Una bimba rischia di morire di tetano: genitori incriminati

Povegliano Veneto: la bambina di 10 anni che ha recentemente contratto il tetano è ancora intubata e in pericolo di vita. I genitori intanto rischiano di essere incriminati per avere ignorato l’obbligo del vaccino.

Le condizioni della bambina affetta da tetano

La bambina di 10 anni di Povegliano Veneto che ha recentemente contratto il tetano è ancora in condizioni critiche, lo conferma l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, che ha in cura la ragazzina. A quanto pare la piccola ha contratto la malattia in seguito ad una banale ferita. Il tetano è estremamente pericoloso e può essere letale.

La bambina dovrà sottoporsi alle cure per diverse settimane prima che il virus sia completamente debellato. Il vaccino antitetanico però è obbligatorio per legge ed ora i genitori rischiano un’incriminazione. Pare infatti che abbiano ignorato ben 3 richiami dell’Azienda Sanitaria per provvedere alla vaccinazione della bambina, contravvenendo quindi alla legge e mettendo in pericolo la vita stessa della figlia. La coppia ha un’altra bambina, più piccola, e anche quest’ultima non si è mai presentata ai richiami dei vaccini obbligatori.

Genitori no vax e il rifiuto dei vaccini

Non è ancora stato appurato se il rifiuto dei vaccini dei genitori della bambina colpita dal tetano dipenda da ragioni ideologiche o vi siano altri motivi medici, come casi di allergia in famiglia. Questi ultimi vanno comunque sempre segnalati e ignorare i richiami vaccinali non è mai la scelta migliore. La bambina rimane in prognosi riservata, che se i medici si dicono fiduciosi sul suo recupero, mentre i genitori rischiano ora un’accusa. Nel frattempo il dibattito sul no vax è tornato ad infiammare i social e non solo, visto che una delegazione del Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni verrà ascoltata in Parlamento. Qualsiasi cosa si pensi sulla legge che rende obbligatorie le vaccinazioni, questa rimane in vigore e non provvedere a far vaccinare i bambini, oltre a metterli inutilmente a rischio, espone i genitori alla possibilità di un’incriminazione.

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