tale da controllare l’appetito durante l’arco della giornata. Il latte privato del grasso, invece, induce al consumo di carboidrati per compensare il senso di fame. Gli esperti canadesi continuano a monitorare gli studi in attesa di ulteriori spiegazioni ai risultati.

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