Parto “al telefono” nel pavese: papà assiste in casa la moglie grazie al 118

A Gropello Cairoli, un piccolo centro in provincia di Pavia, un uomo ha aiutato la sua compagna a partorire in casa, assistendola durante tutto il travaglio grazie a un operatore del 118 che l’ha guidato attraverso il telefono.

Il parto “assistito” al telefono

Un neo-papà si è improvvisato in un ostetrico e, grazie anche alla guida di un infermiere del 118 che l’ha assistito telefonicamente, ha aiutato sua moglie a partorire in casa: l’episodio, avvenuto a Gropello Cairoli (piccolo centro della Lomellina orientale in provincia di Pavia), sta monopolizzando le cronache nazionali e ha improvvisamente acceso i riflettori sulla famiglia Randoni.

A dispetto delle attese, infatti, la sua compagna ha spiegato alla stampa che non si aspettava che le acque si rompessero con così largo anticipo, anche perchè la data del parto era stata prevista per i primi di maggio: così, colti alla sprovvista in casa, il signor Pasqualino Randoni e sua moglie Cecilia hanno allertato subito il 118 appena la donna ha cominciato ad avvertire le prime contrazioni.

Il racconto dei due neo-genitori

A far sì che andasse tutto bene è stato Annibale Navoni, infermiere in servizio presso la centrale operativa del 118: “L’uomo era agitatissimo e quasi non riusciva a parlare” ha spiegato ai giornalisti, rivelando che il suo primo compito è consistito nel tranquillizzarlo per poi guidarlo, passo dopo passo, in ogni fase del parto.

Mettendo la telefonata in viva voce, e grazie anche alla contemporanea presenza di una dottoressa, l’infermiere ha assistito il papà e dopo un po’ i primi vagiti hanno confermato che la donna aveva partorito senza alcun problema.

“Abbiamo sentito al telefono che il bimbo si è messo subito a piangere e abbiamo tirato un sospiro di sollievo” ha aggiunto l’infermiere, confermando che i due neo-genitori sono stati bravissimi e che per lui sì sia trattato di un’esperienza emozionante, nonostante sia durata solo pochi minuti.

A dire la verità, il diretto interessato ha ammesso di aver vissuto una esperienza non dissimile alcuni anni fa a Vigevano, anche se i parti al telefono sono molto rari e comportano sempre una certa tensione non solo per i genitori che si trovano da soli ma pure per gli operatori sanitari.

Al momento, stando a quanto si apprende, il piccolo è stato ribattezzato Gabriele, pesa tre chili e gode di ottima salute.

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