Vacanze in gravidanza, istruzioni per l’uso

La donna in dolce attesa non deve rinunciare a godersi una vacanza. Per partire con serenità però è importante avere un’attenzione speciale alla scelta della meta e all’organizzazione del viaggio, per venire incontro alle particolari esigenze della futura mamma. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Nadia Fichera, ginecologa di MioDottore.

Vacanze in gravidanza: quali sono gli aspetti più importanti da tenere in considerazione prima di scegliere la meta?

Un primo aspetto da considerare è la necessità di astenersi da viaggi in zone ad alto rischio di malattie infettive e attuare alcune norme di comportamento per evitare possibili intossicazioni alimentari. In gravidanza è raccomandato soggiornare in resort, alberghi e hotel che presentano un livello igienico adeguato, bere esclusivamente acqua imbottigliata, scegliere con cura i ristoranti dove mangiare facendo attenzione all’igiene dell’ambiente, mangiare solo cibi molto cotti, lavarsi le mani prima di mangiare o bere e dopo aver utilizzato i servizi pubblici.

Un secondo aspetto da considerare è il clima della zona scelta e il periodo in cui si decide di partire. I mesi ideali per viaggiare sono quelli caratterizzati da temperature ambientali miti come il periodo compreso tra aprile e inizio giugno e il mese di settembre, naturalmente tenendo conto delle caratteristiche climatiche della destinazione scelta. Sarebbe preferibile evitare luglio e agosto sia per il clima afoso presente in alcune zone che per l’affollamento delle strutture.

Un terzo aspetto da considerare è di tipo sanitario. La meta scelta deve offrire la possibilità di poter accedere a un centro medico o a una struttura ospedaliera affidabile.

Detto ciò ci si può chiedere se meglio una vacanza al mare o in montagna. In realtà, non c’è differenza se si individua il periodo e la struttura adatta. Indipendentemente dalla meta, è importante che le donne gravide affrontino il caldo in modo ottimale adottando alcuni accorgimenti, quali: bere almeno 2 litri di acqua al giorno, fare pasti leggeri ricchi di acqua (frutta e verdura fresca), evitare bevande molto fredde e gli alcolici, limitare il consumo di bevande gassate e/o zuccherate, tè e caffè, evitare di uscire e di andare in spiaggia nelle ore più calde, fare docce e bagni in acqua fresca al fine di ridurre la sensazione di calore, indossare indumenti leggeri e traspiranti.

Quali sono i requisiti che dovrebbe avere la destinazione ideale? Soprattutto se si viaggia all’estero, quanto è importante informarsi sul sistema sanitario locale?

La destinazione ideale dovrebbe non essere troppo lontana, al fine di evitare viaggi lunghi e stressanti, dotata di servizi igienici adeguati, prossima a strutture sanitarie competenti, a basso rischio infettivo e dovrebbe offrire confort necessari alla donna gravida che presenta particolari esigenze.

É fondamentale prendere informazioni relative al sistema sanitario locale o eventualmente stipulare assicurazioni sanitarie prima di partire. Anche se la gravidanza procede in modo fisiologico, problematiche potrebbero insorgere anche durante la vacanza, per cui, ci si deve assicurare di avere la possibilità di ricevere, al bisogno, assistenza sanitaria.

In quale periodo della gravidanza sarebbe meglio partire? Ci sono accorgimenti da prendere in base al trimestre?

Se si deve scegliere il periodo della gravidanza in cui sarebbe consigliabile partire si deve considerare che nel I trimestre il rischio di aborto è alto, per cui, magari, si può posticipare un eventuale vacanza dopo la 12° settimana quando il rischio, seppur presente, è minore rispetto alle primissime settimane.

Inoltre nei primi mesi di gravidanza, la gravida può soffrire di nausee che possono peggiorare in automobile, in nave oppure in aereo. Anche la fase terminale della gravidanza (dopo il settimo mese) non è la migliore per godersi una vacanza, poiché il pancione è ormai ingombrante e può iniziare a limitare la libertà di movimento e portare a stancarsi maggiormente. Inoltre occorre tenere in considerazione che alcune compagnie aeree non permettono l’imbarco dopo la 37° settimana. Detto ciò si comprende come il periodo migliore per una bella vacanza è il secondo trimestre e l’inizio del III trimestre quando magari le nausee sono passate e la pancia non è ancora troppo ingombrante.

Parliamo di mezzi di trasporto: quale prediligere tra auto, aereo, traghetto o treno? A cosa dobbiamo fare attenzione a bordo di ciascuno di questi mezzi?

L’aereo è un mezzo sicuro per viaggiare e non sembrano esserci rischi soprattutto quando i voli sono brevi, cioè inferiori a 4 ore. Viaggi di durata superiore alle 4 h (non solo quelli aerei) possono esporre al rischio di sviluppare una trombosi venosa agli arti inferiori a causa della prolungata immobilità per cui è consigliabile sedersi vicino al corridoio, in modo da fare delle passeggiate ogni 40 minuti, fare esercizi di stretching dei polpacci ogni ora circa, bere molta acqua per evitare la disidratazione, evitare di assumere caffeina e alcolici, indossare scarpe e vestiti comodi ed è raccomandato l’uso di calze a compressione elastica. Quando prenotate il volo prestate attenzione alla settimana di gestazione, molte compagnie aeree non fanno viaggiare dopo la 37° settimana per la gravidanza singola e dopo la 32° settimana in caso di gravidanza gemellare.

La donna in dolce attesa può viaggiare anche in macchina con alcune accortezze, quali: tenere sempre allacciata la cintura di sicurezza, prestando attenzione a fare passare le fasce ben al di sopra e al di sotto del pancione, preferire degli spostamenti non troppo lunghi e fare delle pause durante il viaggio.

Il viaggio in treno cosi come quello in macchina non dovrebbe essere troppo lungo e si dovrebbe cercare di non stare seduti per molte ore.

La moto andrebbe evitata in quanto più pericolosa rispetto ad altri mezzi e perché le vibrazioni stimolano la contrattilità uterina.

Il traghetto, se si tratta di spostamenti brevi, può essere preso senza problemi mentre andrebbero evitate le crociere per il moto ondoso che le contraddistingue e che potrebbe scatenare le nausee.

Alla luce di quanto esposto l’aereo è il migliore mezzo di trasporto, fermo restando che anche la macchina e il treno sono delle buone soluzioni prendendo gli opportuni accorgimenti.

Quali sono le cose da portare assolutamente in valigia?

Le cose da portare assolutamente in valigia sono: protezione solare, occhiali da sole, cappelli e abiti leggeri e traspiranti, scarpe comode, integratori di sali minerali, integratori allo zenzero, in quanto si è visto che lo zenzero facilita la digestione e ha un effetto anti-nausea e anti-vomito.

È possibile usare la bicicletta? E in barca?

Andare in bicicletta non è vietato in gravidanza. É possibile andare in bicicletta nel I trimestre se la gravidanza procede bene, mentre potrebbe essere non consigliato e comunque difficoltoso nel terzo trimestre a causa del pancione. Ovviamente è importante pedalare in modo sicuro e adottare tutti gli accorgimenti per la sicurezza vostra e dell’embrione/feto.

La donna gravida può andare in barca se non soffre il mal di mare!

Igiene intima: quali sono gli accorgimenti da prendere in caso di utilizzo di bagni pubblici? È possibile sedersi in riva al mare o sulla sabbia o si corre il rischio di infezioni?

La donna gravida avvertirà più frequentemente il bisogno di andare in bagno per la riduzione fisiologica della capacità vescicale che sarà compressa dall’utero gravido, ma non preoccupatevi, potete sempre usare i bagni pubblici con alcuni accorgimenti. É raccomandabile pulire la superficie del wc con un fazzoletto o si possono usare i copri water.

Non sedetevi mai direttamente sul wc e, se i bagni pubblici sono particolarmente sporchi, evitate di usarli. Lavate sempre le mani dopo essere andati in bagno e, per asciugarle, usate la carta poiché gli asciugatori elettronici sono zona di accumulo di germi e batteri.

Ci si può tranquillamente sedere in riva al mare o sulla sabbia poiché non risultano esserci controindicazioni a tal proposito.

In caso di vacanze in montagna, esiste qualche indicazione riguardo alle altitudini da non superare per le donne in gravidanza? Ci sono altri aspetti a cui prestare attenzione?

Le vacanze in montagna sono ottime per respirare aria pulita e stare a contatto con la natura. Un importante accorgimento da adottare è evitare le altitudini elevate e, in particolare, si consiglia di non superare i 2.000 – 2.500 metri di altezza; a queste altitudini si rischia di sviluppare il mal di montagna i cui sintomi principali sono: mal di testa, nausea, irritabilità, apatia, stanchezza eccessiva e anche complicanze più gravi.

Il sole in montagna può rappresentare un rischio per la salute. É importante tenersi idratati ed evitare di uscire nelle ore calde.

Quali sono le patologie o condizioni particolari in cui sarebbe consigliabile per una futura mamma non partire?

Esistono particolari condizioni e patologie per le quali sarebbe consigliabile non partire tra queste ricordiamo:

  • anemia grave con emoglobina inferiore a 7,5 g/dL
  • recente emorragia
  • gravi malattie respiratorie
  • crisi emolitiche recenti
  • recente chirurgia.

Si precisa che le risposte alle precedenti domande sono rivolte alle donne in gravidanza a decorso fisiologico.

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