Independence day: la moda a prova di autismo

La lotta alle barriere sociali è una sfida fatta di tanti piccoli traguardi, una sfida da combattere nella quotidianità, con gesti semplici come quello di vestirsi: forse non siamo abituati a farci caso, ma scendere dal letto la mattina, indossare un paio di pantaloni e una camicia, o calzare le scarpe da soli, senza l’aiuto di qualcuno, è un gesto di libertà. Eppure, tutto ciò per una persona che soffre di autismo può diventare una difficoltà insormontabile.

Partendo dalla considerazione di questo problema, negli Stati Uniti è stata da poco creata una linea di abbigliamento appositamente pensata per ragazzi autistici: il marchio risponde al nome di Independence day e nasce dall’idea di Lauren Thierry, una mamma americana che il problema dell’autismo lo conosce bene, dal momento che ha un figlio autistico di 17 anni.

Gli indumenti della linea “Independence day” – ad oggi acquistabili solo online – si caratterizzano per il fatto di essere capi realizzati senza bottoni, asole, lacci, etichette o cerniere, insomma, senza tutti quegli ostacoli che potrebbero renderli difficili da indossare per persone che hanno problemi motori o di coordinamento. Inoltre, questi capi sono double face (possono essere indossati anche al rovescio, senza un davanti e un dietro distinguibili) e hanno dei taschini nascosti in cui tenere dispositivi GPS, utilissimi ai genitori per sapere sempre dove sono i propri figli.

Dalla moda, dunque, un’idea per abbattere concretamente le barriere e rendere più autonomi i ragazzi autistici. Per loro, non soltanto capi pratici, comodi e semplici da indossare, ma anche colorati, classici e di tendenza allo stesso tempo: niente a che vedere con jeans larghi e magliette sciatte. Sì, perché anche sentirsi belli è una piccola conquista di libertà e un modo per star meglio con se stessi, siete d’accordo?

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