‘Io gioco da solo’. L’importanza di sperimentare

Vi sentite in colpa a vedere vostro figlio che gioca da solo? Pensate che lasciato un po’ a stesso possa soffrire di solitudine? Siete in preda da un attacco di “mammite (o papite)” acuta e volete che il vostro bimbo vi reclami per giocare con lui? Ebbene, state tranquilli e lasciatelo fare.

“Io gioco da solo”: più benefici di quanti previsti

Fin da piccolissimi ai bambini fa bene giocare un po’ da soli. Sperimentando da sé la consistenza degli oggetti e le potenzialità del corpo e dell’immaginazione, riusciranno a stimolare la creatività e la sfera cognitiva.

Senza l’assistenza di un adulto che li guida nel gioco, che inevitabilmente segue delle logiche “da grande”, infatti, i bimbi imparano a fare da sé. Questo è uno dei principi basilari della pedagogia di Maria Montessori, e, in concreto, aiuta i piccoli a diventare più autonomi, indipendenti e sicuri di sé.

Quindi, già intorno ai 3-4 mesi, mamma e papà dovrebbero stimolare il gioco autonomo, fornendo ai bimbi i giusti giocattoli, della loro misura e alla loro portata, per favorire l’esplorazione spontanea di quello che hanno davanti.

I piccoli si rigirano il giocattolo tra le mani, lo mettono in bocca, lo guardano incuriositi. Ebbene, lasciateli stare (o magari osservateli da lontano senza farvi vedere): stanno scoprendo il mondo, stanno imparando a concentrarsi e ad acquistare fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità.

Incoraggiare il gioco in solitaria fin da piccoli ha numerosi benefici per lo sviluppo del bambino:

  • Sviluppo dell’autonomia e della fiducia in sé stessi: il bambino impara a fare le cose da solo e a risolvere i problemi in modo indipendente, aumentando la sua autostima.
  • Stimolo alla creatività e all’immaginazione: il gioco libero permette al bambino di inventare scenari e storie, dando sfogo alla sua fantasia.
  • Capacità di concentrazione e problem solving: il gioco autonomo richiede al bambino di concentrarsi su un’attività e di trovare soluzioni a piccoli problemi.
  • Sviluppo del linguaggio e della comunicazione: il bambino inizia a verbalizzare i suoi pensieri e le sue emozioni, favorendo lo sviluppo del linguaggio.

È importante ricordare che ogni bambino è diverso e ha i suoi tempi di sviluppo. Non forzare mai un bambino a giocare da solo se non è pronto. L’importante è offrirgli occasioni di gioco individuali e lasciarlo libero di esplorare e sperimentare a modo suo.

Quali i giusti giochi?

L’importante è dare i giusti giochi in base alla fascia d’età. Se i giochi sono troppo per grandi, i bimbi non sapranno come utilizzarli; se al contrario sono troppo piccoli, si annoieranno facilmente.

In genere i bambini con meno di un anno se ne stanno tranquilli da soli per 5-10 minuti, quelli da uno a tre anni da 15 a 30 minuti.

In questa fase, l’obiettivo è quello di stimolare i sensi e la coordinazione motoria, gettando le basi per un futuro sviluppo cognitivo e creativo.

Ecco alcuni suggerimenti per il gioco solitario già intorno all’anno di età:

  • Giochi sensoriali: sonagli, peluche con diverse texture, specchi infrangibili e tappetini da gioco con attività tattili permettono ai bambini di esplorare il mondo attraverso i sensi, sviluppando la vista, l’udito e il tatto.
  • Giochi di afferramento: anelli colorati, palline di diverse dimensioni e consistenze e oggetti da masticare incoraggiano la coordinazione mano-occhio e la motricità fine.
  • Giochi con suoni: carillon, giocattoli musicali e libri sonori stimolano l’udito e la percezione dei suoni, favorendo lo sviluppo del linguaggio.
  • Giochi da bagno: la vasca da bagno può diventare un luogo di divertimento e scoperta con giocattoli galleggianti, spruzzatori e salvagenti colorati.

Con il passare dei mesi, si possono introdurre gradualmente giochi più complessi, come:

  • Libri di stoffa o cartone: sfogliare libri con immagini colorate e semplici storie aiuta a sviluppare il linguaggio e la fantasia.
  • Giochi di incastro: semplici cubi o mattoncini da infilare in appositi fori allenano la coordinazione mano-occhio e la motricità fine.
  • Giochi di causa-effetto: giocattoli che attivano suoni o movimenti al tocco insegnano ai bambini il concetto di causa-effetto.

Ecco infine, tre semplici regole da seguire:

  1. Create un ambiente stimolante e a misura di bimbo
  2. Lasciate che faccia da sé, senza intromettervi, per un tempo adeguato all’età
  3. Rimanete comunque vicini al bambino, per sorvegliarlo di nascosto e intervenire in caso di necessità.

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