Baby blogger e Youtubers: i rischi per i bambini

Secondo l’ultimo studio dei dati fatto da Internet Matters, un bambino su 8 è un blogger oppure un v-logger. Internet Matters ha effettuato uno studio per verificare l’andamento della rete e il comportamento dei suoi utenti: da questo studio è emerso come il 13% dei bambini di età compresa tra gli 11 e i 16 anni gestisce un proprio blog. In altri casi invece, la gestione riguarda un canale di tipo video come quelli di YouTube o di altri siti noti come piattaforme video. Secondo l’attuale ricerca, un bambino su otto si impegna in questo tipo di attività cercando di emergere come youtuber o come una web star.

Piccoli youtubers crescono

Probabilmente attirati dalla possibilità di fare facilmente carriera oppure da guadagni e laute ricompense, sono sempre di più gli adolescenti che decidono di avvicinarsi alla rete creando un proprio spazio di condivisione. Oltre al fenomeno blog, anche quello di v-log sta diventando sempre più seguito dai ragazzini che oramai sfiorano i 13 punti in percentuale per attivazioni.

Sono solo la metà però i genitori che hanno discusso con i propri figli su quanto si condivide in rete. YouTube infatti dà la possibilità di condivisione già a partire da 13 anni e ciò ha abbassato di non poco l’età media in merito all’utilizzo di questa piattaforma. I bambini perciò hanno iniziato a comunicare sul mondo digitale globalizzato.

I pericoli della rete: consigli per i genitori dei baby youtubers

Quando il proprio figlio vuole diventare blogger oppure vlogger la cosa importante è verificare sempre che non vengono condivide informazioni dettagliate sulla sua vita, tipo l’indirizzo oppure il nome completo.

Anche il contenuto di alcuni video deve essere tenuto sotto controllo ma la cosa importante, è cercare sempre di verificare che non si stia facendo un uso sbagliato di questo tipo di strumento. Il blogging o il vlogging può essere utile ai bambini per imparare la condivisione e per costruire in loro una maggiore sicurezza. Al di là dell’uso della tecnologia e la pratica che possono acquisire (sicuramente due importanti vantaggi), non va certo demonizzata questo tipo di attività quanto piuttosto va tenuta sotto controllo per evitare che possano esserci degli usi pericolosi per i propri bambini.

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