Assegno universale per i figli a carico: cosa cambia?

Da due anni giace in Parlamento un Ddl che prevede un nuovo assegno universale per i figli a carico, a firma di Stefano Lepri (Pd). Il disegno di legge è stato finalmente ripreso e prevede una nuova distribuzione degli assegni per le famiglie con i figli a carico, che andrebbe a sostituire l’attuale normativa sugli assegni familiari poco equa e disomogenea.

Assegno universale per i figli a carico: la nuova normativa

La bozza del disegno di legge prevede un assegno di 200 euro al mese per i genitori con bambini fino a 3 anni, 150 euro per i genitori con figli dai 3 ai 18 anni, e 100 euro al mese per i genitori con figli dai 18 ai 26 anni. L’assegno verrebbe versato interamente alle famiglie fino a 30mila euro di ISEE, mentre si ridurrebbe per le famiglie con un ISEE compreso tra i 30mila ed i 50mila euro. L’assegno sarebbe completamente azzerato per le famiglie con un ISEE superiore ai 50mila euro.

La speranza di un nuovo impulso alla natalità

Secondo dati Istat, le nascite si stanno riducendo e questo disegno di legge dovrebbe dare un nuovo impulso alla natalità. Il provvedimento al momento è al vaglio della commissione Finanze del Senato, se verrà approvato sarà operativo entro poco tempo.

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27 commenti

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  1. Devi abitare in una casa pagando un affitto e possibilmente senza nemmeno un posto di lavoro almeno per quanto riguarda il mio paese ..Andando in comune loro ti fanno un sacco di domande e poi ti rispondono ti faremo sapere. Intanto tu devi sopravvivere poi. Se si presenta un marocchino( non sono razzista) le danno tutto…..

  2. Se verra’ approvato…vedremo! E cmq richiede un isee di 30 mila € quindi penso che vada più che bene,anche xke un isee cosi’ equivale a quasi 3 mila € al mese quindi credo che sia piu che giusto che superando tale cifra sia meno l assegno o del tutto azzerato a parere mio!

  3. Oltre alla povertà sommate i problemi di fertilità che tantissime coppie vivono! Dovrebbero essere di routine alcuni banali esami per le coppie che desiderano figli che non arrivano! Non che fanno aspettare tre aborti per far partire costosissimi esami! Aiutate queste famiglie oltre che passare denaro (sempre ai soliti peraltro) aiutate chi realmente ha bisogno sia per la salute che per possibilità economiche!

  4. La verità è che siamo nella comunità europea ma nn abbiamo niente di europeo… ..facciamo ridere i polli. Dovremmo avere tutto uguale ai paesi europei,ad incominciare dal reddito di cittadinanza, dagli aiuti economici reali per i figli e il contributo per i disoccupati…..ecc ecc ecc vergogna

    • Ma straguadagnare cosa? Capisci che si fa la somma sul LORDO se lavorano tutti i due e hanno casa IN MUTUO sono già fuori. Un operaio con stipendio 1200€ lordo annuo ha sopra 25 000….
      Una famiglia con lordo di 25000 in due ci pensa 10 volte prima di avere un figlio con tutte le spese che ci sono dietro. E poi ci lamentate che la nascita di italiani cala ogni anno…..

    • Bhe se un operaio prende 1200€ al mese non arriva a 25.000 all’anno è impossibile.. Cmq penso che oltre che guardare le entrate dovrebbero guardare le uscite e quanto rimane alla famiglia.. Perche tra mutuo, bollette, rate varie avere 200€ a bambino non sarebbe male.. E questo già succede in altri paesi europei. Ma non penso accadrà mai

    • Ricordati di tredicesima e che guadagno e lordo. Con 1200 si supera 25 000 fidati. Non calcolano cosa spendi, non li interessa. Ripeto se c’è casa di proprietà anche in mutuo e lavorano tutti i due a tempo pieno regolarmente, è finita!!!

    • Tra gente che conosco la prendono o se lavora uno solo in famiglia o mamme single. Sono gli operai… e sonno tutti fuori. Almeno con questo assegno familiare che c’è oggi funziona così
      Fai conto (1200+40%)*13 e cosa ti viene…

  5. Se si pensa di aumentare la natalità con una “paghetta” mensile è una cosa ridicola.
    Sono mamma single di un bimbo di un anno e mezzo. Ho la fortuna di avere un lavoro, a 70 km da casa per 8 ore al giorno. Questo implica dover scegliere se avere un figlio, lavorare per mantenerlo ma poterlo vedere un’ora al giorno senza poterlo crescere ed occuparsi di lui o avere un figlio, avere il tempo per occuparsi di lui ma non avere i soldi per mantenerlo.
    Mio figlio va all’asilo nido privato perchè entrato solo a gennaio. Costo di un asilo nido privato (qualsiasi) 700 euro al mese. L’asilo è aperto fino alle 16.00 come anche tutti gli asili pubblici. Io arrivo a casa alle 19.00. Se non ci fosse la nonna a potersi occupare di lui in quelle 3 ore dovrei caricarmi del costo ulteriore di una babysitter. Le spese di viaggio per venire al lavoro non mi permettono di chiedere un part-time (ammmesso che l’azienda me lo conceda) Ho chiesto la possibilità di ridurre il tempo della pausa pranzo per poter uscire prima e tornare ad un orario piu consono ma pare abbia chiesto la luna.
    Esco di casa tutte le mattine alle 7.30 e vivo con la frustrazione di non potermi occupare di mio figlio e della sua educazione.
    E io sono tra le privilegate con un lavoro ce l’ha. C’è chi alla fine ha rinunciato a tenerselo il lavoro perchè inconciliabile, senza gratificazioni e non abbastanza remunerativo da permettere tanti sacrifici.
    E’ la mentalità che deve cambiare, la società e le aziende italiane devono accettare il binomio mamma-donna e valorizzarlo invece che punirlo.
    Un lavoratore motivato è un lavoratore più efficiente, soprattutto quando è consapevole dell’imprtanza del suo lavoro. Applicate questo concetto ad una lavoratrice donna e avrete fatto bingo.
    Credo che qualsiasi donna ben motivata e con spirito lavoratore potrebbe portare lo stesso risultato in 6 ore di lavoro rispetto alle normali 8 ore. Se mi venisse data questa occasione non ci penserei un secondo a sfruttarla.
    Sfido a lavorare 2 ore in meno e a portare gli stessi obiettivi all’azienda.
    Questo implicherebbe: 1) zero perdite per il datore di lavoro (un risparmio energetico forse)
    2) se io iniziassi la mia giornata lavorativa alle 8.30 e facessi 6 ore continuate potrei terminare alle 14,30 anziche alle 18. (Non servono ulteriori commenti ne motivazioni)
    Siamo cosi dannatamente sprecate e sottovalutate. Peccato per le aziende di questo paese.
    Una donna e mamma incazzata.