Bambini e tecnologia: quando sono i big del web a vietarla ai propri figli

Il corretto uso dei dispositivi digitali è una delle sfide più difficili per i genitori di oggi. Internet ha fornito ai bambini maggiori opportunità di istruzione e intrattenimento ma, d’altro canto, la sovraesposizione agli schermi può diventare motivo di preoccupazione per la salute fisica e mentale dei più piccoli.

Come dimostrato da un recente studio pubblicato su Science il problema riguarda l’aumento dei casi di ansia e depressione in giovane età associati al numero di ore trascorse dai più giovani davanti ad uno schermo, sia in ambito familiare che scolastico.

Quali rischi sulla salute del bambino?

L’avvertimento proviene dalle nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul benessere nell’infanzia: divieto assoluto di stare davanti ad un qualsiasi schermo di uno smartphone, tablet o televisore per i bambini di età inferiore ai 2 anni.

Come si evince anche dal reportage condotto da Milena Gabanelli per il Corriere della Sera, i motivi della raccomandazione dell’OMS riguardano l’urgenza di educare i più piccoli ad adottare fin dalla tenera età stili di vita sani, per evitare che si imprimano cattive abitudini come la sedentarietà e la poca attività fisica.

La scarsa motricità e un ritmo sonno-veglia irregolare sono infatti causa di gravi problemi nello sviluppo psico-fisico, nella socializzazione e addirittura possono innescare sindromi ansioso-depressive in età infantile e adolescenziale.

Quantità o qualità dell’esposizione agli schermi?

L’OMS indica di adottare il buon senso nel seguire le linee guida: non si tratta solamente di limitare il numero di ore trascorse davanti ad uno schermo, ma anche di gestire la qualità del tempo impiegato.

Può anche essere stimolante per un genitore guardare un filmato insieme al proprio figlio, come occasione di condivisione di un’esperienza, altra cosa è lasciare che il piccolo utilizzi il dispositivo in solitudine o come sostituto della relazione.

Non bisogna quindi demonizzare l’uso dei dispositivi digitali, ma capire come farne buon uso.

I limiti nell’uso della tecnologia nella didattica in età prescolare

Se la gestione del tempo di utilizzo dei dispositivi elettronici o della TV nella fascia di età da 0 a 2 anni è affidata principalmente ai genitori, anche nel campo della didattica prescolare si dovrebbe porre un argine all’uso delle tecnologie.

Quando la tecnologia viene utilizzata in contesti di apprendimento precoce, infatti, dovrebbe essere integrata nel programma di apprendimento e utilizzata in rotazione con altri strumenti educativi come materiali artistici, per la scrittura, giochi e libri e soprattutto senza mai sostituire momenti di cooperazione tra pari e attività di movimento da svolgersi in classe e all’aperto.

Ricerche condotte dal Cohen Children’s Medical Center di New York hanno infatti dimostrato che esiste una stretta correlazione tra l’utilizzo elevato di dispositivi elettronici in età precoce e un ritardo nello sviluppo del linguaggio.

Cosa ne pensano i geniali creator della Silicon Valley?

Contro ogni previsione, si scopre che gli stessi big del web, che hanno sviluppato applicazioni digitali per l’apprendimento di uso quotidiano nelle scuole di tutto il mondo, vietano ai propri figli l’uso dello smartphone in età precoce e preferiscono iscriverli presso istituti scolastici in cui l’approccio educativo non sia basato sull’uso della tecnologia.

Tra le scuole private più gettonate ci sono le scuole steineriane o Waldorf, ispirata alle idee del pedagogista Steiner. In questi istituti la priorità è assegnata allo sviluppo delle singole potenzialità, dell’immaginazione e del pensiero creativo dei fanciulli attraverso attività ricreative e giochi all’aria aperta.

D’altro canto, giganti dell’hi-tech mondiale come Larry Page, fondatore di Google, o Jeff Bezos, inventore di Amazon, a loro volta da piccoli hanno frequentato scuole che adottavano il metodo Montessori, basato sulla libera espressione delle individualità e sullo sviluppo di un pensiero critico e originale, attraverso attività a contatto con la natura e con l’ausilio di giochi sensoriali, ben lontani da schermi Tv o computer! Sarà stato forse questo il motivo del loro grande successo?

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