Otite nei bambini: cause, sintomi e cura

L’otite è una delle condizioni mediche più comuni che colpiscono i bambini in tenera età. Questo disturbo dell’orecchio, spesso doloroso e fastidioso, può causare disagio e preoccupazione sia per i genitori che per i piccoli pazienti.

Più correttamente, dovremmo parlare di “otiti”, poiché questa infiammazione può manifestarsi in diverse forme e coinvolgere parti diverse dell’orecchio. Il Dottor Paolo Petrone, otorino di MioDottore ci aiuta a fare chiarezza sulle diverse forme di otite e a rispondere alle domande più comuni associate a ciascun tipo di infezione.

Che cos’è l’otite

L’otite è un’infiammazione dell’orecchio, che può coinvolgere diverse porzioni dell’orecchio: l’orecchio esterno o l’orecchio medio. Questa infiammazione è spesso associata ad una infezione che può essere di tipo batterico o virale.

Sintomi dell’otite: come riconoscerla

L’otite presenta sintomi che possono variare significativamente tra bambini più grandi e neonati, rendendo fondamentale riconoscerli per intervenire tempestivamente.

Nel neonato, l’otite può manifestarsi in modo sottile ma specifico. Di seguito, esaminiamo i sintomi caratteristici di questa condizione nei più piccoli, per aiutare i genitori a riconoscerne i segnali precoci:

  • Dolore all’orecchio: disagio e dolore nell’area dell’orecchio colpito.
  • Tendenza a toccarsi l’orecchio: il neonato potrebbe anche solo toccarsi l’orecchio colpito dall’otite, ma anche il bambino più grande potrebbe manifestare il suo disagio attraverso questo segnale.
  • Febbre: l’otite può accompagnarsi a febbre che può variare da pochi decimi fino a febbre molto alta.
  • Fuoriuscita di liquido: in alcuni casi, può verificarsi una fuoriuscita di liquido dall’orecchio infetto, questo liquido può essere di tipo limpido o di colore giallastro o verde (nel caso di contaminazione di alcuni batteri). In alcuni casi questo liquido può anche accompagnarsi a sangue.
  • Irritabilità: il neonato può diventare irritabile e piangere più del solito, nel bambino questo si verifica specialmente di notte, il momento in cui si stende nel letto e l’infezione si sposta all’interno dell’orecchio.
  • Problemi di sonno: a causa del dolore, il bambino potrebbe avere difficoltà a dormire.

Tipi di otite

Esistono diversi tipi di otite, ciascuno con le sue particolarità e modi di cura. Imparare a riconoscerne le differenze aiuta a gestire l’infezione nella maniera più adatta.

Otite esterna

L’otite esterna è un’infiammazione dell’orecchio esterno, che comprende il condotto uditivo esterno e il timpano. Può causare dolore intenso al solo toccamento del padiglione auricolare e del condotto uditivo. Può accompagnarsi alla fuoriuscita di liquido dall’orecchio e da un abbassamento dell’udito.

Otite media

L’otite media è un’infiammazione dell’orecchio medio, che si trova al di dietro del timpano verso l’interno del cranio. Si tratta di una infezione che è spesso causata da batteri o virus e può causare dolore, febbre e perdita dell’udito.

Otite media acuta

L’otite media si suddivide in diverse forme a seconda del tipo di sintomi e della ricorrenza di questi sintomi. L’otite media più frequente nei pazienti in età pediatrica prende il nome di “otite media acuta” ed è così definita perché si accompagna alla presenza di febbre e intenso dolore in corrispondenza dell’orecchio interessato. Si tratta di una forma che è generalmente associata ad una infezione di tipo virale o batterico.

Otite media acuta ricorrente

L’otite media ricorrente è una condizione clinica in cui si verificano episodi ripetuti di otite media acuta nel corso del tempo. Questa condizione può essere più comune nei bambini, ma può verificarsi anche negli adulti.

Otite media con essudato

L’otite media con essudato (anche nota con il nome di otite media effusiva o otite media sierosa) è una condizione infiammatoria dell’orecchio medio caratterizzata dalla presenza di essudato, ovvero di un liquido che si accumula nell’orecchio.

Si tratta di una condizione in cui, a causa di un’alterazione nel normale funzionamento della tuba di Eustachio (il condotto che collega l’orecchio medio alla parte posteriore del naso), si può accumulare liquido o catarro che dalla tuba di Eustachio finisce all’interno dell’orecchio medio.

Questa forma di otite media di solito non causa febbre o dolore intenso come nell’otite media acuta. Può essere caratterizzata da sintomi anche lievi o moderati che comprendono la sensazione di orecchio tappato, la sensazione di pressione o di dolore a carico dell’orecchio, un abbassamento dell’udito, fino a disturbi dell’equilibrio.

Come si fa la diagnosi di otite

La diagnosi di otite di solito viene effettuata attraverso una valutazione clinica eseguita da un medico specialista in otorinolaringoiatria. Questa valutazione richiede 4 momenti fondamentali:

  1. Esame clinico: il medico esamina l’orecchio utilizzando uno strumento dotato di una lente di ingrandimento e di una fonte luminosa chiamato “otoscopio”. Attraverso l’otoscopio l’otorino esamina il condotto uditivo e il timpano. L’otorino può riscontrare la presenza di liquido all’interno del condotto uditivo, la presenza di cerume, così come può anche accorgersi di eventuali perforazioni della membrana timpanica causate dall’otite.
  2. Anamnesi: attraverso alcune domande specifiche il medico otorinolaringoiatra comprende se i sintomi che il paziente sta provando sono riferibili ad un tipo di otite oppure ad un’altra. E comprenderà se questa infiammazione può essere riconducibile ad una contaminazione virale o batterica. L’anamnesi è fondamentale per conoscere il paziente, le sue patologie pregresse, il tipo di terapie che già assume a casa.
  3. Test dell’udito: in alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire un test dell’udito per valutare eventuali problemi uditivi associati all’otite.
  4. Esami di laboratorio: in alcune situazioni, il medico potrebbe richiedere anche l’esecuzione di esami di laboratorio, come un prelievo di sangue per valutare i globuli bianchi e i cosiddetti indici della flogosi, o l’esame di un campione di liquido dall’orecchio, per identificare l’agente patogeno responsabile dell’infezione.

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Otite nei bambini: come si cura

La cura dell’otite può variare a seconda del tipo e della gravità dell’infezione. Secondo le attuali linee guida internazionali la cura dell’otite può passare attraverso diversi momenti fondamentali:

  • Osservazione attenta: in alcuni casi, soprattutto nelle forme di otite lieve, il medico può raccomandare un approccio di “osservazione attenta” in cui si monitora l’andamento dell’infezione nel tempo senza prescrivere farmaci. Questo approccio può essere adottato soprattutto negli adulti e nei bambini più grandi.
  • Antibiotici: se l’otite è causata da un’infezione batterica, il medico può prescrivere antibiotici per combattere l’infezione. Gli antibiotici possono essere somministrati per via orale (generalmente nel caso di una otite media) o sotto forma di gocce auricolari (generalmente nel caso di una otite esterna), ma sempre sotto lo stretto controllo del medico specialista otorino che valuterà il tipo di otite, la presenza di eventuali complicanze (perforazione della membrana timpanica ad esempio), l’età del paziente e l’eventuale altra assunzione di farmaci al domicilio (per evitare interazioni ed effetti collaterali).
  • Farmaci per il dolore: per alleviare il dolore associato all’otite, possono essere utilizzati farmaci analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene. È importante seguire le indicazioni del medico per quanto riguarda il dosaggio e i tempi di somministrazione di questi farmaci.
  • Farmaci anti-infiammatori: in alcuni casi, il medico può prescrivere farmaci anti-infiammatori o cortisonici per ridurre l’infiammazione nell’orecchio. Alcuni di questi farmaci possono anche essere somministrati sotto forma di gocce auricolari.
  • Trattamenti locali: nelle otiti esterne, può essere consigliato l’utilizzo di sostanze auricolari disinfettanti specifiche per ridurre l’infiammazione ed eliminare la presenza di secrezione all’interno del condotto uditivo esterno.

È importante sottolineare che la scelta del trattamento dipende sempre dalla valutazione del medico e può variare da caso a caso. È fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico e completare l’intero ciclo di trattamento prescritto (soprattutto nel caso di utilizzo di antibiotici o di cortisonici).

Cause dell’otite e strategie di prevenzione

È fondamentale ricordare che le infezioni delle alte vie respiratorie che sono alla base delle otiti sono comuni nei bambini per diversi motivi legati al loro sistema immunitario in via di sviluppo, alla loro esposizione a nuovi germi e all’ambiente in cui vivono e interagiscono.

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Tanto più i bambini sono piccoli, tanto più il loro sistema immunitario sarà ancora in fase di maturazione e non sarà completamente sviluppato come negli adulti. Questo rende i pazienti pediatrici più suscettibili alle infezioni, poiché il loro sistema immunitario potrebbe non essere altrettanto efficace nel riconoscere e combattere gli agenti patogeni.

In più i bambini sono costantemente esposti a nuovi germi mentre interagiscono con altri bambini, con gli adulti e con l’ambiente circostante. Questo è particolarmente vero nei contesti scolastici, nei centri per l’infanzia e in altri luoghi di aggregazione, dove il contatto ravvicinato può facilitare la trasmissione di infezioni respiratorie.

Alcune infezioni delle vie respiratorie sono più comuni durante certi periodi dell’anno, come l’influenza durante i mesi invernali. Questo può contribuire all’aumento della frequenza delle infezioni respiratorie nei bambini durante determinate stagioni.

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A questo si aggiunge che i bambini, soprattutto i più piccoli, spesso mettono le mani in bocca e nel naso. Questo comportamento può introdurre germi direttamente nelle vie respiratorie, aumentando il rischio di infezioni.

Il loro sistema respiratorio è più piccolo rispetto a quello degli adulti: le vie respiratorie si ostruiranno più facilmente con muco e altre secrezioni che potranno finire rapidamente all’interno delle orecchie, favorendo l’accumulo di germi e l’insorgenza di infezioni. E poiché il sistema immunitario dei bambini è ancora in fase di sviluppo, potrebbero non aver avuto abbastanza esposizione pregressa a vari germi per sviluppare una solida memoria immunitaria.

Inoltre, l’esposizione a sostanze irritanti come fumo di tabacco, inquinamento atmosferico o allergeni può aumentare il rischio di infezioni delle vie respiratorie. Ma anche la stagionalità gioca un ruolo determinante.

In sintesi, la combinazione di un sistema immunitario in sviluppo, l’esposizione a nuovi germi e l’ambiente in cui i bambini vivono contribuiscono alla frequenza delle infezioni delle alte vie respiratorie nei bambini. L’adozione di pratiche igieniche adeguate, come il lavaggio delle mani, la copertura della bocca quando si tossisce o starnutisce e la promozione di uno stile di vita sano a cominciare dalla famiglia, può aiutare a ridurre il rischio di infezioni.

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Possibili complicanze e rischi per l’udito

Le possibili complicanze di un’otite sono diverse, possono andare da una riduzione della funzione uditiva fino a rischi seri per la vita:

  • Perdita dell’udito permanente: l’otite in alcuni casi può anche causare danni permanenti all’orecchio medio o all’orecchio interno, portando a una perdita dell’udito permanente.
  • Mastoidite: l’infezione dell’orecchio medio può diffondersi ad una regione ossea localizzata dietro l’orecchio, la mastoide. Si tratta di una condizione rara che si accompagna a gonfiore e dolore nella zona subito dietro l’orecchio. Questa condizione è particolarmente grave perché può facilitare rapidamente la diffusione dell’infezione a livello cerebrale.
  • Meningite: se l’infezione si diffonde alla membrana che copre il cervello e il midollo spinale, può causare meningite. La meningite è una condizione grave che provoca infiammazione delle meningi e può causare sintomi come febbre, mal di testa intenso e rigidità del collo.
  • Ascesso cerebrale: se l’infezione si diffonde al cervello, può causare la formazione di un ascesso cerebrale. Questa è una condizione grave che richiede un trattamento immediato in ospedale, anche con il ricorso ad un intervento chirurgico.
  • Paralisi facciale: in alcuni casi, l’otite può anche provocare la paralisi del nervo facciale, che controlla i muscoli del viso. Ciò può causare debolezza o incapacità di muovere alcuni muscoli del viso.

È importante sottolineare che tutte queste complicanze sono rare, ma è comunque fondamentale intervenire tempestivamente con una valutazione medica specialistica nel caso di una otite per intraprendere quanto prima il percorso terapeutico più giusto.

Dott. Paolo Petrone – Medico chirurgo specialista in otorinolaringoiatria. Si occupa di patologie dell’orecchio e di disturbi dell’equilibrio, del naso e della gola, con particolare esperienza in otorinolaringoiatria pediatrica, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare

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