Bambini oppositivi: come gestirli

Vengono definiti “bambini oppositivi” quelli che hanno un livello della rabbia persistente e, in molti casi, inappropriata. Manifestano inoltre comportamenti provocatori e atteggiamento irritabile, sia a casa che in altri ambienti.

Per essere definito “oppositivo”, un bambino deve mostrare tali sintomi per almeno 6 mesi ed in modo continuativo. Tali comportamenti sintomatici vanno ad influenzare lo sviluppo sociale, emotivo e personale del bambino e devono essere gestiti adeguatamente.

Bambini oppositivi: l’importanza dell’empatia

I problemi dei bambini oppositivi possono essere gestiti adottando qualche piccolo trucco comportamentale da parte degli adulti. Con il tempo e lo sviluppo l’atteggiamento oppositivo dovrebbe tendere ad attenuarsi fino a scomparire del tutto.

Gestire i comportamenti oppositivi di un bambino può essere difficile ma non impossibile. Come prima cosa di fronte ad una reazione collerica, domandatevi dove vi trovate, cosa sta succedendo e con chi siete.

Quindi passate a chiedervi cosa abbia provocato la reazione del piccolo e ponetevi per un attimo sotto il suo punto di vista cercando di capire come si sente lui rispetto al suo stesso atteggiamento, quali sono le sue emozioni e cosa sta provando.

La tensione che scaturisce dalla situazione può essere molto alta e di difficile gestione, ma dovete assolutamente cercare di mettere al centro di tutto la relazione con il bambino, in questo modo la reazione non sarà percepita come un qualcosa di personale nei vostri confronti ma come un qualcosa di esterno che va capito ed affrontato insieme.

Il bambino avrà le sue emozioni, voi le vostre e queste non si mescoleranno, andando ad evitare una grande “esplosione” di rabbia da parte di entrambi.

Bambini oppositivi: definite il limite

Prendete tempo e fermatevi prima di alzare la voce o punire il bambino.

Ricordate che voi dovete rappresentare il “limite” in cui l’atteggiamento oppositivo si scontra e si ferma. Tenete il punto senza ricorrere ad alcun tipo di opposizione verso il piccolo, evitando di alzare la voce, di punirlo o di adottare altri comportamenti per cercare di farlo smettere immediatamente.

Ricordate che più sarete “plateali” nel voler far passare una crisi di rabbia e minori saranno le probabilità di successo. La rabbia alimenta soltanto altra rabbia e non migliora il comportamento oppositivo dei bambini.

Mostrate al bambino comportamenti che infondano rilassamento e sicurezza, come respirare profondamente facendo in modo che il piccolo percepisca questo gesto come una reazione di aiuto nei suoi confronti.

Spesso l’atteggiamento oppositivo ha origini nell’espressione “sbagliata” delle emozioni. Un bambino in imbarazzo potrebbe reagire arrabbiandosi perché non sa trattare quel tipo di emozione. Lo stesso può succedere con tristezza, frustrazione, stanchezza, e così via

Per contrastare l’atteggiamento oppositivo dovete sempre cercare di capire quali sono le emozioni del bambino che provocano le crisi, così da lavorare su quelle per risolvere il problema.

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