Mamme single: pro e contro della famiglia monoparentale

Le famiglie monoparentali, cioè composte da figli con un solo genitore, oggigiorno sono una realtà piuttosto comune. Questa situazione può essere complicata da gestire ma, inaspettatamente, offre anche dei lati positivi.

Cos’è una famiglia monoparentale

La famiglia monoparentale è composta da un solo genitore e uno o più figli. Questo può accadere nel caso di un divorzio o una separazione, a causa della morte del coniuge o per scelta. Non sono poche, infatti, le donne che hanno, coraggiosamente e consapevolmente, deciso di diventare madri nonostante non abbiano un compagno. Crescere da sole un bambino è un impegno gravoso e una grande responsabilità: è anche, però, una fonte di soddisfazione.

Gli effetti positivi di una famiglia monoparentale

Secondo studi autorevoli, crescere con un solo genitore ha degli influssi positivi sullo sviluppo della personalità di un bambino. È stato riscontrato, infatti, che i figli dei genitori single tendono ad essere più responsabili e maturi, fin dall’infanzia. Questo atteggiamento deriva dal fatto che, nonostante siano piccoli, riescono a comprendere le difficoltà che il genitore affronta, quotidianamente, per garantir loro una stabilità economica ed affettiva. Il senso di gratitudine e riconoscenza, a volte anche inconscio, li spinge ad essere più collaborativi in casa, ad accettare meglio i “no”, a comprendere di più i momenti di difficoltà o di cedimento dei genitori.

Inoltre, i figli di mamme single tendono a sviluppare con lei un rapporto più intenso e stretto ed un senso di appartenenza, e valore dell’unità familiare, più forte. La consapevolezza di poter contare su un solo genitore, che essendo solo concentra su di lui tutta la sua affettività parentale, spinge il bambino ad un attaccamento di tipo protettivo e profondo.

Gli effetti negativi di una famiglia monoparentale

Essere una mamma single, però, non è certamente sempre un percorso facile. Ci possono essere delle difficoltà, principalmente in termini di tempo e soldi: mandare avanti una famiglia con un solo stipendio, al giorno d’oggi, può essere complicato dal punto di vista pratico e questo potrebbe tradursi con l’impossibilità di dare ai figli tutto quanto occorre loro, incluso, un domani, la possibilità di concludere gli studi.

Per quanto riguarda il tempo, un genitore single è quasi sempre un lavoratore che, spesso, deve fare gli straordinari per riuscire a portare a casa qualche soldo in più. A questo si può rimediare cercando di rendere il tempo trascorso insieme, seppur esiguo, un tempo di qualità. I figli cresciuti in famiglie monoparentali, a volte possono risentire del senso di abbandono scaturito a causa del genitore non presente: questo può comportare, soprattutto nell’adolescenza, ribellioni o atteggiamenti aggressivi o, al contrario, timidezza, carattere chiuso e tendente alla depressione.

In conclusione, se ci si trova in una situazione di questo tipo, bisogna cercare di mantenere un buon equilibrio nel comportamento verso i figli, cercando di valorizzare le potenzialità di una famiglia monoparentale e minimizzarne gli eventuali effetti collaterali.

È importante coltivare il rapporto stretto ed esclusivo che si crea col proprio bambino, dedicandogli tempo di qualità e cercando di cogliere i suoi segnali, per essere sempre presenti quando ha bisogno e non lasciare che si senta mai solo. Un altro aspetto fondamentale è quello di evitare che il bimbo assista a liti o discussioni con l’altro genitore, soprattutto se queste riguardano personalmente lui: pare che sia proprio assistere a questo genere di discussioni il principale motivo che innesca rabbia e depressione nei figli dei genitori single.

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4 commenti

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  1. Grande rispetto x le mamme e papà single, dev essere dura anche x i pregiudizi della società che ancora dipinge la famiglia ideale con 2 genitori x forza assieme (anche se poi si scannano dietro le quinte)