Barilla: 12 settimane di congedo al 100% anche per i papà

La multinazionale alimentare di Parma concederà ai genitori dipendenti del gruppo un congedo parentale prolungato fino a 12 settimane, retribuito al 100% per entrambi i genitori. Una buona notizia che rappresenta un passo in avanti decisivo nella valorizzazione del ruolo di genitore.

Le novità introdotte per più di 8.000 dipendenti Barilla

La nota azienda Barilla conta circa 8.700 dipendenti sparsi in tutto il mondo, ed ha deciso di favorire i padri e le madri prolungando il congedo parentale fino a 12 settimane, con piena retribuzione.

La misura non si ferma qua, perché prevede che qualora le leggi locali in materia siano ancora più vantaggiose, vengano applicate queste in sostituzione di quelle aziendali.

Il congedo di maternità per cui non subirà alcun cambiamento rispetto a quanto previsto dalla legislazione italiana per quanto riguarda la durata, mentre la retribuzione sale dall’80% al 100% del compenso.

La vera novità riguarda però il congedo di paternità, che sarà di fatto equiparato all’altro, passando dai 10 giorni attuali alle 12 settimane previste.

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Una politica di inclusione a sostegno delle famiglie

Floriana Notarangelo, responsabile per le politiche di diversità e inclusione per l’azienda, precisa che si tratta di uno strumento finalizzato a valorizzare il ruolo dei genitori e ridurre uno dei principali motivi di gender gap nel mondo del lavoro.

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La misura, che verrà attivata a partire da gennaio 2024, sarà rivolta a tutti i genitori, a prescindere dal genere, dallo stato civile o dall’orientamento sessuale. Naturalmente non verrà fatta alcuna differenza in merito ai figli adottivi o biologici.

A godere dei maggiori benefici, oltre ai papà italiani, saranno anche tutti i genitori di quei paesi in cui i congedi parentali sono regolati da legislazioni anacronistiche, come Giappone, Australia, Cina o Singapore, in cui non è previsto il congedo di paternità obbligatorio.

Lo standard minimo europeo per il congedo di paternità è di 10 giorni, perfettamente in linea con la legge italiana, ma ci sono esempi di paesi particolarmente virtuosi sotto questo aspetto, come la Svezia, che ne concede ben 480.

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Comincia una nuova storia, quindi, almeno nell’azienda Barilla: in passato, a fare scelte analoghe erano già stati Nestlè e P&G: chissà se altre aziende decideranno di prendere il buon esempio.

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