Attaccamento alla mamma, quando ci si deve preoccupare?

Molte mamme, soprattutto quelle alla prima esperienza, tendono a preoccuparsi del forte attaccamento che il bambino sviluppa nei loro confronti, in particolar modo a partire dal 5°-6° mese. La preoccupazione, fomentata anche da cento e un mila consigli di parenti non richiesti, ma che puntualmente arrivano, è che il bambino diventi il classico “mammone” che non riesca a emanciparsi dalla figura materna, che possa diventare un individuo insicuro. Allora, facciamo un po’ di chiarezza.

Esogestazione, quella sconosciuta

Che il bambino sia attaccato alla mamma dopo la nascita è una cosa normalissima.

Molti studiosi hanno infatti individuato due fasi nello sviluppo del bambino: l’endogestazione, che avviene all’interno della pancia materna, e l’esogestazione che invece avviene una volta partorito. Tale fase durerebbe all’incirca fino ai 5-6 mesi.

In pratica il bambino appena nasce non si rende conto di essere un’entità a sé ma si sente ancora parte della mamma, del resto ha vissuto per ben 9 mesi dentro di lei! Questa fase di esogestazione fa si che il bambino non abbia una percezione di due esseri, come detto, ma di uno unico. Ha dunque necessità di stare a stretto contatto con la mamma.

L’attaccamento dopo i 6 mesi

Alla fine di questo periodo, che coincide anche con un miglioramento della vista del neonato, il bambino inizia a rendersi conto di avere una propria essenza, inizia a percepire bene i volti delle persone e, ovviamente, a riconoscere quello della mamma, soprattutto grazie anche al suo profumo.

Non c’è niente di anomalo in un bambino che vedendo una figura a lui poco familiare si spaventi o innervosisca e cerchi il contatto con la madre, per lui è lei la sua protezione. 

Posso tenerlo in braccio senza che si vizi?

E sfatiamo anche un altro mito. Assodato che tutto questo è perfettamente normale, lo è anche la richiesta di continuo contatto con la mamma. Ben venga quindi l’utilizzo di supporti come fasce e mei tai dove tenere il bambino a stretto contatto mentre magari si sbriga una faccenda domestica.

Il contatto è un’esigenza, non un vizio. Con buona pace di suocere, mamme e cognate, nonché vicine di casa che profetizzano per il vostro bambino un futuro da mammone!

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34 commenti

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  1. Il mio fidanzato dice la vizio troppo la bimba, perché appena nn gli va bene qualcosa inizia a piagnucolare e mi abbraccia, e lui mi dice sempre che la vizio, e io li risp sempre di farsi gli affari suoi. Io la mia bimba la consolo e abbraccio quando e quanto vuole lei finché ha bisogno. Io la sbaciucchio tutto il giorno

  2. Io me la coccolo come, quando e quanto voglio! Non sarà mammona ma crescerà più sicura perché consapevole di avere la sua mamma (e papà!) come pilastri nella sua vita sempre! Viva le coccole!

  3. Ho lasciato il mio compagno perché mi imponeva di non accarezzare mio figlio appena nato. Diceva che stessi soddisfando una mia esigenza e non quella di nostro figlio. …che il bambino non aveva bisogno di questo e che se avessi continuato ad accarezzare sarebbe venuto con problemi. Bhe secondo me i problemi li ha lui. Io ho contunuauto e continuo tutt’ora a coccolarlo. Le cose coccole della mamma sono fondamentali e secondo me danno sicurezza e tranquillità al bambino…proprio quello di cui ha bisogno.

  4. Io mio figlio me li coccolo, abbraccio e spupazzo quanto mi pare e piace che mi cresce e se ne va per la vita sua…. me lo godo ora finché posso…. per qualcuno sbaglio??? Beh non ho chiesto il parere di nessuno.. il mio rapporto con MIO figlio è affar mio!!!!!!

  5. Meglio da piccoli, che poi da grandi cercano le coccole non avute e vi ritrovate accanto una specie di koala…se invece a 30anni si fa ancora preparare il “fagotto” da mammà sappiate che non cambierà mai. 😂😂😂😂