Cattive abitudini dei bambini: come comportarsi?

I bambini, si sa, sono liberi, spontanei e…certe volte sanno proprio come infastidire o mettere in imbarazzo mamma e papà! Dita nel naso, parolacce…le cattive abitudini abbondano, e, nonostante i rimproveri, le cose non sembrano migliorare.

Per prima cosa, è bene ricordare che, in molti casi, gesti che da adulti appaiono fuori luogo, per un bambino sono fasi naturali della crescita e, quindi, da non punire con troppa severità. Vediamo nel dettaglio 3 cattive abitudini dei bambini e come affrontarle nella maniera corretta, senza rischiare di ottenere l’effetto contrario.

1. Le dita nel naso. E’ la classica scena sgradevole e imbarazzante per i genitori, specialmente se avviene in pubblico. Per il bambino, in realtà, è un modo di esprimere noia, semplice curiosità, o un’occasione per tranquillizzarsi in un momento di stress. Essendo un passatempo come un altro, quindi, non va punito, ma piuttosto bisogna distrarre il bimbo con qualcosa di più interessante. E non temete neppure che mangi le cosiddette “caccole”! Una nuova ricerca della rivista britannica New Scientist assicura che ingerire le “caccole” stimola le difese naturali dell’organismo attivando l’azione protettiva degli anticorpi.

2. Le parolacce. Anche questa cattiva abitudine non è certo gradita ai genitori, ma i bambini, soprattutto più piccoli, non sanno il significato di quello che dicono. Certo, capiscono che certe parole suscitano reazioni particolari nell’adulto, ma nella maggior parte dei casi si limitano a ripetere quello che sentono. Ecco perché, ovviamente, mamma e papà devono essere i primi a stare attenti al proprio linguaggio. Di fronte a una parolaccia, bisogna ignorare il bambino e, nel caso il piccolo non smetta, va spiegato che certe parole non vanno dette, perché feriscono, offendono e fanno “diventare tristi” chi le sente. Non va, invece, enfatizzata la situazione, per non focalizzare troppo l’attenzione su un comportamento sbagliato.

3. Mangiarsi le unghie. Tra le cattive abitudini infantili, questa è quella che più spesso rimane anche da adulti. Anche se non desta preoccupazione, può essere un modo per sfogare un momento di stress. Se capita spesso, quindi, occorre prestare attenzione a possibili disagi psicologici. Alcuni validi aiuti per liberare il bambino da tensioni sono: usare tecniche di rilassamento, insegnandogli ad inspirare ed espirare profondamente; correre e giocare all’aperto; imparare a suonare uno strumento; fare attività manuali.

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