Bambini e vaccino antinfluenzale: cosa c’è da sapere

Ogni autunno il tema influenza si ripropone per milioni di genitori, ma quest’anno in particolare si parla molto del vaccino antinfluenzale per i bambini: secondo il Ministero della Salute sarà importante non solo per prevenire eventuali complicazioni da influenza ma perché, in un momento di convivenza con il Covid-19, aiuterà a semplificare la diagnosi e il trattamento dei casi sospetti.

Il vaccino antinfluenzale per i più piccoli

In Italia il Ministero della Salute suggerisce la vaccinazione anti-influenzale a tutti i soggetti che vogliano evitare questa malattia infettiva e non abbiano particolari controindicazioni: per questo è offerta gratuitamente alle fasce più fragili quali over 65, donne in gravidanza, bambini sopra i 6 mesi oltre ad adolescenti o adulti affetti da patologie che potrebbero portare a delle complicazioni. Anche se un bimbo in buone condizioni di salute reagisce di solito bene al virus, i pediatri caldeggiano comunque la vaccinazione perché garantisce un’ulteriore protezione ed evita la perdita di alcuni giorni di scuola. Come accennato la vaccinazione non si effettua ai bimbi al di sotto dei 6 mesi: in questi casi si consiglia in alternativa di somministrarla ai famigliari come una sorta di protezione indiretta.

Tipologie di vaccino e dosi

Al momento in Italia i vaccini antinfluenzali disponibili per i nostri figli sono quelli inattivati, ossia composti solo da frammenti virali “morti” e non dall’intero virus: tra questi alcuni sono a subunità (composti da proteine sintetiche), altri invece sono i “vaccini split” (contenenti gli antigeni che innescano la risposta immunitaria).

Ricordiamo inoltre che i vaccini si classificano anche in base al numero di virus di Tipo A e B contenuti e possono essere trivalenti o quadrivalenti. Per quanto riguarda le dosi a partire dai 9 anni ne basta una sola da ripetere ogni anno: lo stesso vale per i bimbi di età inferiore, ma se non sono state effettuate delle vaccinazioni in precedenza allora si raccomandano due dosi a distanza di quattro settimane. L’effetto parte invece da due settimane dopo la vaccinazione stessa e garantisce una protezione di circa 12 mesi.

A chi rivolgersi: modalità e tempistiche

Per quanto concerne le tempistiche e le modalità di somministrazione le linee ministeriali individuano una “finestra” ideale tra la metà di ottobre e il mese di dicembre per vaccinarsi: tuttavia, a causa della pandemia da Coronavirus, quest’anno l’indicazione è quella di protrarre questo periodo ai primi mesi del 2021 e quindi per tutta la durata della stagione influenzale. Pur non proteggendo contro il virus Sars-CoV-2, il vaccino anti-influenzale potrebbe essere un alleato in più per affrontare i malanni stagionali e per aiutare una diagnosi tempestiva di casi sospetti di coronavirus.

A seconda della regione o della provincia autonoma in cui si risiede sono diverse le strutture che si occupano di fornire il servizio: ad ogni modo i genitori possono rivolgersi ai Servizi di Vaccinazione delle ASL, al medico di famiglia e ai pediatri di libera scelta.

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