Crescere con la ricchezza dei nonni: l’asilo entra nella casa di riposo

Se invecchiare, almeno a livello fisico, non è la cosa più piacevole al mondo, in questa delicata fase della vita possono esserci anche dei lati piacevoli. Si tratta, per chi ha questa fortuna, di poter godere della presenza e dell’affetto di nipotini che, seppur rumorosi, vivaci ecc ecc, contribuiscono ad alleviare la noia e il senso di solitudine che spesso affligge le persone anziane.

Per non parlare del fatto che interagire con i bambini fa sì che i nonni si mantengano attivi, sia fisicamente che mentalmente, e che soprattutto si sentano utili.

Purtroppo non vale lo stesso per tutte le persone anziane che non vivono circondate dai propri cari, ma all’interno di una casa di riposo, realtà spesso anonime e fredde in cui il tempo passa lentamente, alimentando quel senso di solitudine e inutilità di cui parlavamo poc’anzi.

La casa di riposo diventa anche asilo: un regalo per nonni  nipoti

Esiste una struttura, però, davvero speciale: si tratta di una casa di riposo che è contemporaneamente un asilo. Si tratta di Providence Mount St. Vincent, a Seattle, una realtà innovativa che si sta rivelando in grado di apportare benefici sia ai bambini che agli anziani che la vivono ogni giorno.

In questa speciale casa di riposo, ai locali riservati agli anziani si affiancano quelli dedicati ai giochi dei bambini da 0 a 5 anni. Sebbene per la maggior parte del tempo entrambe le categorie rimangano separate e si dedichino ad attività consone alla loro età e ai loro bisogni, ci sono momenti della giornata in cui “nonni” e bimbi si ritrovano a interagire.

Lo scopo? Da una parte alleviare la monotonia in cui è facile cadere in una casa di riposo e far sì che gli anziani possano divertirsi insieme ai bambini e sentirsi al contempo utili, dall’altro far sì che i più piccoli possano interagire con persone avanti con gli anni, magari con problematiche fisiche evidenti (vedi persone in carrozzina) e abituarsi alla diversità.

Crescere vicini ai nonni: che gran regalo!

Non solo, ma grazie a questa interazione si produce uno scambio da entrambe le parti: i “nonni” hanno l’opportunità di insegnare ai piccoli un sacco di cose, di raccontare storie, di aiutarli con i loro lavoretti manuali, mentre dall’altra i bambini possono sia apprendere che riconoscere il valore fondamentale degli anziani, custodi di storia e cultura e fondamento della società di cui troppo spesso ci si dimentica.

Un esperimento sociale che sta piacendo davvero molto, tanto che esiste una lunga lista d’attesa per essere ammessi in questa struttura intelligente e innovativa. L’iniziativa ha avuto una certa risonanza, tanto che l’anno prossimo uscirà un documentario al riguardo. Che l’esperienza possa essere replicata altrove?

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