Trovato l’inibitore che blocca una rara forma di tumore infantile: la scoperta

Una ricerca internazionale ha fatto un’importante scoperta nel campo medico e nella lotta contro i tumori infantili. Una vera e propria svolta è stata fatta nel campo medico. Un team di studiosi ha trovato un nuovo inibitore che riuscirebbe a bloccare uno dei geni che provoca una rara forma tumorale che si manifesta maggiormente nei bambini di età inferiore ai 5 anni.

Una vera e propria rivoluzione a cui hanno partecipato anche l’Università di Bologna e l’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro (Airc).

La scoperta

Lo studio si è focalizzato su Mycn, un oncogeno che sarebbe all’origine di diversi tipi di tumori.

Fino a questo momento non era stato trovato alcun farmaco che riuscisse a fermare la sua azione, motivo per cui la ricerca ha deciso di intraprendere un approccio diverso, soffermandosi sulle modalità con cui si potrebbe inibire l’azione delle particelle cromosomiche che sono soggette all’azione di Mycn.

Nel corso dei vari studi l’attenzione è stata orientata sulla poliammine, ovvero composti organici che svolgono un ruolo in prima linea nella formazione del neuroblastoma.

La quantità di questi composti aumenta enormemente all’interno delle cellule tumorali. Una crescita che sarebbe dovuta all’attività delle Mycn. I risultati di tale studio sono stati pubblicati sulla rivista Science Translation Medicine e sono stati acclamati da tutto il mondo scientico, proprio per l’importanza dei suoi risultati.

Dal farmaco all’inibitore, la possibile soluzione alla lotta contro un raro tumore infantile

Questo studio è riuscito ad arrivare dove un farmaco, scoperto in passato, non ha potuto.

Si tratta del Dfmo, che però rivelò essere del tutto inefficace, poiché non riusciva a inibire le cellule tumorali. La nuova ricerca ha scoperto che questo farmaco riusciva, come ha spiegato Giovanni Perini, coordinatore del corso di laurea in Biotecnologie dell’Università di Bologna: A stimolare l’espressione di un altro gene, conosciuto con il nome SCL3A2, che a sua volta produce un trasportatore di membrana per le poliammine“.

Ed è qui che la ricerca è riuscita a fare un passo in avanti e a trovare un importante inibitore, che assunto assieme al farmaco, riesce a contrastare la crescita delle poliammine. Questa potrebbe essere una grande rivoluzione nella lotta contro il tumore.

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *