È baby sharing mania: tutti pazzi per la babysitter condivisa

Il mercato del lavoro non smette mai di stupirci e se pensavano che non ci fosse più nulla da inventarsi ecco che spunta una nuova attività: si chiama baby sharing e ora è sbarcata anche in Italia! 

Lo “sharing” delle baby sitter

Uno dei termini più utilizzati degli ultimi anni è “sharing” che tradotto significa “condivisione“. Ormai tutti siamo consapevoli dell’importanza di questa parola nella vita di tutti i giorni: condividiamo foto e immagini sul web, la macchina (carsharing), i libri (bookcrossing) e persino la casa (house sharing). Insomma pare proprio che stiamo vivendo nella sharing economy: del resto quando ed è su questi presupposti che si fonda anche il baby sharing.

Un aiuto in più ai genitori

Dopo il grande successo europeo, anche nel nostro Paese si è pensato di riproporre la stessa formula, ovvero quella del babysitter sharingche permette ai genitori di suddividersi i costi per l’assistenza dei bambini e alle baby sitter di ottenere un guadagno più alto.

I vantaggi nel condividere la babysitter sono diversi. Il primo è indubbiamente di natura economica perché le spese del servizio di babysitting sono pressoché dimezzate. Il secondo vantaggio, da non sottovalutare, è quello di tipo educativo, in quanto i piccoli hanno l’opportunità di condividere spazi e giochi con altri coetanei.

Sitter-italia-it, la piattaforma a misura di genitore

Tutto questo è possibile attraverso la piattaforma sitter-italia.it, attraverso la quale si può non solo cercare la babysitter più adatta alle proprie esigenze, ma anche registrarsi nella sezione “Genitori in contatto”. In questa sezione, le mamme e i papà che lo desiderano possono lasciare i propri dati e rendersi disponibili a incontrare altre famiglie per organizzare il doposcuola oppure per occuparsi a turno dei bimbi.

Quest’iniziativa è stata accolta molto positivamente dalla maggior parte dei Paesi dell’Unione e, in base ai dati raccolti da Sitter Italia su un campione di 450 famiglie, gli italiani si dicono talmente entusiasti dell’idea da essere disposti a pagare anche di più, pur di avvalersi del baby sharing!

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