Milano: preside vieta a scuola il digiuno per Ramadan

La dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Ermanno Olmi” di Milano non consente che i bambini musulmani digiunino a scuola per osservare il Ramadan. La comunità islamica insorge e chiede il rispetto delle libertà civili e costituzionali.

La dirigente scolastica vieta il digiuno a scuola durante il Ramadan

La dirigente scolastica Laura Barbirato vieta ai bambini musulmani della scuola l’osservanza del digiuno durante il Ramadan. Secondo la religione islamica durante questo periodo è richiesto ai fedeli di non mangiare dall’alba al tramonto per commemorare la prima rivelazione del Corano a Maometto.

La risposta della comunità islamica, che a Milano è molto numerosa, non si è fatta attendere. Davide Piccardo, direttore del quotidiano La Luce e personalità di spicco della comunità religiosa denuncia la mancanza di rispetto della libertà religiosa, sancita dalla Costituzione italiana negli articoli 19 e 20.

La dirigente Laura Barbirato ha spiegato con un’ordinanza le ragioni del suo provvedimento. La preside sostiene che nel regolamento dell’Istituto che è in vigore dal 2006, è vietato il digiuno durante l’orario scolastico. Le ragioni di questa scelta derivano dal fatto che per i bambini fino a 11 anni, l’osservanza del digiuno protratto per un mese è fisicamente molto difficile da sostenere. La dottrina islamica infatti prevede che alcune categorie di soggetti fragili siano esentati da questa prescrizione.

L’ordinanza della dirigente scolastica spiega il motivo del divieto

Secondo quanto afferma la dirigente Barbirato, supportata anche dalle indicazioni dell’UCOII, il precetto religioso è un obbligo solo per i musulmani adulti, mentre ne dovrebbero essere esenti i bambini, gli anziani, le donne in stato di gravidanza e in allattamento, i diabetici ed i malati.

La scuola pertanto non limiterebbe la libertà religiosa secondo la dirigente che tiene a sottolineare che l’Istituto garantisce attraverso il servizio mensa, il rispetto di tutte le prescrizioni alimentari previste dalle religioni e dalle culture degli alunni che frequentano la scuola. Comunque la scuola ha emesso una nuova ordinanza scolastica in cui si dà la possibilità agli alunni di uscire in orario mensa (opzione che inizialmente non era prevista) e il rientro in classe per le 14.30.

La dirigente ha comunque ribadito che molti bambini durante gli anni in cui era consentita l’osservanza del Ramadan, sono svenuti a causa del digiuno e non hanno potuto partecipare alle attività sportive o alle gite scolastiche. I bambini in età scolare soffrono particolarmente a stare otto ore senza mangiare e bere, soprattutto nella stagione più calda.

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