Mense scolastiche, la proposta di legge: multe se manca il menù vegano

Il disegno di legge, presentato dall’onorevole Michela Brambilla, è destinato a far discutere e non a caso negli ultimi giorni è caos tra i dirigenti degli istituti scolastici: stando alla proposta, le mense che non offriranno anche un menù vegano per i bimbi incorreranno in multe salate.

Obbligatorio il menù vegano a scuola?

Per adesso si tratta di una proposta di legge depositata alla Camera dei Deputati da Michela Brambilla, esponente di Forza Italia e spesso in prima linea sul fronte di alcune battaglie animaliste e non solo.

Tuttavia, anche solo l’annuncio ha scatenato un vero e proprio vespaio di polemiche nel mondo della scuola dato che, stando al testo presentato a Montecitorio, tutte le mense pubbliche e quindi anche quelle scolastiche (escluse quelle private) dovrebbero presentare una opzione vegana e almeno una vegetariana al classico menù. Per chi non si dovesse adeguare sono previste multe salate.

Il senso della proposta della parlamentare forzista è che oramai le mense dovrebbero tenere conto del numero sempre crescente di persone in Italia che seguono pratiche alimentari e diete in cui non sono presenti le proteine animali.

Tra i favorevoli e il caos nelle scuole

A far discutere della proposta di legge è soprattutto l’entità delle sanzioni che verrebbero comminate alle società che si occupano di fornire il servizio mensa agli istituti scolastici: si parla infatti di un minimo di 2500 euro fino ad arrivare, in determinati casi, anche a una multa di 10mila euro.

Ad ogni modo, almeno in Parlamento, si è creato un vero e proprio partito “trasversale” che potrebbe appoggiare l’iniziativa della Brambilla e che pare trovare adesioni in diversi schieramenti sia della maggioranza, sia dell’opposizione. Inoltre, anche a Palazzo Madama la senatrice Gabriella Giammanco ha presentato un disegno di legge abbastanza simile ma con limiti ancora più stringenti.

Al momento, il vero limite sembra essere quello di riuscire a cambiare lo stato delle cose: infatti, per adesso sono le amministrazioni comunali a decidere sul servizio delle mense scolastiche e anche sui menù, e nei casi di opzioni alternative è richiesto un certificato medico obbligatorio.

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