Picco influenza 2024 e bronchioliti in bambini e neonati

5 gennaio 2024 –

Durante le feste natalizie è stato registrato un significativo incremento di ricoveri pediatrici dovuti a influenza, Covid-19, e anche bronchioliti dovuti a RSV, nei bambini.

I casi di infezioni respiratorie hanno quasi raggiunto un picco nell’ultima settimana, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni. I sintomi comuni includono naso che cola, febbre, tosse e in casi più rari, infezioni delle basse vie respiratorie, quindi anche polmoniti.

Picco dell’influenza e sindromi influenzali

Secondo il recente rapporto RespiVirNet, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità e supportato dal ministero della Salute, si è registrato un aumento delle sindromi simil-influenzali all’inizio del 2024.

Secondo i dati siamo vicini al picco influenzale: l’ultimo dato aggiornato al 29 dicembre indica un’incidenza di 17,2 casi per mille pazienti per tutte le fasce di età, in aumento rispetto ai 15,6 della settimana precedente.

Complessivamente, il numero di casi stimati di sindromi influenzali, che coinvolgono sia bambini che adulti, ha superato il milione: ma è nei bambini piccoli, sotto i cinque anni, che si registra un’incidenza di 47,1 casi per mille assistiti, un incremento rispetto ai 36,5 casi della settimana precedente.

Influenza e bronchioliti nei bambini: il virus respiratorio sinciziale (RSV)

La bronchiolite, una comune infezione respiratoria nei bambini, è causata principalmente dal virus respiratorio sinciziale (RSV). Questa patologia colpisce la parte terminale dei bronchi (bronchioli terminali) causandone l’infiammazione. Tipicamente, i bambini sotto il primo anno di vita mostrano sintomi quali febbre, tosse e difficoltà respiratorie.

In Italia, ogni anno il virus RSV è responsabile di oltre 15.000 ricoveri pediatrici, con un picco tipicamente tra novembre e marzo. Quest’anno, un aumento significativo è stato registrato a dicembre, probabilmente a causa delle temperature insolitamente alte.

La bronchiolite colpisce le vie respiratorie inferiori e può essere causata da vari agenti, inclusi i virus del raffreddore comune, dell’influenza, gli adenovirus, i virus parainfluenzali e i metapneumovirus. Nei bambini sotto i cinque anni, il virus RSV è una causa comune di queste infezioni, in particolare nei lattanti con meno di sei mesi.

La bronchiolite spesso inizia con sintomi simili a un raffreddore. Quando l’infezione raggiunge l’apparato respiratorio inferiore, si verifica un’infiammazione dei bronchioli, aumentando la produzione di muco, causando tosse persistente, ostruzione delle vie aeree e difficoltà respiratorie. In alcuni casi, può presentarsi con respiro sibilante o interruzioni della respirazione (apnea) nei lattanti.

Bronchiolite: prevenzione e cure

Come per ogni malattia infettiva, le misure preventive includono un frequente lavaggio delle mani ed evitare contatti con persone affette da infezioni respiratorie. Inoltre, sono in attesa di approvazione farmaci preventivi come Beyfotus e il vaccino Abrysvo, che si sono rivelati efficaci nel proteggere i neonati e i bambini da bronchioliti e polmoniti causate da RSV.

Generalmente, la bronchiolite si risolve in 3-5 giorni con cure domiciliari, sebbene i sintomi possano perdurare fino a quattro settimane. Si dovrebbe cercare di mantenere libero il naso con lavaggi nasali e assicurare un’adeguata alimentazione e idratazione. In casi gravi, può essere necessaria l’ospedalizzazione per somministrare liquidi e ossigeno, o farmaci per aerosol.

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