Pressione alta nel neonato e nel bambino: conoscerla e curarla

L’ipertensione è un disturbo di cui soffrono moltissime persone, soprattutto in età adulta, a partire dai 40 anni in poi. Sempre più comunemente, però, vengono riscontrati livelli di pressione arteriosa alta anche nei bambini e nei neonati. Quando succede è necessario intervenire tempestivamente, per evitare che il disturbo diventi cronico e accompagni il piccolo durante tutta la sua crescita, mettendo a rischio la sua salute, soprattutto a livello cardiovascolare.

Quali sono i sintomi della pressione alta nei bambini?

La pressione alta nei neonati ha sintomi molto generici e aspecifici, anche perché un bambino molto piccolo non è in grado di riferire eventuali malesseri. In alcuni casi si manifesta con l’epistassi, cioè la perdita inspiegabile ed improvvisa di sangue dal naso.

Altri sintomi a cui prestare attenzione sono: l’irritazione del piccolo, che può piangere spesso senza motivo apparente, la poca vivacità, data da una sensazione di malessere generale e, in alcuni casi, una riduzione di produzione di urine.

Il bambino un po’ più grande, invece, può lamentare mal di testa, capogiri, o un senso di malessere non ben definito, con mente obnubilata, problemi di vista e nausea.

Come diagnosticare l’ipertensione neonatale o infantile?

Durante tutte le visite di controllo, che per i neonati e i bambini sono periodiche e ravvicinate tra loro, il pediatra effettua anche la misurazione della pressione. In caso di ipertensione, quindi, ci si accorge piuttosto facilmente e tempestivamente del problema. Questa è un’ottima cosa, in quanto permette di adottare subito nuove abitudini di vita ed, eventualmente, una terapia farmacologica, per contrastare il problema.

L’ipertensione neonatale ed infantile, spesso, guariscono senza lasciare strascichi, soprattutto se si seguono scrupolosamente le direttive del pediatra.

Quali sono le cause della pressione alta nei neonati?

La prima causa di ipertensione neonatale è data dalla familiarità: se entrambi i genitori sono ipertesi, il piccolo ha più possibilità di avere ereditato questa tendenza.

In rari casi, la pressione alta nel neonato può essere correlata ad altre patologie, ad esempio disturbi ormonali della tiroide o dell’ipofisi.

Quali sono le cause della pressione alta nei bambini?

Anche per i bambini va tenuto presente il fattore ereditario ma, molto spesso, i bimbi ipertesi sono soggetti che tendono al sovrappeso, che seguono un’alimentazione troppo ricca di sale e grassi e che si muovono poco.

Come si cura la pressione alta nei neonati?

Se il pediatra rileva dei valori pressori troppo alti in un neonato, come prima cosa consiglierà di monitorare la pressione più spesso, per rendersi conto dell’entità del problema. A volte, infatti, l’agitazione stessa che un bimbo prova, quando è manipolato da un estraneo, può fargli salire la pressione, momentaneamente. In caso di ipertensione conclamata, invece, il pediatra consiglierà uno svezzamento basato su alimenti iposodici. Se lo riterrà opportuno, potrebbe prescrivere dei farmaci, per abbassare i valori pressori.

Come si cura la pressione alta nei bambini?

Anche per i bambini più grandi verrà richiesto un monitoraggio costante della pressione, chiedendo ai genitori di compilare un diario. Il bimbo iperteso dovrà modificare il suo stile di vita: se è sovrappeso dovrà raggiungere e mantenere il peso-forma, grazie ad un’alimentazione bilanciata ma povera di sodio e grassi saturi.

Inoltre, i bambini ipertesi dovrebbero essere incitati a vivere una vita più attiva. Per riuscirci li si può iscrivere in piscina o in palestra, scegliendo dei corsi divertenti ed adatti alla loro età, oppure, semplicemente, portarli più spesso a giocare all’aria aperta, dove possono correre, andare in bicicletta e fare movimento fisico.

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