Cosa è giusto lasciare fare e cosa no ai nostri figli?

Per un genitore è molto più semplice, nell’educazione di un figlio, mettere dei paletti e ripetere dei secchi NO. Talvolta però nel percorso della crescita, è indispensabile fermarsi e riflettere. Per permettere a nostro figlio di percorrere il cammino dell’autonomia, dobbiamo essere pronti a concedere anche dei SI. Vediamo quelli costruttivi e cosa è giusto lasciare fare ai nostri figli.

Il ruolo di mamma e papà

Molto probabilmente il ruolo di mamma e papà è realmente il più difficile del mondo. Trovare il giusto equilibrio senza sembrare un genitore eccessivamente permissivo o al contrario, troppo rigido, mette in discussione mamma e papà, che si ritrovano a chiedersi se stanno facendo giusto.

Sto facendo del mio meglio? Questa è davvero la scelta migliore per mio figlio? Solo il tempo può dare queste risposte e solo il tempo insegna il mestiere del genitore.

Per una crescita serena, l’autonomia va coltivata giorno per giorno fin da quando il bimbo è piccolo.

Primo passo: sperimentare!

Per ogni tappa della sua crescita, ci sono delle cose che nostro figlio può cominciare a fare. Ad esempio, il bambino seppur piccolo, può provare a mangiare da solo. È vero che imboccandolo faremo prima, ma soltanto provando, imparerà a mangiare correttamente da solo.
Questo vale per tutte quelle altre cose che talvolta, preferiamo fare noi piuttosto che lasciar provare nostro figlio, per risparmiare tempo o semplicemente perché è più facile avere il controllo su tutto.

Farlo giocare all’aria aperta, è un buon metodo per sperimentare a contatto con la natura. Un consiglio? Il bambino ha il diritto di sporcarsi e strappare i vestiti, se dovesse succedere quindi… niente abitini da festa per giocare e correre!

Il bambino deve sperimentare, provare, sbagliare, riprovare, a volte fallire e altre volte, riuscire nell’impresa. Diamo a nostro figlio anche la possibilità di fallire, per imparare l’errore e potersi migliorare.

Non disastri, ma se si dovesse rompere un vetro con una pallonata, o ci si dovesse rompere una mano tirando un pugno, possiamo cogliere l’occasione per una lezione di vita.

Secondo passo: responsabilizzare

Il bambino ad un certo punto, inizierà a scoprire il suo corpo. Assolutamente normale. Non demonizziamolo, piuttosto approfittiamo dell’occasione per spiegare che è una cosa molto intima e non va fatta quando si è in compagnia, ma soprattutto insegniamo al bambino che nessuno deve toccarlo nelle parti intime, importante che il bambino impari anche a dire NO, quando si tratta di compiere gesti sul suo corpo.

Nel percorso dell’autonomia del bambino, è doveroso dare importanza alla capacità di scegliere. È giusto fare scegliere al bambino. Quali scarpette indossare, se indossare la tuta o i jeans, se avere i capelli lunghi o corti, se mangiare le carote. Ovviamente le scelte devono essere proporzionate all’età e alla maturità del bambino, ma questo mamma e papà lo sanno bene. Questo permetterà al bambino di sperimentare anche le conseguenze delle sue azioni, responsabilizzandolo.

Crescere partecipando

Permettere a nostro figlio di partecipare alle nostre conversazioni, lo fa crescere. Non se si tratta di discussioni, ma conversazioni costruttive dove anche lui può essere coinvolto e dire la sua, e perché no, anche fare proposte se si tratta di organizzare qualcosa che coinvolga e unisca tutta la famiglia, come ad esempio il pranzo al sacco di una gita fuori porta, un film da guardare insieme, o la metà di una passeggiata.

Farci aiutare in casa, non è schiavismo. Si chiama collaborazione, e possiamo incominciare a farci aiutare dal nostro bambino sotto forma di gioco. Probabilmente la nostra fatica raddoppierà, perché ci toccherà ripassare dove ha “pulito” lui, ma insegnare le piccole cose, lo aiuterà anche a crescere più ordinato e in grado di curare la sua cameretta, dando la sua preziosa collaborazione in piccole faccende domestiche.

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