Gli ambienti chiusi non proteggono i bambini dall’inquinamento

Far vivere i bambini sotto una campana di vetro per proteggerli da tutti i pericoli, compresi quelli invisibili come l’inquinamento, è controproducente, oltre che inutile.

Gli ambienti chiusi proteggono i bambini dall’inquinamento? No, anzi…

Diversi studi hanno dimostrato che la concentrazione di quasi tutti gli agenti inquinanti atmosferici, a differenza di ciò che si potrebbe pensare, risulta maggiore all’interno delle abitazioni piuttosto che all’esterno.

Questo è l’effetto del cosiddetto “intrappolamento dell’aria esterna”, un fenomeno che si associa alla produzione interna di inquinanti. Risulta dunque opportuno prendere consapevolezza di questo problema, soprattutto in ragione dei numeri esposti in un’indagine di Save the Children del 2016.

La rilevazione ha infatti evidenziato che il 63% dei bambini italiani di età compresa tra i 6 e 17 anni trascorre la maggior parte del proprio tempo libero in casa propria o di amici. Solo il 18% qualche volta al mese gioca all’aperto o esce fuori con gli amici, mentre un altro 18% non lo fa mai.

Inquinamento indoor: i pericoli maggiori

Polvere, muffe, arredi, vernici, pavimentazioni: le fonti inquinanti in casa possono essere insospettabili. Per non parlare degli agenti che si sprigionano per effetto diretto delle attività umane: fumo delle sigarette, detersivi, insetticidi, stampanti e sistemi di condizionamento.

Pericoli della stessa natura si riscontrano anche all’interno delle aule scolastiche: il sovraffollamento, lo scarso ricambio di aria pulita, la lunga permanenza in classe, a cui si aggiungono elementi d’arredo e strumenti didattici.

Inquinamento al chiuso: come combatterlo

Se azzerare tutte le fonti di inquinamento indoor non è umanamente possibile, guardare il bicchiere mezzo pieno si può pensando che le nostre scelte sono in grado di determinare la salubrità dell’ambiente (chiuso) che ci circonda.

Basti pensare al tabacco, la cui tossicità è stata ormai ampiamente dimostrata da moltissimi studi: non accendere una sigaretta può essere un grande passo per chi vuole migliorare la propria situazione domestica.

Ci sono poi delle semplici mosse che possono generare ottimi benefici. Per esempio, nella pulizia della casa, privilegiamo prodotti naturali: pensiamo al sapone di Marsiglia, al bicarbonato, all’aceto e alla soda.

Se dobbiamo scegliere pitture e vernici è importante individuare quelle senza formaldeide, dando priorità a quei prodotti che riportano il marchio Ecolabel dell’Unione Europea, garanzia di impatto ambientale ridotto.

Una semplice azione, come arieggiare gli ambienti, è in grado di assicurare grandi vantaggi, soprattutto per i locali umidi. Per proteggere i bambini, però, è necessario smettere di fumare in casa anche quando sono assenti: è infatti dimostrato che residui di nicotina permangono nel tempo arrivando a mescolarsi con l’ambiente esterno fino a formare sostanze cancerogene. Smettiamo di fumare: per noi e per loro.

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