Corsi di disostruzione pediatrica: sono obbligatori per le maestre?

Un numero che forse non è conosciuto a fondo è quello dei bambini morti per soffocamento, dovuto a cause accidentali, che in Italia in media è tra i 30 e i 50 casi.

Molti di questi casi avvengono nelle scuole e soprattutto con il cibo e si sommano ad altri incidenti molto gravi. Per questo la scuola è spesso chiamata ad prevenire i rischi di soffocamento con corsi ad hoc per il personale scolastico.

I corsi per il primo soccorso

La normativa italiana prevede, con il D.Lgs. 81/08, che in tutti gli istituti scolastici, come anche in tutte le aziende, siano presenti degli addetti al Primo Soccorso, formati attraverso dei corsi specifici.

La partecipazione a questi corsi è obbligatoria per gli addetti, e la formazione riguarda principalmente gli interventi relativi ad incidenti simili a quelli che accadono in ambito lavorativo, escludendo però quasi del tutto quelli legati all’ostruzione delle vie aeree, che sono invece un avvenimento “improvviso”.

Per aiutare nella gestione e nella prevenzione di questi incidenti, specialmente per quanto riguarda i bambini più piccoli, è stata stilata dal Ministero della Salute, una lista di oggetti “pericolosi” che comprende tra gli altri, bottoni, tappi delle penne, monete, palline e pile.

Per i bambini, infatti il maggiore pericolo di ostruzione è rappresentato anche dai cibi, con in primo piano quelli che hanno forma cilindrica come le caramelle, l’uva, i wurstel e le nocciole. Perciò è importante somministrare i cibi nella forma e nel momento giusto per l’età del bambino.

I Corsi di Primo Soccorso Pediatrico

Tornando ai corsi di primo soccorso pediatrico, è da notare come non sono obbligatori in Italia, anche se alcune strutture possono imporli ai dipendenti.

Sono strutturati in due parti, quella teorica e quella pratica, nei quali vengono affrontate tutte le possibili emergenze riguardanti i bambini.

Oltre alle manovre di disostruzione vengono trattati anche la rianimazione cardio-polmonare e la cura di ustioni, ferite e distorsioni, oltre alla conoscenza dell’uso del defibrillatore. Queste sono le cosiddette manovre salvavita, per intervenire immediatamente, prima dell’arrivo degli operatori sanitari, che vanno allertati sempre.

Si tratta di corsi “fondamentali” per chi opera nelle scuole, ed in generale nel ramo dei servizi educativi. In alcune regioni questi corsi sono obbligatori, come ad esempio in Lombardia, dove del 2015 risultano obbligatori per le strutture scolastiche che richiedono l’accreditamento regionale. Tra le altre regioni, sia il Veneto che l’Abruzzo premiano gli istituti scolastici che li prevedono, ed anche altre regioni sono in fase di studio per andare in questa direzione.

I corsi di Primo Soccorso Pediatrico sono fondamentali in quanto molto spesso gli insegnanti si trovano di fronte a casi di pericolo contro i quali non sono preparati ad intervenire con la dovuta efficacia.

I dati relativi agli incidenti e lo svolgimento dei corsi

Secondo i dati disponibili soltanto il 5% delle vittime di queste ostruzioni riesce a salvarsi se il personale scolastico oppure i genitori non riescono intervenire o applicano le manovre in modo errato, mentre in caso di personale addestrato circa il 75% dei bambini viene salvato.

I corsi di disostruzione pediatrica e di primo soccorso possono essere svolti “in presenza” sia gratuitamente, contattando la Croce Rossa o le varie ASL che offrono questo tipo di servizio, oppure a pagamento presso strutture private.

In alcuni casi si possono seguire anche on line, ma si deve tenere presente la maggiore efficacia delle esercitazioni pratiche rispetto a quelle che vengono mostrate sullo schermo e con le quali non è possibile interagire.

Generalmente i corsi sono di 12 ore, 8 delle quali di teoria e 4 di formazione pratica. Alla conclusione del corso i partecipanti avranno non soltanto le capacità richieste per fornire un primo soccorso adeguato, ma anche di riconoscere immediatamente una situazione di emergenza e valutare la gravità del caso, richiedendo contemporaneamente l’intervento del servizio di emergenza sanitaria.

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