Idrocele nel bambino: cosa c’è da sapere

Fino ai 18 mesi di vita nel bimbo può presentarsi l’idrocele, una condizione risolvibile in day surgery e che si presenta come un rigonfiamento dello scroto. Ecco quello che c’è da sapere, dalle cause ai sintomi sino alla cura.

Idrocele: cos’è e da cosa è causato

Nel bimbo piccolo può notarsi un rigonfiamento dello scroto. Questa condizione (frequente nei prematuri) è causata dall’idrocele, una sacca che avvolge il testicolo e che si riempie di liquido.
A causare tale situazione è il fatto che il canale che collega lo scroto alla cavità addominale non si chiude. Si parla nello specifico del ‘dotto peritoneo-vaginale’.
Percorrendo questo canale il testicolo del bimbo passa dalla cavità addominale proprio allo scroto, e in questo tragitto porta anche i vasi sanguigni e i nervi che irroreranno il funicolo dello sperma.
Se il dotto non si chiude, ecco che si determina l’idrocele. Il periodo previsto per la chiusura inizia all’ottavo mese di gravidanza della mamma, e si conclude se tutto va bene un mese dopo la nascita.
Anche le femminucce sono esposte a questa mancata chiusura, e se il canale resta aperto completamente, si ha in genere un’ernia dell’inguine.
Nei maschietti si ha anche idrocele oppure cisti del funicolo.
Fino ai 18 mesi il dotto aperto non desta preoccupazione, a condizione che non vi sia l’ernia.
Dopo questa età, è possibile intervenire chirurgicamente

Dai sintomi alla cura: tutto quello che c’è da sapere

Per valutare la presenza di un idrocele, premesso che la visita di un medico specialistico è insostituibile, si può notare l’ingrossamento dello scroto del bimbo, a cui però non si associa dolore. In genere l’ingrossamento aumenta alla sera, e cambia anche di volume a seconda di come il bimbo si posiziona.
Naturalmente la diagnosi prevede anche la storia famigliare, nonché l’ispezione locale inguinale.
Potrebbe esserci anche il caso in cui l’ingrossamento non sia particolarmente evidente, e proprio in tal caso il medico dovrà procedere con la palpazione del canale inguinale per escludere l’ernia, anche perché un altro elemento discriminante potrebbe essere il funicolo spermatico più spesso.
Ci sono dei segni che possono far propendere per la diagnosi di idrocele anche in assenza di sintomi chiari, e sono in genere l’ingrossamento che si sviluppa più in lunghezza che in larghezza, la durezza della parte e la tensione.
Ponendo una torcia dietro lo scroto del bimbo, si nota la trasparenza della parte.

Per quanto riguarda la cura dell’idrocele, se tra i 2/3 anni non si risolve naturalmente, si procede con una semplice incisione chirurgica, che permette in day surgery il taglio del dotto con l’aspirazione del liquido contenuto proprio nella sacca.
Per quanto riguarda i punti, questi sono in genere a riassorbimento, e il recupero non presenta particolari problematiche. È in genere rapido, anche se sarebbe sempre bene praticare il riposo per almeno 14 giorni.

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