‘Maternità fragili’: quando diventare mamma non è sinonimo di gioia

Non sempre la notizia di una gravidanza è salutata con gioia: esistono maternità difficili, contesti particolari in cui la gravidanza è vissuta con grande preoccupazione e disagio, ma è bene ricordare che le donne non sono sole e che esistono servizi gratuiti in grado di accompagnarle. Ce ne parla la dottoressa Maria Caterina Pollastro, psicologa e psicoterapeuta coinvolta nel progetto Maternità Fragili.

Esistono delle maternità particolarmente difficili e questo può accedere per svariate ragioni: impedimenti e ostacoli di tipo sociale, abitativo, economico e psicologico preesistenti, ad esempio determinati dalla condizione migratoria, da situazioni di degrado, da difficoltà relazionali con la famiglia d’origine o con il partner o da disturbi psichici e comportamentali.

Tutti questi fattori possono generare nella donna un senso di inadeguatezza a ricoprire il ruolo genitoriale e a farsi carico del bambino che nascerà. Ne può conseguire, nei casi estremi, la paura o la convinzione di non poter “diventare” madre, in situazioni in cui il dubbio, la vergogna, convinzioni personali o della collettività a cui si appartiene, a volte impediscono di ricorrere all’interruzione di gravidanza, a cui si può accedere solo entro determinati limiti temporali.

Gravidanze criptiche e meccanismo di negazione

Un altro fenomeno che rientra nella casistica delle maternità difficili è quello della gravidanza criptica, ossia quelle situazioni in cui la donna non si rende conto di essere incinta perché non riconosce i sintomi della gravidanza o perché questi non sono evidenti. Tale misconoscimento radicale della gravidanza può verificarsi sino o oltre la ventesima settimana di gestazione, impedendo dunque alla donna di ricorrere, qualora lo volesse, all’interruzione di gravidanza.

Queste vicende costringono a prendere coscienza del meccanismo di negazione che su questi fenomeni ciascun individuo e l’intera società a volte attivano e mantengono, con conseguenze anche drammatiche: episodi di grande impatto emotivo e sociale, frequentemente segnalati dagli organi di stampa con superficialità e in modo scandalistico, e poi dimenticati, sono il segno e l’estrema conseguenza di queste difficoltà.

Malformazioni e disabilità: il dolore di una scelta

La maternità può presentare, inoltre, alcuni rischi anche per chi la affronta in situazioni di maggior tutela, sostegno e sicurezza: basti pensare alle diagnosi di danno genetico, malformazione o disabilità scoperte in gravidanza o alla nascita.

Oggi, una diagnosi precoce permette di conoscere la condizione obiettiva del nascituro, ormai con estrema precisione; se questi esami sono fonte di rassicurazione quando rilevano parametri nella norma, suscitano profonda angoscia quando evidenziano un danno genetico o una malformazione congenita. Per di più, può capitare che il problema si palesi al momento del parto, generando un impatto emotivo a volte devastante nella coppia, a cui rimane poco tempo per fare una scelta.

I servizi di sostegno per le maternità difficili

In tutti i casi sopra descritti, la futura madre o più spesso la coppia possono trovarsi in difficoltà a orientarsi e ad assumere una decisione. Occuparsi di questi temi è necessario e importante e rappresenta un fattore di protezione per il benessere della donna, della coppia e del nascituro.

Tuttavia, i servizi e gli operatori, per la drammaticità di questi casi e la loro limitata frequenza, spesso non sono preparati e attrezzati ad affrontarli, e non tutte le donne sanno che esiste una legge che tutela il non riconoscimento del neonato alla nascita (DPR 396/2000, art. 30 e succ.).

A tal proposito, nel 1996 è nato, su iniziativa dell’ente Provincia di Milano, il servizio Madre Segreta. Sorto per contrastare il fenomeno degli “abbandoni” di neonati, informando e tutelando le donne in stato di gravidanza che non hanno la possibilità e/o il desiderio di riconoscere alla nascita il proprio bambino, Madre Segreta ha, negli anni, ampliato la propria azione a molti nodi e temi problematici che circondano la maternità.

Il servizio, che si è valso di un’assistente sociale e di una psicologa, ha supportato e seguito casi di donne straniere, donne sole, coppie, minorenni e loro famiglie, contrastando l’emarginazione, la solitudine e la disperazione che accompagna spesso le situazioni difficili. Nel 2015 il servizio è stato chiuso, per cessata competenza dell’Ente che lo gestiva.

Nel 2017, in continuità con le attività del servizio Madre Segreta, viene progettato e avviato il servizio gratuito Maternità Fragili dell’Associazione per la Ricerca in Psicologia clinica (ARP Milano), in convenzione con l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda. L’intento è stato quello di proseguire, valorizzare e ampliare le competenze e le finalità del servizio Madre Segreta. Il progetto, infatti, si sviluppa attualmente su tre filoni:

  1.  Apertura di un servizio all’interno dell’Ospedale di Niguarda, che offre una consulenza e un percorso di accompagnamento psicologico alle donne e alle coppie che si interrogano rispetto alla possibilità di non riconoscere il figlio alla nascita: un’opportunità che può costituire un importante e più ampio intervento di sostegno alla maternità e alla genitorialità, anche come prevenzione di disagi futuri.
  2. Formazione e supervisione agli operatori della ASST (medici, ostetriche, psicologi, infermieri, assistenti sociali, ecc.) sul tema del non riconoscimento alla nascita e sulle gravidanze difficili, approfondendo tali tematiche da un punto di vista psicologico, legale, procedurale e sociale.
  3. Consulenza ai Servizi ospedalieri e territoriali.

Il servizio di consulenza e accompagnamento psicologico è attivo presso l’Ospedale Niguarda il lunedì dalle 10:00 alle 15:00. Gli incontri sono gestiti da psicologhe specializzate sul tema, sono gratuiti e non è necessaria l’impegnativa del medico. Per accedere al servizio occorre fissare un appuntamento contattando uno dei seguenti recapiti:

Mail: maternitafragili@associazionearp.it

Telefono: +39 02 6444 3480

Cellulare: 334 7682631 (anche sms e whatsapp) Da tenere presente, inoltre, che a seguito del lockdown le consulenze psicologiche sono state integrate tramite colloqui telefonici e/o online.

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