La lotta: un ottimo modo per sfogare le emozioni

Uno dei giochi preferiti dai bambini (specialmente dei maschi) è quello della lotta. Saltarsi addosso, avvinghiarsi, imitare gladiatori e campioni di wrestling sono motivo di gioia per i piccoli monelli scatenati.

E, oltre che per i bambini, la lotta è un gran divertimento anche per i papà, che si lasciano andare insieme ai loro figli, tornando alla loro infanzia.

Dall’altro lato ci sono le mamme, che, un po’ meno abituate dei babbi a lotte e battaglie, guardano a questi incontri casalinghi decisamente irruenti in maniera diffidente, se non addirittura terrorizzata per qualche possibile incidente a cose e persone!

La lotta fa bene eccome!

Ebbene, però, contrariamente a quanto pensino le mamme, pare che la lotta sia un ottimo esercizio per sfogarsi non solo dal punta di vista fisico, ma anche psicologico ed emozionale. E poi, a ben vedere, è il gioco più antico e primordiale del mondo. Pensiamo ai cuccioli di animali… è con la lotta che giocano insieme ai loro coetanei e ai genitori.

La lotta è un ottimo modo per esprimere vari tipi di emozioni. I bambini testano la loro forza fisica, imparano a controllare la propria aggressività e riconoscono l’emotività e la sensibilità degli altri.

L’importanza delle regole

Ovviamente servono delle regole, per evitare che i bimbi ci prendano troppo la mano.

  • Innanzitutto scegliere un luogo sicuro, come il letto o il divano.
  • Buona norma è stabilire a priori una parola d’ordine, con cui chiunque possa interrompere il gioco se necessario.
  • Vanno prese delle pause dopo i momenti particolarmente concitati e bisogna essere in grado di capire fino a che punto ci si sta divertendo, per evitare che entri in gioco la mera competizione e un’eccessiva aggressività.
  • Bisogna guardarsi negli occhi e, da genitori, fare in modo che il bambino si senta sfidato, ma allo stesso tempo lasciarlo vincere! 

Provate a “lottare” un po’ di più con i vostri bambini! Con le dovute cautele, è un ottimo modo per avvicinarsi a loro con il contatto fisico, agendo sulla sfera empatica, attraverso un gioco che a loro piace davvero tanto.

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